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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Il Riformista Rassegna Stampa
17.07.2025 Il report che incastra gli uomini dell’Anp. Partecipano al terrorismo contro Israele
Analisi di Davide Romano

Testata: Il Riformista
Data: 17 luglio 2025
Pagina: 3
Autore: Davide Romano
Titolo: «Il report che incastra gli uomini dell’Anp. Partecipano al terrorismo contro Israele»

Riprendiamo da IL RIFORMISTA a PAG. 3, con il titolo "Il report che incastra gli uomini dell’Anp. Partecipano al terrorismo contro Israele", l'analisi di Davide Romano.


Davide Romano

L'Autorità Palestinese, presieduta da Abu Mazen, è complice del terrorismo. Le sue forze di sicurezza partecipano ad attentati contro gli israeliani. Eppure la comunità internazionale continua a puntare su Abu Mazen per il governo di Gaza nel dopoguerra.

Quando si parla di Medio Oriente, l’ideologia prevale sempre rispetto alla realtà sul campo.
Tutti sanno che, se in questi decenni ci fossero state elezioni in Cisgiordania, le avrebbe vinte Hamas a causa della corruzione della Anp.
Ciononostante, ancora oggi le grandi istituzioni internazionali puntano a lasciare Gaza nelle mani del corrottissimo Abu Mazen, invece di puntare sull’autogoverno delle famiglie e dei clan palestinesi secondo le loro tradizioni.
Follia pura.
Il mondo intero pervicacemente dimentica che l’Autorità palestinese non solo è corrotta, ma fomenta il terrorismo.
A questo proposito, è appena uscito il rapporto del Palestinian Media Watch di Itamar Marcus, che documenta come le Forze di sicurezza dell’Autorità palestinese (Pasf), finanziate dall’Occidente, non solo falliscono nel combattere il terrorismo ma partecipano attivamente ad esso.
Diversi alti ufficiali Pasf ricoprono infatti contemporaneamente ruoli di comando nelle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, organizzazione terroristica internazionalmente riconosciuta.
Il documento presenta casi emblematici di questa ambiguità.
Il 1° maggio 2025 il terrorista Pasf Naji Arrar, rilasciato dopo 18 anni di carcere, è stato accolto con una cerimonia ufficiale dalle Pasf in uniforme.
Il governatore di Ramallah, Laila Ghannam, ha pubblicamente posato per delle foto con il terrorista.
Le Pasf non solo onorano i terroristi al rilascio, ma li sostengono economicamente durante la detenzione.
Il Maggiore Generale Majed Faraj, capo dell’Intelligence generale PA, ha ordinato pagamenti speciali alle famiglie di 28 “martiri” e 10 prigionieri Pasf nel marzo 2025, definendo i terroristi “i più onorevoli” e “supremi”.
Il Brigadiere Generale Anwar Rajab, attuale portavoce Pasf, ha scritto nel 2023 che “i membri delle Forze di sicurezza sono sempre stati sui campi di battaglia, molti cadono come martiri e riempiono le prigioni israeliane”.
La partecipazione di membri Pasf in operazioni terroristiche è la norma.
Le statistiche pubblicate da Fatah mostrano che oltre il 65% dei “martiri” in Cisgiordania è membro del movimento politico e delle Forze di sicurezza.
Il rapporto documenta come PA e Fatah producano poster e banner celebrativi per onorare i membri Pasf morti combattendo Israele.
Nell’agosto 2023 Fatah ha pubblicato un poster con 30 “Martiri delle Forze di sicurezza palestinesi”, di cui 23 identificati come terroristi.
Fatah esalta apertamente il doppio ruolo con lo slogan: “Di giorno Forze di sicurezza, di notte combattenti che si sacrificano”.
Il rapporto conclude che le Pasf sono dunque “profondamente e fondamentalmente coinvolte nel terrorismo”.
Tutto questo non è condannato dall’Autorità palestinese o da Fatah, ma glorificato come parte essenziale ed eroica del loro ruolo.
I terroristi-ufficiali non sono emarginati, ma onorati con funerali militari quando uccisi e accolti come eroi quando rilasciati.
L’idea di far governare l’Autorità palestinese anche su Gaza non è dunque solo folle, ma pericolosa per chiunque volesse la pace in quella martoriata terra.
È pazzesco vedere quante istituzioni internazionali puntino ancora sui terroristi palestinesi per cercare la pace.
L’epoca dell’Olp, di Hamas e degli altri gruppi che rappresentano il peggio della società palestinese deve finire.
È tempo di voltare pagina e lasciare i palestinesi liberi di governarsi da soli, non più oppressi da movimenti totalitari e terroristi calati dall’alto.
Mai come oggi siamo a un passo dal far nascere un nuovo Medio Oriente dove a governare sia chi conta le teste, non chi le taglia.

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redazione@ilriformista.it

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