Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
La Palestina immaginaria di Torino Editoriale del Foglio
Testata: Il Foglio Data: 16 luglio 2025 Pagina: 3 Autore: Editoriale Titolo: «La Palestina immaginaria di Torino»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 16/07/2025, a pag. 3, l'editoriale dal titolo "La Palestina immaginaria di Torino".
Il Consiglio comunale di Torino ha approvato una mozione per sospendere i rapporti istituzionali con Israele, aderendo a un’iniziativa della sinistra nazionale. Ma il Consiglio Comunale non dice nulla su Iran, Hamas, Hezbollah, Qatar, Cina e Venezuela
Con 23 voti a favore e due astensioni, il Consiglio comunale di Torino ha approvato una mozione che riprende un’iniziativa presentata a livello nazionale da Partito democratico, Alleanza verdi e sinistra e Movimento 5 stelle. Il testo, intitolato “Per il popolo palestinese e lo stato di Palestina: cessi ogni supporto al governo di Israele fino al ripristino della pace e della giustizia”, è stato adattato dalla città di Primo Levi. La mozione impegna l’amministrazione a sospendere l’avvio di nuove collaborazioni o relazioni istituzionali con il governo israeliano. Strana città davvero, Torino, democratica, antifascista e progressista. Oggi, per gran parte della sinistra occidentale sembra esistere una sola battaglia che meriti visibilità: la Palestina. Ma non la Palestina reale, quella di Hamas che fa strame del popolo di Gaza (e per come vorrebbero vederla certi torinesi, anche della Cisgiordania) come realtà storica, sociale o geopolitica, ma come simbolo assoluto. Gridano “Free Palestine”, ma mettono a tacere le donne che denunciano la sharia, gli omosessuali che fuggono, i dissidenti, comuni o illustri. Per loro, nei cortei come nelle mozioni comunali, non c’è mai posto. Gaza e la Palestina sono diventate la bandiera illusoria di un potere feroce che reprime al proprio interno e sventola la causa della libertà all’esterno. E più di un utile idiota, di cui Torino è piena, abbocca all’amo. Un’ossessione ha finito per colonizzare l’immaginario di certa sinistra occidentale, ossessionata dai rapporti di forza fra l’occidente e il resto del mondo, discolpando tutto a quest’ultimo, anche quando da ottant’anni vuole buttare a mare gli ebrei. E non importa se si dicono progressisti ma evitano di pensare e di dire che dietro alla loro idea di “Palestina” ci sono regimi, come l’Iran, che finanziano la repressione e la sottomissione. La coerenza ha smesso di contare. Conta soltanto l’emozione. Tutto il resto è solo vanità.
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