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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Setteottobre Rassegna Stampa
31.07.2025 Il reportage di Brunori al Tg1:la verità disturba la propaganda
Comunicato di Setteottobre, Stefano Parisi

Testata: Setteottobre
Data: 31 luglio 2025
Pagina: 1
Autore: Stefano Parisi
Titolo: «Il reportage di Brunori al Tg1:la verità disturba la propaganda»

Il reportage di Brunori al Tg1:la verità disturba la propaganda
Comunicato di Stefano Parisi (Setteottobre)

Giovanbattista Brunori, corrispondente Rai, aggredito sui social solo perché ha mostrato la verità sugli aiuti a Gaza, sentendo le due parti (anche Israele) e non solo i portavoce di Hamas. Ormai fare il giornalista, in Italia, è come sotto Hamas: si pretende lealtà alla causa di Gaza, a scapito della verità

Il giornalista del Tg1 Giovanni Battista Brunori, in Medio Oriente dal 2023, racconta con pluralismo e rigore la guerra a Gaza dal 7 ottobre.

Due giorni fa ha realizzato un reportage per la Rai sugli aiuti umanitari bloccati, documentando l'accesso a Gaza attraverso il valico di Kerem Shalom con l’IDF, unica via oggi percorribile.

Nel filmato si vedono tonnellate di cibo in scatola, olio, farina e zucchero marcire da settimane sotto il sole. Gli aiuti hanno superato la frontiera israeliana, ma restano fermi: nessuno li distribuisce.

Il servizio riporta anche la versione dell’esercito israeliano, secondo cui l’ONU avrebbe sospeso la collaborazione per motivi politici, in disaccordo con il nuovo sistema gestito da una fondazione americana.

Durata? Due minuti e mezzo.
Formato da telegiornale.

Il contenuto? Verificato, completo, pluralista.

La reazione?
Un’ondata di attacchi:
-Un consigliere Rai lo ha definito “megafono della propaganda israeliana”.
-Il Movimento 5 Stelle ha annunciato un’interrogazione in Vigilanza Rai, parlando di “disinformazione” e “complicità con un criminale di guerra”.

Solo poche voci della maggioranza di centrodestra hanno deciso di difendere Brunori, sottolineando il valore del suo lavoro e il rispetto dovuto a chi ogni giorno rischia la vita in un Paese in guerra.

Il servizio pubblico ha il dovere di offrire tutti gli elementi per permettere di formare la propria opinione, soprattutto in un contesto segnato dalla propaganda come la guerra a Gaza.

Quando racconti i fatti con equilibrio, la propaganda si agita.
Quando mostri la realtà e dai voce a tutti, ti accusano di fare propaganda.

Lo scandalo non è il reportage, ma la pretesa di un’informazione a senso unico.
Difendere la libertà di stampa significa difendere giornalisti come Brunori: seri, onesti, e in prima linea ogni giorno.
 


info@setteottobre.com

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