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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Libero Rassegna Stampa
10.07.2025 Gli Usa contro Albanese
Cronaca di Matteo Legnani

Testata: Libero
Data: 10 luglio 2025
Pagina: 10
Autore: Matteo Legnani
Titolo: «Gli Usa impongono sanzioni alla relatrice Onu Albanese»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 10/07/2025, a pag. 10, con il titolo "Gli Usa impongono sanzioni alla relatrice Onu Albanese" la cronaca di Matteo Legnani.

Francesca Albanese sotto sanzioni, finalmente! Il Segretario di Stato Usa Marco Rubio afferma che: "La campagna di guerra politica ed economica di Albanese contro gli Stati Uniti e Israele non sarà più tollerata".

Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha annunciato sanzioni degli Stati Uniti contro Francesca Albanese, l’italiana relatrice speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani nei territori palestinesi, «per i suoi sforzi illegittimi e vergognosi di sollecitare un’azione della Corte penale internazionale contro funzionari, aziende e dirigenti statunitensi e israeliani. La campagna di guerra politica ed economica di Albanese contro gli Stati Uniti e Israele non sarà più tollerata. Saremo sempre al fianco dei nostri partner nel loro diritto all’autodifesa», ha dichiarato Rubio. Per “sanzioni” s’intende, solitamente, limitazioni che vanno dal divieto di viaggio al divieto di transazioni, cioè l’esclusione dal sistema finanziario statunitense. La decisione del segretario di Stato fa seguito al rapporto dal titolo “Dall’economia dell’occupazione all’economia del genocidio”, pubblicato una settimana fa, nel quale Albanese ha accusato le principali aziende tecnologiche statunitensi (Microsoft, Google, Amazon, Palantir) di fornire infrastrutture tecnologiche che permettono a Israele di mantenere sistemi di sorveglianza e effettuare operazioni militari nei territori palestinesi occupati.
La Special Rapporteur dell’Onu era già finita nel mirino di Israele nel 2024: Tel Aviv, infatti, ha dichiarato Albanese persona non grata e le ha negato l’ingresso nel Paese dopo che aveva affermato che l’attacco del 7 ottobre era una risposta all’oppressione israeliana.
Ieri, intanto, dopo la giornata chiusa in negativo di lunedì, Wall Street, alla notizia delle nuove lettere sui dazi mandate ad altri sette Paesi, ha aperto in rialzo: Dow Jones, Standard & Poor’s e Nasdaq erano in positivo dello 0,4-0,5%. Anche le Borse europee non si sono fate “influenzare”: a Milano, l’indice Ftse Mib ha chiuso con un guadagno dell’1,59%, Francoforte che ha riportato un +1,42% e Parigi un +1,42%. Quella di ieri era la scadenza entro la quale i partner commerciali degli Usa avrebbero dovuto raggiungere accordi sulle tariffe, “pena” l’applicazione dei dazi indicati da Donald Trump lo scorso 2 aprile. Lunedì, lo stesso Trump ha però firmato un ordine esecutivo con il quale ha spostato in avanti le “lancette dei dazi” fino al prossimo agosto, per dare più spazio nelle trattative. Ieri, però, sono partite altre missive destinate ai presidenti o ai primi ministri di Paesi che hanno un surplus commerciale con gli Stati Uniti, in tutto e per tutto identiche nella forma a quelle di lunedì, ma con tariffe doganali calibrate ovviamente Stato per Stato. Anche queste sono state pubblicate dallo stesso Trump su Truth Social: a Iraq, Algeria, Libia e Sri Lanka, Brunei, Moldova l’amministrazione americana ha notificato dazi fino al 40%. La casella postale dell’Unione europea è rimasta vuota e la ragione sono «i negoziati serrati che da settimane stiamo portando avanti con Washington», ha sottolineato ieri il Commissario Ue al Commercio, Maros Sefcovic, aggiungendo che «l’ulteriore estensione fino al 1 agosto dello status quo ci darà ulteriore spazio per raggiungere una conclusione soddisfacente probabilmente già nei prossimi giorni». Tuttavia, l’ipotesi che la letterina di Trump arrivi anche a Bruxelles è tutt’altro che da escludersi, visto che lo stesso presidente americano aveva affermato martedì che avrebbe inviato altre missive «oggi, domani e nei prossimi giorni», in particolare all’Unione europea, che secondo lui dovrebbe ricevere la sua corrispondenza «probabilmente entro due giorni», ossia oggi al più tardi.
Intanto, i prezzi del rame hanno toccato livelli record negli Stati Uniti in seguito all’annuncio del presidente di voler introdurre un dazio del 50% sulle importazioni del metallo rosso. L’effetto è stato immediato: i futures sul rame sono balzati del 12%, toccando 5,69 dollari per libbra.

 

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