Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Chef Rubio, blitz della Digos. Non è un pericolo da sottovalutare Cronaca di Marco Carta
Testata: La Repubblica Data: 23 luglio 2025 Pagina: 1 Autore: Marco Carta Titolo: «Chef Rubio, blitz della Digos per i post sull’attentato contro i diplomatici israeliani a Washington»
Riprendiamo da REPUBBLICA di oggi, 23/07/2025, nell'edizione online, con il titolo "Chef Rubio, blitz della Digos per i post sull’attentato contro i diplomatici israeliani a Washington", la cronaca di Marco Carta.
Chef Rubio, ex rugbista e cuoco, famoso per i suoi programmi di ricette "Unti e bisunti", è da anni uno dei pro-Pal più scatenati. Non nuovo a offese antisemite, ha passato il limite quando ha giustificato l'uccisione dei due funzionari dell'ambasciata di Israele a Washington. A questo punto la Digos ha perquisito casa sua.
Blitz della Digos in casa di Chef Rubio. L’ex rugbista e cuoco, attivo sostenitore della causa palestinese, è stato denunciato per due post su X dello scorso maggio, in cui venivano presi di mira anche Yaron Lischinsky e Sarah Milgrim, i funzionari dell’ambasciata israeliana di Washington morti nell’attentato dello scorso maggio. L’accusa nei suoi confronti è quella di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa (articolo 604 bis del codice penale). Gli agenti dell’antiterrorismo, su delega dell’autorità giudiziaria, hanno fatto irruzione nell’abitazione di Rubio la mattina del 17 luglio, sequestrando tutti i suoi strumenti elettronici e le chiavette Usb. Dopodiché Gabriele Rubini è stato interrogato nel commissariato di Frascati.
A rendere nota la vicenda è stato l’attivista Alberto Fazolo, giornalista ed ex combattente in Donbass, che sui social ha condiviso parte della denuncia a carico di Chef Rubio, divenuto noto al grande pubblico televisivo grazie ai programmi Unti e bisunti e Camionisti in trattoria. “Al momento Gabriele è privo di strumenti elettronici e, fino al dissequestro, non ha accesso ai propri profili, chat e cloud (non sono stati chiusi). Per questo motivo ha chiesto a me di riportare ciò. Gabriele è libero, ci tiene a garantire che sta bene, ma per un po' non avrà modo di comunicare attraverso i suoi canali o recapiti. Pertanto, inutile cercarlo. L’obiettivo dell’operazione era acquisire informazioni sulle sue attività telematiche, contestandogli due post sul proprio profilo X, nonché cercare all’interno delle sue chat private di Telegram e Signal”.
I post al centro della denuncia risalgono al 21 e al 22 maggio. Il primo è stato pubblicato poche ore prima dell’attentato di Washington in cui persero la vita Yaron Lischinsky e Sarah Milgrim, uccisi di fronte al Capitol Jewish Museum dai colpi d’arma da fuoco esplosi da Elias Rodriguez. Questo il testo contestato a Rubio: “Morte ai diplomatici complici del genocidio in atto da 77 anni, morte agli invasori e a chi li finanzia, morte al colonialismo, suprematismo, razzismo e odio antimusulmano. Morte quindi al sionismo e alla colonia ebraica. Lunga vita alla Palestina e ai nativi semiti palestinesi”.
Il secondo post, pubblicato il 22 maggio, subito dopo l’attentato, è accompagnato dalla foto delle due vittime, che si sarebbero dovute sposare: “Che differenza c’è tra un impiegato dell’ambasciata della colonia ebraica e un soldato suprematista ebraico che massacra i palestinesi per il loro solo esistere e resistere? Che uno esegue gli omicidi (Eichmann) e l’altro fornisce legittimità e mezzi per farlo impunemente”.
Chef Rubio, più volte denunciato per i suoi post contro Israele e accusato di antisemitismo, il 15 maggio 2024 era stato aggredito fuori dalla sua abitazione mentre rientrava a casa da una gang di sei persone che non è ancora stata identificata. A distanza di un anno, per Gabriele Rubini è arrivata una nuova perquisizione.