Schematico tema sull’origine dell’identità palestinese
Commento di Giorgio Pavoncello

L’identità palestinese come entità nazionale distinta è un fenomeno relativamente recente nella storia della regione del Levante. Storicamente, prima del XX secolo, gli abitanti arabi della Palestina non si identificavano uniformemente come “palestinesi” nel senso moderno di una nazione distinta, ma piuttosto in base alla loro appartenenza religiosa, tribale o locale (ad esempio, in quanto abitanti di Gerusalemme, Nablus o Hebron).
Un’ampia parte della popolazione araba che oggi si identifica come palestinese deriva da popolazioni beduine nomadi o semi-nomadi del deserto, nonché da flussi migratori di arabi provenienti da paesi vicini quali la Giordania, la Siria e il Libano. Questi gruppi si stabilirono nel territorio della Palestina, soprattutto nel corso degli ultimi due secoli, e si integrarono con le comunità locali.
L’emergere di un’identità palestinese nazionale si è consolidato principalmente a partire dagli anni ’40 del Novecento, in reazione agli eventi geopolitici della regione, in particolare alla creazione dello Stato di Israele nel 1948 e ai conflitti che ne seguirono. Tale identità è stata inoltre plasmata da dinamiche politiche regionali e internazionali, inclusi gli interessi di stati arabi e attori esterni, che hanno contribuito a rafforzare e organizzare la coscienza nazionale palestinese.
Di conseguenza, l’identità palestinese di oggi rappresenta più una costruzione politica e culturale sviluppatasi nel contesto del conflitto arabo-israeliano, piuttosto che una nazione con una continuità storica e culturale ininterrotta che risalga a epoche antiche.
Ion Mihai Pacepa
Ex capo dell’intelligence rumena, le sue rivelazioni documentano il coinvolgimento del KGB sovietico nella creazione e nel sostegno politico dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) e nel rafforzamento dell’identità palestinese come strumento geopolitico durante la Guerra Fredda.
“Red Horizons: Inside the Romanian Secret Service” (1987)
Interviste e articoli in cui spiega come il KGB abbia contribuito a creare la narrativa palestinese.
Robert Spencer
Studioso critico delle origini del jihad e delle dinamiche mediorientali, Spencer ha scritto sul ruolo politico e propagandistico nell’affermazione dell’identità palestinese moderna.
The History of Jihad From Muhammad to ISIS (2023)
Vari articoli e conferenze in cui discute la genesi politica del movimento palestinese.
Benny Morris
Storico israeliano noto per la sua analisi revisionista della Nakba e della formazione del conflitto arabo-israeliano. Pur riconoscendo l’esistenza di popolazioni arabe nella regione, sottolinea la complessità demografica e politica che ha portato all’identità palestinese.
1948 and After: Israel and the Palestinians (2004)
Shlomo Sand
Storico israeliano critico delle narrazioni nazionali, che mette in discussione molte idee comunemente accettate sulle identità nazionali nel Medio Oriente, inclusa quella palestinese.
The Invention of the Jewish People (2009)
Dichiarazioni ufficiali e analisi politiche
Zahir Muhsein, membro dell’OLP, in un’intervista del 1977 affermò:
“Il popolo palestinese non esiste. La creazione di uno Stato palestinese è solo un mezzo per continuare la nostra lotta contro lo Stato di Israele per la nostra unità araba.”
Analisi della Guerra Fredda sulle strategie sovietiche per fomentare il conflitto arabo-israeliano (vedi archivi storici, studi accademici).
1. Ion Mihai Pacepa - "Red Horizons: Inside the Romanian Secret Service" (1987)
Pacepa, ex capo dei servizi segreti rumeni, fornisce importanti dettagli sul coinvolgimento del KGB nella costruzione dell’identità palestinese. Secondo Pacepa, l'OLP e la narrativa di un popolo palestinese furono il risultato di una strategia geopolitica sovietica per fomentare il conflitto arabo-israeliano, in funzione della guerra fredda e degli interessi sovietici.
