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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Informazione Corretta Rassegna Stampa
26.07.2025 I lettori ci scrivono, Deborah Fait risponde
Lettere a Informazione Corretta

Testata: Informazione Corretta
Data: 26 luglio 2025
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «Quella stampa antisionista (e antisemita)»

5 Lettere

1. Una lettera a La Repubblica contro la disinformazione

Per Deborah Fait.

Gentile redazione, gentile dott. Fabio Tonacci (La Repubblica), 

Invio la presente in riferimento al vostro articolo del 23 luglio dal titolo “Mia figlia è ‘ morta di fame “ in cui viene raccontata la tragica morte della piccola Razan Abu Zaher a Gaza , attraverso le parole del padre, Maher. 

Nel leggere l’articolo si ha la impressione che il giornalista, autore dell’articolo e delle immagini- video che l’accompagnano, abbia raccolto direttamente l’intervista al padre della bambina, conferendo quindi al testo un alto valore testimoniale.

Vorrei essere certa che l’ intervista, così come il testo  e il video propongono , sia stata effettivamente fatta al padre, in Gaza, in zona di conflitto di guerra . 

Vi chiedo questo perché incrociando fonti con agenzie internazionali, mi risulta che la dichiarazione provenga da materiale precedentemente pubblicato ed in particolare dalla agenzia Palestinese Wafa, che non ha garanzia strutturata dí indipendenza giornalistica, agenzia che ben sapete denuncia le sofferenze dei civili purché siano coerenti con una narrativa anti israeliana .

Mi permetto di farvi questa domanda non per criticare l’articolo ( anche se come medico vorrei avere la certezza che la causa di morte della bambina sia realmente la denutrizione e che invece non ci sia altra causa principale di morte),  ma perché modalità non chiare (manca in tal senso una fotografia che ritrae

 assieme il Dott. Tonacci con il padre della piccola ) possono indurre lettore in frettolose conclusioni ovvero che Israele e’ uno stato canaglia che usa la fame come arma di guerra.

Per correttezza , preciso che la seguente è stata inviata per opportuna conoscenza a Deborah Fait , che collabora da anni con “ informazione corretta “ e alla segreteria della Associazione Parmense per Israele , di cui sono socia .

Cordialmente 

Dott. Francesca Berghenti 

 

Cara Francesca,

Lei ricorderà che, mesi fa, con temperature minime di notte di 15/16 gradi (23/25 di giorno) i bambini a Gaza morivano assiderati! A queste notizie erano seguite dichiarazioni bellicose contro Israele da parte di politici (compreso Antonio Tajani) e giornalisti. Poi, improvvisamente, è finita questa versione ridicola dei fatti. Con una minima temperatura di 15 gradi non si muore assiderati soprattutto pensando ai quintali di vestiti e pesanti veli portati dalle mamme con cui potevano avvolgere i loro figli più piccoli. Adesso è la fame l’argomento principale dei media per raccontare la guerra di Gaza e scatenarsi contro Israele. Non metto in dubbio che la vita sotto i bombardamenti sia drammatica, non metto in dubbio che, come in tutte le guerre, la vita , soprattutto dei giovanissimi, sia difficile ma esiste sempre il rovescio della medaglia. Al confine con Gaza ci sono migliaia di TIR colmi di viveri e medicinali che aspettano di entrare ma l’ONU non dà il permesso. Quelli che entrano sono assaliti dalle bande di Hamas e di questi assalti abbiamo decine di filmati di miliziani che sparano sulla folla che cerca di avvicinarsi. La GHF (Gaza Humanitarian Foundation) che è stata scelta per distribuire gli aiuti ai civili, è spesso presa d’assalto da terroristi di Hamas. I loro tunnel, dove i civili non possono trovare rifugio, sono colmi di cibo di tutti i tipi. La propaganda che i media fanno contro Israele, credendo ciecamente alla propaganda palestinese, di cui i palestinesi sono maestri (taquija- taquija), è scandalosa. Pubblicare foto di bambini scheletrici a causa di malattie genetiche, in braccio a madri opulente con tanto di doppio mento, è patetico oltre che immorale nei confronti dei minori malati. Ma tutto serve alla propaganda antisemita di cui ormai siamo tristemente consapevoli. L’Occidente, Italia compresa, è complici di Hamas. Questa è la tragica realtà. Essere complici di uno dei gruppi terroristici più feroci contro uno dei paesi più democratici del mondo non solo è tragico, è anche immorale e molto pericoloso.

