Riprendiamo dal RIFORMISTA di oggi, 15/07/2025, a pagina 4, il commento di Iuri Maria Prado dal titolo "I principi del Corriere e la scrupolosissima selezione delle fonti".

Iuri Maria Prado

Ma com’è malridotto il Corriere della Sera? Prendi uno dei suoi cardinali, Aldo Cazzullo, che il 1 luglio parlava di “almeno 60.000 vittime civili” a Gaza mentre Hamas, senza distinguere tra civili e combattenti, ne denunciava 56.500 (quindi per Cazzullo la percentuale dei morti civili è circa il 110% dei morti totali). Un altro principe, Antonio Polito, nell’autunno scorso parlava di “forse quarantamila civili” quando l’Ufficio centrale di statistica dello Stato di Palestina ne dava altrettanti, ma non civili: dato totale, dunque un’altra volta compresi i combattenti. Poi Walter Veltroni, che a proposito della guerra di Gaza scrive che ci sono “migliaia di bambini assassinati” (non morti, nemmeno uccisi: “assassinati”). Poi il principe da esportazione, Lorenzo Cremonesi: il quale, nell’arco di qualche giorno, prima riscodella l’intervista che un mezzo attivista dell’Unicef aveva già dato a destra e a manca circa i bambini morti soffocati perché Israele blocca l’ingresso dei ventilatori; e poi, in un mirabile esercizio di confezionamento sbianchettante, intervista Ehud Barak ma inguatta la parte in cui l’ex primo ministro israeliano nega che ci siano deliberate uccisioni di civili e aggiunge che tra i civili opera Hamas.
Per la sacrosanta battaglia contro le malefatte dell’Entità sionista il Corriere mobilita anche il vignettista in chief, Giannelli, che raffigura “La strage degli innocenti” con Domineddio tra le nuvolette che guarda un gruppo di bambini di Gaza e domanda: “Di nuovo Erode?”. La retorica da polizia zarista trasfigurata in barzellettismo sugli ebrei sterminatori.
Il tutto, ovviamente, con inflessibile applicazione dei più rigorosi standard del giornalismo coi controfiocchi, notizie notizie notizie, fatti fatti fatti, e scrupolosissima selezione delle fonti. Come l’altro giorno, quando nel titolare a proposito di alcuni attacchi israeliani il Corriere faceva così: “I media: ‘72 morti a Gaza in un giorno’”. Poi uno leggeva l’articolo e capiva quali erano “i media”: Al Jazeera, che lo riferiva “citando fonti ospedaliere”. Le veline du côté de chez Sinwar sono meno disinibite.
Ovviamente il Corriere non manca di dare conforto alla propria linea equanime e indipendente ricorrendo al parere di questo o quell’ebreo meritevole, vale a dire uno disposto a porsi la domanda sull’ipotesi “che il sionismo sia stato un grande errore”. Così (testuale) l’intervista che il Corriere faceva ieri a Tom Segev: con l’intervistatore - l’oculato Cremonesi - a indugiare sull’increscioso comportamento di Netanyahu che “continua a definire ‘nazisti’ i militanti di Hamas” (uno sfregio intollerabile, effettivamente, alla specchiatezza morale della resistenza palestinese).
Un ebreo che certifichi che gli ebrei sono avari il Corriere lo trova, se si impegna un po’.
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