Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Sinistra contro lo Stato ebraico Cronaca di Mirko Molteni
Testata: Libero Data: 14 luglio 2025 Pagina: 8 Autore: Mirko Molteni Titolo: «Sinistra contro lo Stato ebraico. E la sicurezza italiana»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 14/07/2025, a pag. 8 con il titolo "Sinistra contro lo Stato ebraico. E la sicurezza italiana" l'analisi di Mirko Molteni.
Mirko Molteni
Le sinistre unite (Schlein, Conte, Bonelli, Fratoianni) vogliono interrompere ogni collaborazione militare con Israele e su questo presentano la loro mozione in Parlamento. Così non solo dichiarano di essere contro la sopravvivenza stessa dello Stato ebraico, ma minano anche la sicurezza della stessa Italia, che comunque ha bisogno della tecnologia militare israeliana.
La collaborazione militare fra Italia e Israele è nel mirino delle opposizioni nel Parlamento di Roma. Oggi è prevista alla Camera la presentazione di una mozione da parte da Elly Schlein (PD), Giuseppe Conte (M5S), Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli (AVS), che chiede la denuncia del ventennale memorandum Italia-Israele nel campo della difesa. I promotori accampano la guerra di Gaza: «La tenuta in vigore del Memorandum equivarrebbe a una forma di sostegno a un apparato militare accusato di crimini internazionali». Il memorandum, firmato nel 2003 e ratificato nel 2005, è già stato rinnovato tre volte e si prevede un rinnovo ulteriore entro l'aprile 2026. Ma le opposizioni chiedono di sospenderlo. Dicono che il patto «viola i principi cardine della Costituzione italiana» a causa della «spregiudicata strategia di guerra del premier israeliano Benjamin Netanyahu». Chiedono di «sospendere tutte le autorizzazioni di vendita di armi allo Stato di Israele concesse anteriormente alla dichiarazione dello stato di guerra dell’8 ottobre 2023» e ogni accordo su reciproche forniture di armi o componenti di armi o addestramento. Al di là delle opinioni sulla guerra di Gaza, la collaborazione Italia-Israele è sempre stata preziosa per la sicurezza del nostro paese, dato lo storico sostegno che il Mossad ha dato ai nostri servizi segreti per sgominare eventuali minacce terroristiche. Aziende italiane forniscono a Israele vari materiali strategici, come il nitrato d'ammonio, precursore di fertilizzanti, ma anche di esplosivi, di cui 6000 tonnellate sono arrivate nello stato ebraico solo fra novembre 2023 e marzo 2025, ma anche materiali nucleari come il trizio, isotopo dell'idrogeno necessario alla realizzazione delle armi nucleari. L'Alenia-Aermacchi del gruppo Leonardo ha venduto a Israele 30 esemplari dell'aereo da addestramento e attacco leggero M-346 Master. A sua volta lo stato ebraico ha fornito alle nostre forze sistemi utili alla sicurezza del paese. Ad esempio il missile anticarro Spike, fabbricato dalla Rafael, in servizio nel nostro esercito in 510 esemplari. La nostra Aeronautica ha in servizio nel 14° Stormo due aerei da ricognizione e spionaggio elettronico Gulfstream E-550 CAEW, aerei d'origine americana, ma elaborati dalla israeliana IAI, o Israel Aerospace Industries e di recente usati per sorvegliare navi russe vicino alle nostre coste. Sono già stati ordinati a Israele altri due di questi velivoli, ma la nostra Aeronautica potrebbe arrivare a 8 esemplari.
Nonostante il conflitto a Gaza condizioni l'economia israeliana, il comparto militare traina il paese. Lo scorso 5 giugno il Ministero della Difesa di Gerusalemme ha reso noto che nel 2024 le esportazioni di armamenti israeliani hanno segnato un record di 14,8 miliardi di dollari, con aumento del 13% sul 2023. E il peso dei paesi europei come clienti è salito dal 35% a ben il 54%. Fra i cavalli di battaglia israeliani c'è la missilistica. E uno dei maggiori appalti è stato quello propiziato dalla Germania, che per realizzare la sua prima seria difesa antimissile ha acquistato i missili intercettori Arrow 3 della IAI. Gli stessi che intercettano alle porte dello spazio i missili degli Huthi yemeniti. Verranno consegnati dalla fine del 2025 e saranno schierati in tre basi tedesche, ma Berlino nel maggio 2025 s'è già detta interessata alla nuova versione Arrow 4.
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