Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Hamas vuole 200 terroristi per 10 ostaggi Cronaca di Amedeo Ardenza
Testata: Libero Data: 25 luglio 2025 Pagina: 17 Autore: Amedeo Ardenza Titolo: «Hamas vuole 200 terroristi per 10 ostaggi»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 25/07/2025, a pag. 17, con il titolo "Hamas vuole 200 terroristi per 10 ostaggi", la cronaca di Amedeo Ardenza.
Persino Steve Witkoff, che non è molto sveglio (come si è visto nelle precedenti trattative) ritiene che Hamas sia "egoista" ed "esosa" nelle sue richieste. Il gruppo terrorista, infischiandosene delle condizioni della popolazione di Gaza, per cessare le ostilità continua a chiedere sempre di più: in cambio di appena 10 ostaggi, vuole 2000 palestinesi liberi, fra cui 200 terroristi condannati all'ergastolo.
I colloqui fra Israele e Hamas mediati a Doha dalla diplomazia egiziana e qatariota «non sono falliti», ha riferito ieri all’emittente pubblica israeliana Kan una fonte coinvolta nei negoziati.
Il governo di Gerusalemme ha richiamato la propria delegazione nell’Emirato dopo aver ricevuto una risposta di Hamas alle proprie proposte. «Si tratta di un'azione coordinata tra tutte le parti. Ci sono decisioni cruciali da prendere, ed è per questo che la delegazione è tornata per proseguire le consultazioni.
Lo slancio è ancora positivo», ha aggiunto la fonte.
Un ottimismo non condiviso dalle famiglie degli ostaggi, il cui forum ha dichiarato di seguire con «profonda preoccupazione» le notizie secondo cui la delegazione israeliana incaricata dei negoziati è tornata da Doha, esortando la leadership israeliana a fornire aggiornamenti sui negoziati e su ciò che impedisce di raggiungere un accordo. «Un’altra occasione persa per riportare a casa tutti i 50 ostaggi sarebbe imperdonabile. Sarebbe l’ennesimo fallimento morale, diplomatico e in materia di sicurezza in una catena infinita di fallimenti», hanno affermato in una dichiarazione.
Il gruppo ha inoltre esortato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump a usare la sua influenza per garantire che questo ciclo di negoziati si concluda con il ritorno degli ostaggi. Nelle stesse ore l’ennesima manifestazione a Tel Aviv chiedeva al governo di concentrarsi solo sul rilascio degli ostaggi Intanto l’inviato degli Stati Uniti per il Medio Oriente, Steve Witkoff, dovrebbe incontrare il ministro per gli Affari strategici di Israele, Ron Dermer, e il capo del governo e ministro degli Esteri del Qatar Mohammed bin Abdulrahman al Thani. L’incontro è in programma su un mega yacht ormeggiato davanti alla Costa Smeralda. In linea con Israele, Witkoff ha affermato: «Abbiamo deciso di portare la nostra squadra a casa da Doha per le consultazioni dopo l’ultima risposta di Hamas, che mostra chiaramente una mancanza di desiderio di raggiungere un cessate il fuoco a Gaza».
«Ora penseremo a opzioni alternative per riportare a casa i nostri ostaggi», ha aggiunto. «È una vergogna che Hamas si sia comportato in modo così egoistico». Secondo Barak Ravid, di Axios, Hamas ha chiesto a Israele il rilascio di 200 palestinesi che stanno scontando l’ergastolo per aver ucciso israeliani e altri 2.000 palestinesi, arrestati dopo il 7 ottobre, in cambio del rilascio di 10 ostaggi.
Oggi, il primo ministro britannico, Keir Starmer, parlerà con i partner francesi, tedeschi e italiani per «discutere cosa possiamo fare con urgenza per fermare le uccisioni e fornire alla popolazione di Gaza il cibo di cui ha disperatamente bisogno». Non si placa nel frattempo la polemica fra Israele da una parte e organizzazioni umanitarie e della galassia Onu dall’altra sulla crisi umanitaria a Gaza. Crisi molto gonfiata rispetto alla realtà per il governo di Benjamin Netanyahu, secondo cui tutti i problemi sono provocati da Hamas. Il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, l’etiope Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha avvertito che oltre due milioni di persone a Gaza rischiano di morire di fame, mentre aumentano i decessi per malnutrizione.
Sempre ieri un portavoce delle Idf ha accompagnato decine di giornalisti stranieri dei principali media di tutto il mondo al valico di Kerem Shalom fra Israele e Gaza per illustrare come centinaia di camion carichi di aiuti entrati a Gaza con l'approvazione di Israele sono in attesa ma non distribuiti a causa di Hamas e delle Nazioni Unite».
E ieri un velivolo dell'aviazione israeliana ha eliminato il militante di Hamas Mohammed al-Amour a Khan Younis, grazie alle informazioni fornite dai servizi segreti militari. Secondo il portavoce Idf, al-Amour era il responsabile del terminal merci al valico di Rafah e, in questa veste, gestiva il contrabbando di armi e attrezzature militari nella Striscia di Gaza, contribuendo direttamente al potenziamento militare di Hamas. Inoltre, nel corso degli anni al-Amour avrebbe svolto un ruolo centrale nelle operazioni di contrabbando dell'ala militare dell'organizzazione terroristica a Gaza comandando l'ingresso di armi con l'aiuto di collaboratori.
Continua anche la guerra di Israele su più fronti. Ieri la Israeli Air Force (Iaf) ha ucciso un terrorista di Hezbollah e colpito diverse strutture militari del gruppo terroristico nel Libano meridionale oggi. Le Israeli Defense Forces hanno affermato la presenza die le attività di Hezbollah nell'area «costituiscono una palese violazione delle intese tra Israele e Libano». Sul fronte interno ieri otto soldati sono rimasti feriti in un attacco condotto con un’auto lanciata contro una fermata dell’autobus a Netanya nel centro di Israele. La polizia ha lanciato una caccia all'uomo fuggito a piedi dalla scena dell’attacco.
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