Un cordiale shalom

Deborah Fait  

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2. Le Monde aizza l'odio contro Israele e tace sull'antisemitismo

Gentile Deborah Fait,

Vorrei richiamare la sua attenzione sull'editoriale di Le Monde pubblicato oggi, disponibile al seguente link: https://www.lemonde.fr/idees/article/2025/07/24/s-indigner-de-l-aneantissement-de-gaza-ne-suffit-plus_6623446_3232.html. A mio avviso, un articolo che analizzi questo pezzo punto per punto sarebbe estremamente utile, soprattutto considerando l'attuale e preoccupante aumento degli episodi di antisemitismo.

È fondamentale evidenziare come la prospettiva presentata nell’editoriale di stamattina possa esemplificare il clima di odio antiebraico che viene alimentato da alcuni mezzi d'informazione ad alto impatto. Questo è particolarmente allarmante quando le fonti hanno una storica reputazione di “obiettività”, contribuendo a diffondere narrazioni profondamente distorte.

Episodi recenti, come l'espulsione di 50 giovani francesi da un volo Vueling per aver cantato in ebraico e l'arresto della loro tutrice in Spagna, sottolineano la drammaticità della situazione.

Noto tra l’altro che al momento Le Monde non dà notizia dell’episodio, almeno non nella pagina web di apertura.

Cordiali saluti,

Giorgio Sirugo

 

Caro Giorgio,

Dopo le prime righe dell’articolo di Le Monde avevo già la nausea anche se basta soffermarsi sui media italiani per rendersi conto della campagna antisemita che ormai ha invaso l’informazione o meglio la disinformazione globale. Vede, Le Monde, come Repubblica, la Stampa, il Corriere e altre decine di media, nello sforzo di trasformare gli assassini in vittime del perfido Israele, dimenticano i giovani israeliani che negli ultimi decenni di guerre, terrorismo e intifade, sono morti a causa dell’odio palestinese. Dimenticano le famiglie israeliane devastate dal terrorismo, dimenticano i nostri bambini orfani. Dimenticano   lunghi anni di paura in cui entrare in un bar e salire su un autobus si rischiava di saltare per aria. Questo orrore ha perseguitato noi israeliani ( mentre i nostri politici offrivano ai palestinesi territori e la creazione di un loro Stato, sempre rifiutato) fino ad arrivare al 7 Ottobre 2023. Questo è stato lo spartiacque tra l’orrore del terrorismo quotidiano e l’inferno. E Israele ha detto BASTA. MAI PIU’! E mai più sarà. Si rassegni Le Monde, si rassegnino tutti quei giornalisti e politici complici dei terroristi. Israele ha raggiunto la linea rossa che segnerà la fine, spero anche di Hamas, non solo di Hezbollah, Isis, Houty e Iran. Se l’Occidente, anziché proteggere e giustificare le bande armate di selvaggi, si fosse posto dalla parte della giustizia e di Israele, gli ostaggi sarebbero già a casa ( non dimentico le porcate della CRI nei riguardi dei nostri ostaggi) e Gaza potrebbe essere ricostruita con tanti morti in meno, sia israeliani che gazawi.

Un cordiale shalom

Deborah Fait

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3. E anche il Fatto Quotidiano, quanto a disinformazione...

Gent. Deborah,

sono un amico di Israele, che tra l’altro ho visitato qualche anno fa con la stupenda guida di Angela Polacco, da sempre abbonato a Informazione Corretta che seguo regolarmente.

Bene, adesso mi riferisco all’articolo a firma Pino Corrias del 18 Giugno scorso pubblicato dal Fatto Quotidiano.

