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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Informazione Corretta Rassegna Stampa
23.07.2025 I lettori ci scrivono, Deborah Fait risponde
Lettere a Informazione Corretta

Testata: Informazione Corretta
Data: 23 luglio 2025
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «Happy Holidays»

2 Lettere

1. Happy Holidays

Cara Deborah,

al cinema c'è Happy Holidays, un film di Scandar Copti.Al centro c'è soprattutto il conflitto vecchi/giovani (con qualche giovane che si allinea coi vecchi) al posto del solito conflitto arabi/ebrei. E menomale, ma bisogna pur sempre strizzare l'occhio alle attese del pubblico.

Ecco che allora ci sono due coppie ebrea-arabo e araba-ebreo. Nel primo caso il problema è che lei resta incinta e una cricca di ebrei intolleranti e violenti la fanno abortire contro la sua volontà (e a sua insaputa!) perché non vogliono il figlio di un arabo in casa. Nel secondo caso la storia è meno seria e finisce subito, solo che in successiva relazione con bravo ragazzo arabo salta fuori che la sposa non è illibata e il progetto di matrimonio va all'aria. Sullo sfondo un Israele in mano a fanatici religiosi e militaristi che indottrinano persino i bambini. Emblematica la sequenza finale con la protagonista che attraversa la città durante il minuto di silenzio per YomShoah: la panoramica mostra il paese immobile mentre lei se ne va per i fatti suoi, come a dire che i suoi crucci di cuore saranno ben più gravi della Shoah!

Ma c'è dell'altro. Il film è girato tutto in Israele, gli attori sono israeliani e israeliano è il regista. Le lingue originali sono ebraico e arabo. Sulla locandina, nei titoli, nelle informazioni in rete tuttavia Israele è completamente cancellato. La produzione è internazionale: tedesca, spagnola, italiana, e forse qatarina. Come paese di riferimento compare "Palestina". Su Wikipedia poi il regista, nato a Jaffa da famiglia cristiana di origini egiziane e trasferitosi in Qatar dopo aver completato gli studi al Technion, è "palestinese con cittadinanza israeliana" (ma che vuol dire?), in inglese (ma pure in ebraico!) è semplicemente "Palestinian", almeno in farsi è israeliano.

Che dire?

Andrea Atzeni 

Caro Andrea, 

vuol dire che il regista è un arabo israeliano che si è inventato di essere “palestinese” e, come altri, fa propaganda contro lo stato dove vive. È semplice. Israele è una democrazia e, come tale, lascia liberi i propri cittadini di criticare e fare il male del Paese. Purtroppo questa è la triste verità. Questi film girano il mondo e avallano tutte le menzogne dei propal oltre che inventare una storia assolutamente falsa. È triste e pericoloso ma purtroppo è questo che succede.

Un cordiale saluto

Deborah Fait  

 

2. Meno male che non governa la sinistra

Salve Dame Devorah, 

detto tra noi, la Meloni quando ci sono queste notizie, del tipo, la scheggia che ha colpito la chiesa, alza un po’ il tiro ma è consapevolmente innocua; nel senso che ufficialmente disapprova, ma poi nulla consegue. 

Questo lo fa per mantenere una posizione, ma con la Schlein non c’è paragone; la Meloni potrebbe smuovere le acque concretamente, ma non lo fa, per lealtà con Israele e per una alleanza con Netanyahu che sottobanco rimane in scalfita. 

Stesso discorso con Tajani, anche se non mi garba come parla e come si esprime, sembra uno di sinistra. 

Stasera ho sentito Provenzano, PD, invocare sanzioni italiane, mozioni al parlamento europeo, niente più armi a Israele. 

Ecco, meno male, ringraziando D-o, che non governa la sinistra, altrimenti i danni sarebbero cospicui. 

Loro possono pure strillare, invocare, aizzare le folle, ma nessun danno alla alleanza con Israele, perché contano zero!… perchè non sono al governo. 

Anche a me piacerebbe che apertamente la premier parlasse chiaramente del sostegno a Israele senza se e senza ma, tuttavia siamo in Italia, e le darebbero subito della fascista…. ma lo pensano ugualmente i sinistri, ma almeno non ci sono conseguenze ad ogni offensiva di IDF, anche quelle toste con danni collaterali. 

Quindi lavorare di fioretto e profilo basso, è la opzione migliore, perché quello che conta è la sostanza e non le apparenze. 

Quindi come si dice a Roma: 

non diamo peso ai “ruttini” che sono solo aria fritta.. conta la sostanza. 

Da fonte sicura, della comunità ebraica di Roma, so che il sostegno a Israele, questo governo, lo ha ribadito in colloqui riservati, ad alti livelli (… e mi fermo qui per mantenere la necessaria riservatezza), pertanto nervi saldi e sosteniamo il governo Meloni, il migliore possibile in questo difficile momento; siamo così sicuri che il sostegno a Israele, nelle forme politiche, di scambi informativi tra intelligence e approvvigionamento di armamenti, continuano, con riservatezza, in sordina, in silenzio, senza soluzione di continuità. 

Teniamo duro. 

Keep Calm and Carry On.

Un forte abbraccio dear Madame Devorah

 

Yosef ben Hektor

____________________________________________________________

 

Caro Yosef,

Ha ragione da vendere, non c’è paragone tra Meloni e Schlein, è solo che quelle dichiarazioni a proposito della scheggia che, a sentir Tajani e i vari media, sembrava pari alla bomba di Hiroshima, senza uno straccio di prova mi avevano dato molto fastidio. Spero che questo governo regga ancora per molti anni perché, se andasse al governo la sinistra, con l’aria che tira contro noi ebrei, saremmo proprio messi male. Giorgia Meloni è una grande politica, amica di Israele, cui la Schlein non potrebbe nemmeno allacciare le scarpe. Un cordiale shalom e , certamente, teniamo duro!

Deborah Fait   


takinut3@gmail.com

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