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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Libero Rassegna Stampa
15.07.2025 Da Trump missili contro Putin
Cronaca di Matteo Legnani

Testata: Libero
Data: 15 luglio 2025
Pagina: 9
Autore: Matteo Legnani
Titolo: «Da Trump missili e dazi contro Putin»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 15/07/2025, a pag. 9, con il titolo "Da Trump missili e dazi contro Putin" la cronaca di Matteo Legnani.

Trump annuncia l'ultimatum a Putin. Se entro 50 giorrni non si arriva a un accordo sull'Ucraina, promette dazi del 100% sulla Russia e nuove forniture di missili Patriot all'Ucraina. Si tratta comunque di misure molto blande, soprattutto perché l'export russo negli Usa è già minimo. Putin potrebbe benissimo ignorarle e Trump dimostra ancora una volta di non capire niente di Putin.

«Questa non era la mia guerra. Era la guerra di Biden. E non è la mia guerra. Sto cercando di farvene uscire, vogliamo tutti vederla finire. E sono deluso dal presidente Putin, perché pensavo che avremmo raggiunto un accordo due mesi fa, ma finora non è stato possibile».
Sulla base di questi presupposti, enunciati ieri nello Studio Ovale alla casa Bianca, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato «un accordo coordinato con la Nato per inviare il meglio delle armi di fabbricazione americana in Ucraina».
Trump ha precisato che non saranno gli Usa a pagare per quelle armi, ma lo faranno «i Paesi europei», 23 dei quali fanno parte oltre che della Ue anche dell'Alleanza Atlantica. «È totalmente logico volere che gli europei paghino.
Significa che l’Ucraina potrà mettere le mani su apparecchiature militari, munizioni. E questo è molto importante», ha commentato il segretario della Nato Mark Rutte, accanto a Trump al momento dell’annuncio delle armi per Kiev.
Un termine per l’invio degli armamenti non è stato precisato nella conferenza stampa alla quale erano presenti anche il vicepresidente J.D. Vance e il Segretario alla Difesa Pete Hegseth, ma Trump ha garantito che le prime batterie di missili anti-aerei Patriot saranno rese disponibili «già nei prossimi giorni». Illustrando le modalità dell’accordo, il tycoon ha minacciato l’imposizione di tariffe commerciali secondarie contro la Russia (cioè applicabili anche a tutti i Paesi che dovessero intrattenere rapporti commerciali con Mosca) del 100%, se dal Cremlino non dovesse arrivare luce verde a un accordo per il cessate il fuoco entro i prossimi 50 giorni.
Un ultimatum che «Mosca dovrebbe prendere più che seriamente», ha commentato Rutte, precisando che «se io fossi Putin e tu stessi parlando, considererei di dover prendere i negoziati più seriamente di quanto non stia facendo ora».
«Mosca deve rimettere in carreggiata l’economia russa, la Russia ha un enorme potenziale e dovrebbe usare le sue risorse per il commercio piuttosto che per la guerra. Parlo molto al telefono con Putin, le conversazioni sono molto piacevoli, ma poi non significano niente se continua a lanciare missili», ha aggiunto Trump, ricordando i contatti avuti nelle scorse settimane con il leader del Cremlino.
E lanciare missili è una cosa che Mosca non ha certo smesso di fare nelle ultime ore: due persone sono state uccise e altre quattro ferite ieri mattina in un attacco con droni e bombe teleguidate nella regione di Sumy, nell’Ucraina nord-orientale mentre di un morto e quattro feriti è il bilancio dell’attacco con bombe teleguidate sul villaggio di Borivske, nella regione di Kharkiv.
Il ministero della Difesa russo, da parte sua, ha comunicato sul suo canale Telegram di aver colpito in raid compiuti da aviazione, missili, droni e artiglieri «centri di reclutamento, industrie perla produzione di munizioni e aeroporti militari in 140 distretti ucraini», aggiungendo che «le forze russe hanno conquistato nelle ultime 24 ore due altri insediamenti in Ucraina: Malinkova nella regione di Zaporizhzhia e Mayak in quella di Donetsk».
Ieri il Cremlino ha ostentato indifferenza alla notizia dell'invio di altre armi americane a Kiev. Il portavoce Dmitry Peskov ha evidenziato che «le forniture di armi, munizioni ed equipaggiamento militare dagli Stati Uniti all’Ucraina non si sono mai interrotte e ora proseguono. Sembra che ora queste forniture saranno pagate dall’Europa, e un po’ sarà così e un po’ no, ma nei fatti nulla cambia rispetto a quanto abbiamo visto negli ultimi anni».
Poche ore prima dell’annuncio di Trump alla Casa Bianca, il ministro della Esteri russo Sergei Lavrov, dopo una breve tappa in Corea del Nord, è volato in Cina per partecipare alla riunione dell'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai. Un’occasione per rinsaldare il dialogo con Pechino proprio nelle ore del nuovo rafforzamento della collaborazione tra Washington e la Nato, come ha confermato il ministro degli Esteri cinese Wang Yi dicendo che «le relazioni fra Russia e Cina sono le più stabili, mature e di importanza strategica fra i grandi Paesi nel mondo».
Putin sarà in visita in Cina per quattro giorni dal prossimo 31 agosto al 3 settembre, proprio nei giorni in cui scadrà l’ultimatum di Trump sul cessate il fuoco in Ucraina.

 

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