Sicuramente l’avrà letto anche Lei oppure glielo avranno segnalato.

In sostanza Corrias sostiene la impossibilità o l’estrema improbabilità che l’intelligence Israeliana non sia stata in grado di prevedere e quindi di prevenire il Pogrom del 7 Ottobre ‘23

Io, da ammiratore della tecnologia di Israele che immagino superiore in ogni campo, trovo questo articolo assolutamente credibile.

Ma non ho visto o letto nessuna eco a questo articolo o a questa tesi.

Per cui sono a chiedere come la pensa Lei di cui riconosco assoluta onestà intellettuale.

Le sarei davvero grato per un Suo riscontro in merito.

La ringrazio e La saluto con massima cordialità

Livio Pilat

Caro Livio,

Purtroppo il 7 Ottobre non è stato previsto ed è stato il più grave errore dalla fondazione di Israele. Il Fatto, come di solito fa, tenta di gettare un’ombra di vergogna su Israele: sapevano e hanno lasciato fare per avere una scusa per attaccare Gaza. Questo è il tentativo più abietto di incolpare Israele per quel massacro che ha cambiato la  vita a ognuno di noi israeliani,  e far passare Hamas come vittima. Una vergogna. Sono le stesse scandalose accuse fatte dalla sinistra all’America dopo l’11 settembre. La Cia sapeva e ha lasciato fare!

Se mi permette questa io la considero immondizia dell’informazione.

Purtroppo quel giorno maledetto qualcuno, es. le soldatesse adibite ai computer al confine con Gaza, si era accorto di strani movimenti. I capi che erano stati avvisati hanno preso la cosa sotto gamba perché in quei mesi i problemi venivano da Giudea e Samaria e dall’Iran, non da Gaza dove tutto era apparentemente tranquilla. Poi l’orrore.

Purtroppo anche i migliori servizi segreti del mondo, Mossad e Cia, ogni tanto sbagliano, sono esseri umani non semidei. I vertici del Mossad hanno già incominciato a pagare per la loro superficialità e alla fine della guerra si faranno i conti con chi ha sbagliato. Il Fatto, specializzato in complotti, farebbe bene a occuparsi di cose al suo livello, il Medio Oriente è troppo complicato.

Un cordiale shalom

Deborah Fait  

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4. Anna Momigliano e i pacifisti israeliani (illusi)

Buongiorno Gent.ma Dott.ssa Fait,

ieri, casualmente, ho ascoltato un'intervista ad Anna Momigliano 

Il programma radiofonico era Fahrenheit, su radio 3 (il convento passa questo, purtroppo). Si parlava del suo ultimo libro: "Fondato sulla sabbia, un viaggio nel futuro d'Israele"

Ovviamente, ma c'era poi da meravigliarsi di tutto ciò? Giù a parlar male dello Stato ebraico

Solo colpe per costui

Nessun merito

Ed è qui che mi sono venute in mente due cose: la prima riguarda la Storia (quella con la esse maiuscola), la seconda una novella fiabesca

Numero 1 : la figura di Mordechai Chaim Rumkovski: inquietante figura responsabile del ghetto di Lodz

Ecco, seconde me, gli ebrei "buoni" di oggi si sono dimenticati di questo personaggio, anzi, alcuni, non sanno nemmeno chi fosse.

Non voglio spiegare tutta la sua vita, mi basta solo il suo epilogo: dopo aver fatto di tutto (ma proprio di tutto, anche il peggior male possibile) per allungare la vita nel ghetto di Lodz, finì ad Auschwitz: camera gas, forno crematorio

Che fossero buoni o cattivi (gli ebrei), i nazisti non risparmiavano nessuno

E questo, gli ebrei "buoni", oggi, dovrebbero ricordarlo

Numero 2 : una ranocchia (ebreo buono), aiuta uno scorpione (palestinese) a guadare un fiume.

