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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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israele.net Rassegna Stampa
22.07.2025 Israele respinge la dichiarazione di 25 nazioni (fra cui l’Italia) che non fanno pressione su Hamas
Editoriale del Times of Israel e del Jerusalem Post

Testata: israele.net
Data: 22 luglio 2025
Pagina: 1
Autore: Times of Israel, Jerusalem Post
Titolo: «Israele respinge la dichiarazione di 25 nazioni che chiedono la fine “immediata e incondizionata” della guerra a Gaza senza fare pressione sul vero responsabile, che è Hamas»

Riprendiamo dal sito www.israele.net - diretto da Marco Paganoni - un editoriale del Jerusalem Post e del Times of Israel dal titolo "Israele respinge la dichiarazione di 25 nazioni che chiedono la fine “immediata e incondizionata” della guerra a Gaza senza fare pressione sul vero responsabile, che è Hamas".

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Nessuna pressione su Hamas, solo su Israele: è questa la vergognosa linea di 25 Paesi, tra cui Gran Bretagna, Francia, Italia- già Italia!- Giappone, Australia e Canada. Secondo queste nazioni, Israele dovrebbe arrendersi e accettare che i terroristi facciano ciò che vogliono degli ostaggi. Questo dal governo Meloni non ce lo aspettavamo proprio. Che poi non vengano a dirci che è amico di Israele.

Il Ministero degli Esteri israeliano respinge una dichiarazione firmata lunedì da 25 paesi occidentali (fra cui Gran Bretagna, Francia, Italia, Giappone, Australia e Canada) che chiede la fine immediata della guerra a Gaza e critica il modello di distribuzione degli aiuti approntato dai governi israeliano e statunitense (per sottrarre gli aiuti al racket dei terroristi di Hamas).

Il Ministero afferma che la dichiarazione “è scollegata dalla realtà e manda un messaggio sbagliato a Hamas”.

“Tutte le dichiarazioni e tutte le rivendicazioni – dice Gerusalemme – dovrebbero essere rivolte all’unica parte responsabile della mancanza di un accordo per il rilascio degli ostaggi e un cessate il fuoco: e cioè Hamas, che ha iniziato questa guerra e che la sta perpetuando”.

“La dichiarazione non concentra la pressione su Hamas e non riconosce il ruolo e la responsabilità di Hamas nella situazione. Hamas è l’unica responsabile della continuazione della guerra e delle sofferenze di entrambe le parti” prosegue il comunicato del Ministero degli Esteri israeliano, concludendo che “in questi momenti delicati, mentre sono in corso negoziati per ostaggi e cessate il fuoco, è meglio evitare questo genere di dichiarazioni”.

Il Ministero degli Esteri israeliano attacca duramente Hamas, affermando che “anziché accettare un cessate il fuoco, è impegnata in una campagna per diffondere menzogne su Israele. Allo stesso tempo, Hamas agisce deliberatamente per aumentare gli attriti e i danni ai civili che vengono a ricevere aiuti umanitari”.

Nel comunicato Gerusalemme afferma che, sebbene esista un piano concreto per un accordo di cessate il fuoco, Hamas “continuata ostinatamente a rifiutarlo, mentre Israele lo ha ripetutamente accettato”.

Israele nega che le Forze di Difesa israeliane commettano abusi a Gaza e ribadisce che le limitazioni alle forniture sono necessarie per impedire che i terroristi si impadroniscano degli aiuti.

(Da: Times of Israel, Jerusalem Post, 21.5.25)

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