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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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La Repubblica Rassegna Stampa
23.07.2025 Chef Rubio, blitz della Digos. Non è un pericolo da sottovalutare
Cronaca di Marco Carta

Testata: La Repubblica
Data: 23 luglio 2025
Pagina: 1
Autore: Marco Carta
Titolo: «Chef Rubio, blitz della Digos per i post sull’attentato contro i diplomatici israeliani a Washington»

Riprendiamo da REPUBBLICA di oggi, 23/07/2025, nell'edizione online, con il titolo "Chef Rubio, blitz della Digos per i post sull’attentato contro i diplomatici israeliani a Washington", la cronaca di Marco Carta.

Chef Rubio, ex rugbista e cuoco, famoso per i suoi programmi di ricette "Unti e bisunti", è da anni uno dei pro-Pal più scatenati. Non nuovo a offese antisemite, ha passato il limite quando ha giustificato l'uccisione dei due funzionari dell'ambasciata di Israele a Washington. A questo punto la Digos ha perquisito casa sua. 

Blitz della Digos in casa di Chef Rubio. L’ex rugbista e cuoco, attivo sostenitore della causa palestinese, è stato denunciato per due post su X dello scorso maggio, in cui venivano presi di mira anche Yaron Lischinsky e Sarah Milgrim, i funzionari dell’ambasciata israeliana di Washington morti nell’attentato dello scorso maggio. L’accusa nei suoi confronti è quella di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa (articolo 604 bis del codice penale). Gli agenti dell’antiterrorismo, su delega dell’autorità giudiziaria, hanno fatto irruzione nell’abitazione di Rubio la mattina del 17 luglio, sequestrando tutti i suoi strumenti elettronici e le chiavette Usb. Dopodiché Gabriele Rubini è stato interrogato nel commissariato di Frascati.

A rendere nota la vicenda è stato l’attivista Alberto Fazolo, giornalista ed ex combattente in Donbass, che sui social ha condiviso parte della denuncia a carico di Chef Rubio, divenuto noto al grande pubblico televisivo grazie ai programmi Unti e bisunti e Camionisti in trattoria. “Al momento Gabriele è privo di strumenti elettronici e, fino al dissequestro, non ha accesso ai propri profili, chat e cloud (non sono stati chiusi). Per questo motivo ha chiesto a me di riportare ciò. Gabriele è libero, ci tiene a garantire che sta bene, ma per un po' non avrà modo di comunicare attraverso i suoi canali o recapiti. Pertanto, inutile cercarlo. L’obiettivo dell’operazione era acquisire informazioni sulle sue attività telematiche, contestandogli due post sul proprio profilo X, nonché cercare all’interno delle sue chat private di Telegram e Signal”.

I post al centro della denuncia risalgono al 21 e al 22 maggio. Il primo è stato pubblicato poche ore prima dell’attentato di Washington in cui persero la vita Yaron Lischinsky e Sarah Milgrim, uccisi di fronte al Capitol Jewish Museum dai colpi d’arma da fuoco esplosi da Elias Rodriguez. Questo il testo contestato a Rubio: “Morte ai diplomatici complici del genocidio in atto da 77 anni, morte agli invasori e a chi li finanzia, morte al colonialismo, suprematismo, razzismo e odio antimusulmano. Morte quindi al sionismo e alla colonia ebraica. Lunga vita alla Palestina e ai nativi semiti palestinesi”.

Il secondo post, pubblicato il 22 maggio, subito dopo l’attentato, è accompagnato dalla foto delle due vittime, che si sarebbero dovute sposare: “Che differenza c’è tra un impiegato dell’ambasciata della colonia ebraica e un soldato suprematista ebraico che massacra i palestinesi per il loro solo esistere e resistere? Che uno esegue gli omicidi (Eichmann) e l’altro fornisce legittimità e mezzi per farlo impunemente”.

Chef Rubio, più volte denunciato per i suoi post contro Israele e accusato di antisemitismo, il 15 maggio 2024 era stato aggredito fuori dalla sua abitazione mentre rientrava a casa da una gang di sei persone che non è ancora stata identificata. A distanza di un anno, per Gabriele Rubini è arrivata una nuova perquisizione.


rubrica.lettere@repubblica.it

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