Una volta giunti a destinazione, lo scorpione, prima di scendere dal dorso della rana, la punge con la sua terribile coda; la rana, tutta stupita, le chiede il motivo e lo scorpione, con naturalezza, le dice: 

"Ma cara!  Ti ho punto perché è insito nella mia natura."

Cordialmente

Massimo Pinchini 

Caro Massimo,

Anna Momigliano fa parte, che io sappia, del movimento pacifista israeliano, cioè di quelli che credono ancora alla fola dei palestinesi “buoni e amanti della pace” e sono sordi alle urla dei manifestanti antisemiti del free free Palestine. Questo tipo di ebrei dovrebbe aver cambiato idea dopo il 7 Ottobre ma non è così. Basta leggere gli articoli vergognosi di Anna Foa. Un tempo venivano chiamati “ebrei di corte”, quelli che volevano ingraziarsi il Principe di turno per tentare di vivere meglio dei loro confratelli. Poi, esattamente, come Mordechai Chaim, finivano male come tutti gli altri ebrei. La storiella della rana e dello scorpione si confà perfettamente. Ricordo che anni fa Achinoam Nini (Noa), sempre critica, a volte in modo scandaloso, contro Israele, di sinistra senza se e senza ma, durante un concerto a Napoli, era stata sonoramente fischiata l grido di “Fuori, fuori” in quanto ebrea e israeliana, proprio da quella sinistra che lei aveva adulato e accarezzato per anni. Però non capiscono. L’ideologia è più forte dell’intelligenza in molto casi.

Un cordiale shalom

Deborah Fait  

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5. L'antisionismo di Terra Santa

Cara Deborah,

ieri ho letto l’articolo di Michelle Mazel del 19 scorso dove, a un certo punto, cita la rivista “Terre Sainte“ che proponeva un’altra versione del “bombardamento“ della Chiesa a Gaza. Allora ho cercato il sito Terre Sainte e siccome ho trovato la versione italiana ho letto l’articolo su quello :

https://www.terrasanta.net/2025/07/attacco-israeliano-alla-chiesa-cattolica-di-gaza/

mentre leggevo davo uno sguardo a destra dove c’erano altre proposte di articoli : prima ci sono i Blog e dopo “i più letti“, guardi : Manuela Borraccino

Violenze e stupri sulle palestinesi nelle carceri israeliane, la denuncia dell’Onu

https://www.terrasanta.net/2025/04/violenze-e-stupri-sulle-palestinesi-nelle-carceri-israeliane-la-denuncia-dellonu/

l’ho letto ed è lì che mi ha preso un colpo !

Volevo avvertire Michelle Mazel che quel sito è meglio non raccomandarlo, nel frattempo ho messo del tempo nella ricerca di altri articoli di questa Borraccino sia sul sito italiano, terrasanta che su quello francese terresainte e ho scoperto che imperversa sui due ma non sono gli stessi articoli e in particolare quello che ho letto sulla “denuncia dell’Onu“ non figura sul sito francese, forse perché i francesi non hanno mai avuto fiducia nell’Onu che De Gaulle chiamava “ce machin“, l’equivalente di “quel coso“ in Toscana.

Conclusione : non ho la mail di Michelle Mazel, può metterla al corrente lei, per favore? grazie! Riusciremo mai a liberarci dell’Onu + annessi e connessi ?

Cari saluti

Laura Ferrentino

 

Cara Laura,

Già il titolo del sito, Terrasanta, dovrebbe far sentire puzza di bruciato ma questo lo sappiamo noi, in Israele sono molto più ingenui, direi naive, per quanto riguarda l’antisemitismo di matrice cristiana o della sinistra. Manuela Borraccino, da brava vaticanista, fedele all’andazzo, dimostra di essere filo palestinese in tutti i suoi articoli e i suoi libri. Proverò a contattare Michelle Mazel per informarla. La ringrazio! Per quanto riguarda l’ONU sono molto pessimista. Sono anni che dimostra di essere un baraccone dannoso oltre che inutile ma nessuno, nemmeno Trump, riesce a renderlo innocuo, purtroppo.

Un cordiale shalom

Deborah Fait


takinut3@gmail.com

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