Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Netanyahu invita il Papa. Modiano ricorda perché Israele esiste: ogni errore va discusso, ma mai strumentalizzato Commento di Aldo Torchiaro
Testata: Il Riformista Data: 20 luglio 2025 Pagina: 1 Autore: Aldo Torchiaro Titolo: «Netanyahu invita il Papa. Modiano ricorda perché Israele esiste: ogni errore va discusso, ma mai strumentalizzato»
Riprendiamo dal RIFORMISTA, del 19/07/2025 a pagina 1 l'intervista di Aldo Torchiaro dal titolo "Netanyahu invita il Papa. Modiano ricorda perché Israele esiste: ogni errore va discusso, ma mai strumentalizzato".
Aldo Torchiaro
Sami Modiano. Mentre si ricordano le vittime cristiane della chiesa di Gaza, l’Italia celebra anche una memoria diversa, luminosa e incancellabile: quella di Sami Modiano, sopravvissuto ad Auschwitz, che ieri ha compiuto 95 anni.
Un carro armato dell’IDF ha colpito due giorni fa, per un tragico errore, la Chiesa cattolica della Sacra Famiglia a Gaza. Travolgendo l’unica presenza cristiana stabile in quel martoriato lembo di terra che Hamas ha infarcito di armi, di odio e di morte. Tre vittime, dieci feriti. Il premier Benjamin Netanyahu ha telefonato a Papa Francesco, che gli ha rinnovato il suo appello per un cessate il fuoco, per il rilancio del negoziato di pace, soprattutto per la tutela dei più fragili: anziani, bambini, malati. Parole giuste. Che anche in Israele – dove l’uscita dei partiti ultraortodossi dalla coalizione di governo è salutata dalla crescita nei sondaggi di Netanyahu – trovano il consenso di una opinione pubblica che spera nella ripresa delle trattative di Doha.
Netanyahu invita il Papa in Israele
Da Tel Aviv, Netanyahu invita il Papa in Israele. «Siamo vicini alla pace», assicura. Ma c’è una parola, guardando al più ampio dibattito pubblico, che nessuno sembra avere il coraggio di pronunciare: ipocrisia. Quella dei due pesi e due misure. Perché ogni volta che Israele sbaglia – e quando succede è giusto accertarlo e raccontarlo – l’indignazione generale si infiamma a senso unico. Se a radere al suolo le chiese e a massacrare i cristiani sono le milizie jihadiste in Siria, le tribù legate ad Al Qaeda come quella di Al Jolani, allora tutto tace. Nessuna apertura nei telegiornali. Nessuna copertina. Nessun tweet indignato.
Due facce
Giovedì Il Riformista ha pubblicato un video drammatico: mostrava decine di vittime cristiane uccise in un attacco terroristico contro una chiesa in Siria. Si finge di non averlo visto. Nessuna emozione pubblica. Perché a fare notizia sono solo le chiese colpite da Israele. Solo quelle. Anche se l’IDF apre un’inchiesta. Anche se Netanyahu chiama il Papa. Dovrebbe valere, quest’attenzione nel merito, per tutti. Anche per Hamas, che si nasconde nelle scuole, nei campi profughi, nei minareti e nei cortili delle chiese. E che su questa ambiguità gioca la sua guerra propagandistica contro Israele. Ieri a discuterne anche i parlamentari di Italia Viva e Azione che hanno promosso il convegno, alla Camera, su «Antisemitismo e Antisionismo – Due facce della stessa medaglia?». Carlo Calenda sta con Israele anche se è critico verso l’attuale premier: «Chi è amico di Israele dica che è stato oltrepassato il limite, oppure lasceremo il campo a quelli che sfilano per strada». E ha aggiunto: «Critico Netanyahu quanto mi pare, ma senza mai mettere in discussione l’esistenza di Israele».
Contro l’antisemitismo
A discutere del nuovo antisemitismo c’erano ieri anche il Gen. Pasquale Angelosanto, Coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo, Noemi Di Segni, Presidente dell’Unione Comunità Ebraiche Italiane, Gadi Luzzatto Voghera, Direttore del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, David Meghnagi docente a Roma Tre, Maurizio Molinari, Dina Porat dello Stephen Roth Institute (Università di Tel Aviv) e il senatore Pd, Graziano Del Rio. Giovedì, in risposta alla presentazione di una mozione di censura a Israele, firmata Avs, nell’aula di Montecitorio era intervenuto il deputato Luigi Marattin – Partito Liberaldemocratico – per dire una verità che troppi fingono di non sentire: «Non è accettabile che si chieda a Israele di essere perfetto, mentre a Hamas non si chiede neppure di essere umano. Chi difende Hamas in nome dei diritti umani è complice della menzogna e del terrore».
Sami Modiano
Nel giorno in cui si ricordano le vittime cristiane della chiesa di Gaza, l’Italia celebra anche una memoria diversa, luminosa e incancellabile: quella di Sami Modiano, sopravvissuto ad Auschwitz, che ieri ha compiuto 95 anni. La premier Giorgia Meloni lo ha omaggiato con parole profonde: «Un missionario della memoria della Shoah, che non smetteremo mai di ringraziare per la sua generosa e insostituibile testimonianza e per l’instancabile impegno contro l’antisemitismo. A Sami la profonda riconoscenza mia personale e di tutto il Governo. E un abbraccio a sua moglie Selma, che è al suo fianco con affetto e amore». Modiano ci ricorda perché Israele esiste. Perché deve esistere. Perché ogni errore va discusso, ma mai strumentalizzato. E perché oggi come ieri, stare con Israele significa stare con la verità, la storia e la libertà. Anche quando costa fatica. Anche quando la propaganda prova a renderlo impopolare. Anche quando tutti tacciono.