Citazione:
“La creazione di un popolo palestinese e della sua organizzazione, l’OLP, è stata in gran parte una mossa politica del KGB, che aveva l’intenzione di incitare il mondo arabo contro Israele e gli Stati Uniti. La campagna internazionale per creare l'idea di un popolo palestinese fu solo una delle tante operazioni sotto la bandiera della 'liberazione' orchestrate dal KGB durante la Guerra Fredda.”
(Pacepa, Red Horizons, p. 144)
2. Robert Spencer - "The History of Jihad From Muhammad to ISIS" (2023)
Spencer, in linea con la sua visione critica, sostiene che l’identità palestinese fu creata per motivi politici e propagandistici, alimentata dal conflitto arabo-israeliano e dalle politiche internazionali durante la Guerra Fredda.
Citazione:
“Nel 1964, il KGB e il nipote di Hajj Amin al-Husseini, Yasser Arafat, inventarono il popolo palestinese come una creazione politica. Non si trattava di un popolo storico con un’identità etnica e culturale consolidata, ma piuttosto di una figura immaginaria costruita per alimentare la guerra contro Israele, in un contesto di alleanze sovietiche e arabo-nazionaliste.”
(Spencer, The History of Jihad, p. 370)
3. Benny Morris - "1948 and After: Israel and the Palestinians" (2004)
Benny Morris, uno degli storici israeliani più noti per la sua analisi della Nakba, pur riconoscendo la presenza di popolazioni arabe nella Palestina mandataria, sottolinea come l'identità palestinese come popolo separato e distinto si sia consolidata solo nel XX secolo, a causa delle circostanze politiche legate alla creazione dello Stato di Israele e agli eventi successivi.
Citazione:
"L'idea di un popolo palestinese separato si è cristallizzata solo negli anni immediatamente successivi alla fondazione di Israele e durante i conflitti che ne seguirono. Prima di quel momento, gli arabi della Palestina non si vedevano come un'entità separata, ma come parte di un più ampio contesto arabo."
(Morris, 1948 and After, p. 134)
4. Shlomo Sand - "The Invention of the Jewish People" (2009)
Shlomo Sand, pur concentrandosi principalmente sull'identità ebraica, fa un discorso più ampio sull'invenzione delle identità nazionali moderne e come anche l'identità palestinese sia un prodotto della modernità, senza radici storiche antiche.
Citazione:
“L'idea di popolo palestinese, come quella di molti altri popoli, è il risultato di una costruzione ideologica contemporanea. In effetti, l'identità palestinese è stata in gran parte definita come una risposta alla presenza e alla legittimazione di Israele.”
(Sand, The Invention of the Jewish People, p. 89)
5. Zahir Muhsein (OLP) - Intervista del 1977
Zahir Muhsein, membro del Comitato Esecutivo dell'OLP, ha dichiarato esplicitamente in un'intervista che l'idea di un popolo palestinese era una costruzione strategica e politica. Questa dichiarazione è spesso citata per evidenziare come la definizione di un "popolo palestinese" fosse motivata principalmente da obiettivi politici e non da una continuità storica.
Citazione:
“Il popolo palestinese non esiste. La creazione di uno stato palestinese è solo un mezzo per continuare la nostra lotta contro lo stato di Israele per la nostra unità araba. In realtà, oggi non c’è alcuna differenza fra giordani, palestinesi, siriani e libanesi. Solo per ragioni politiche e strategiche parliamo oggi dell’esistenza di un popolo palestinese.”
(Intervista a Zahir Muhsein, Trouw, 1977)
Le fonti sopra riportate suggeriscono una visione secondo cui l'identità palestinese moderna è, in larga parte, un prodotto della politica internazionale e delle dinamiche della Guerra Fredda, non un'eredità storica continua.
L'idea di un popolo palestinese separato e distinto emerge in modo significativo solo nel XX secolo, in un contesto di conflitto e geopolitica.