4 Lettere
1. Ennesimo concerto pro-Pal, tocca ai Pinguini Tattici Nucleari
Salve Dame Devorah,
spero si rimetta quanto prima, recuperando forza fisica e quindi libertà di movimento.
Nel concerto di Roma, 4 di Luglio 2025, il gruppo musicale “pinguini tattici nucleari”, dai mega schermi ha mostrato le bandiere palestinesi; l’ennesima manifestazione di sinistra pro-pal.
Ecco, quando la musica, come al celebre concerto inglese di Glastonbury, si occupa di veicolare alle folle - ebbre di inconsapevolezza e non solo, messaggi politici anti-ebraici, allora si propala di fatto l’antisemitismo, come vile e ignorante strumento giovanile di ribellione - le solite menate assurde e grottesche del comunismo militante:
Israele colonialista, imperialista, nazista…
Mentre per il Nova Music Festival del sette di ottobre 2023, luogo, ahimè, di mattanza indiscriminata di giovani ebrei, stuprati, trucidati, decimati dai terroristi di hamas, dovetti ascoltare commenti sessisti, oltraggiosi e vergognosi, di una pseudo giornalista di La7, militante comunista, che descriveva quell’evento con disprezzo, come se quei giovani fossero intrinsecamente colpevoli di qualcosa, facendo passare il messaggio, che in qualche modo, se ne capivano le ragioni della strage.
Ecco, quello fu il vomitevole antipasto che già dall’otto di ottobre, si palesava:
Israele colpito perché Israele colpevole.
Andiamo avanti, nonostante tutto e tutti, confidando in HaShem e IDF
Nel tg4 delle 19.00, del 05 Luglio 2025, l’argomento del boicottaggio imposto dal Comune di Napoli a Israele, ha trovato sponda favorevole nel giornalista Pierluigi Paragone, inaspettatamente, visto che sulla carta dovrebbe essere a favore di Israele.
Ebbene, secondo l’opinione di Paragone, se la maggioranza di sinistra che governa Napoli,
(… aggiungo io:
che segue pedissequamente il filone anti israeliano, antisionista e filo arabo, della galassia comunista italiana), allora gli ebrei di Napoli non si devono lamentare, la comunità ebraica di Napoli non si deve lagnare, perché la decisione è stata presa da una maggioranza democraticamente eletta, che governa il Comune.
Quindi, secondo questo giornalista, “liberale”, gli ebrei devono ingoiare il boccone amaro, senza fiatare… senza neanche l’ausilio di un gastro protettore come il Pantopan, assunto dopo il pasto avvelenato di Paragone. Ha poi aggiunto che Netanyahu è la causa di tutto lo scempio in atto a gaza e che il governo italiano tratta la cosa con il velluto.
La giornalista che conduce il giornale, non ha proferito parola per opporsi, nessun altro c’era a cantargliela ad entrambi. Costoro, hanno completamente perso di vista la strada di casa o la strada dell’orto: la causa di tutto è da ricercare, neanche con la lente d’ingrandimento, in hamas, a Teheran e all’Occidente intero, salvo eccezioni, che si è bevuto paro paro, il beverone informativo, offerto su un vassoio sporco di sangue, dai propagandisti d’odio e di morte di hamas; con le loro cifre gonfiate a dismisura di morti “innocenti” e delle - solo presunte - stragi - inventate di sana pianta - perpetrate dalle truppe israeliane (… che D-o le protegga e preservi).
Ecco lo scenario della informazione italiana, direttamente nelle mani degli aguzzini arabi, senza una mediazione intelligente, illustrata col copia e incolla, da marionette ammaestrate che pontificano e commentano, le pseudo informazioni prese per buone e “attendibili”, provenienti da gaza, drogate ad uopo dai costruttori di morte arabi, capaci di sparare alla loro gente ammassata per prendersi un tozzo di pane, per poi dirottare le responsabilità sulle spalle dei soldati israeliani.
L'Italia è al 49esimo posto nella classifica globale sulla libertà di stampa; beh allora se ne intravedano le ragioni di una posizione così fallimentare, che ci mette al fianco e in “buona” compagnia di tante dittature, arabe comprese. Altro che democrazia italiana e pluralismo di informazione; con buona pace del presidente della repubblica e della sua retorica scientifica.
L’accordo di tregua va respinto, perché danneggia Israele: centinaia di assassini liberati dalle prigioni; l’esclusione della associazione americana per la distribuzione del cibo, cosicché i satrapi di hamas possano riprendere in mano i rifornimenti, per taglieggiare la popolazione e imporre nuovamente il loro diabolico dominio;
Sessanta giorni di tregua significano sessanta giorni per rifornimenti di armi e arruolamento di nuovi assassini pronti all’uso. Non esiste tregua con questi tagliagole di bambini, donne e anziani ebrei innocenti. Per la loro bocca esiste solo il pane secco della morte.
Guerra ad oltranza, senza tregua né pause. Se ne faccia una ragione anche quel fenomeno di ministro degli esteri italiano, che continua a blaterare frasi senza senso costrutto, lontane dalla realtà delle cose. Anche in un mondo perfetto, le scempiaggini che farnetica, sarebbero senza senso; è la persona sbagliata nel posto sbagliato… ma esiste un posto per lui?… domanda lievemente retorica…
Oggi, con questo scritto al fulmicótone, credo di essermi guadagnato un piatto di hummus; quando salirò ad Eretz c’è lo degusteremo insieme.
Un forte abbraccio
Yosef ben Hektor
אם ישראל חי וקיים (Il Popolo di Israele vive ed esiste)
ניצחון לישראל (Vittoria di Israele)
Caro Yosef,
Ormai non vi sono parole per giudicare il giornalismo italiano, pseudo giornalismo dove operano imbroglioni. Napoli da Terra dell’amore è diventata terra d’odio, L’Italia, secondo il poeta terra dove crescono i limoni, si è trasformata in un ammasso di fanatici che abbaiano “distruggiamo Israele dal Fiume al Mare”. Tutto è cambiato, in questo mondo alla rovescia dove si amano gli assassini e si inneggia al terrorismo, dove si sventolano le bandiere di chi strangola i bambini con le mani nude. Tutto è cambiato, l’odio prevale su tutto, sionista è diventata la parolaccia che un tempo era giudeo. Vogliono bruciare Israele come i nazisti bruciavano gli ebrei. Il mondo che ci odia permette a una cricca di tagliagole di dettare le condizioni per una maledetta tregua invece di imporre loro di liberare TUTTI gli ostaggi e scomparire.
Ma noi non moriremo, gli ebrei hanno imparato a sparare per difendersi e sparano dritto.
Sarò lieta di dividere con lei un piatto di hummus e di brindare alla vittoria di Israele con conseguente, tanto desiderata, pace!
Shalom
Deborah Fait
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2. Gaza delenda est!
Gent.ma Deborah
Ho letto il suo articolo di ieri "per voi vigliacchi ...
Condivido anche le virgole! L'avrei ideologicamente sposata ..
Sto pensando a cosa porterà il nuovo accordo di 60 giorni. Assisteremo alla reiterazione dell'umiliazione subita dai vari Sharabi ,Bibas etc. E' impensabile che un paese vincitore su 7 fronti si inginocchi davanti a delle bestie di questo tipo! Mi è piaciuta la conclusione del Suo articolo :"una volta liberati tutti gli ostaggi ridurre Gaza a polvere " Mi domando se non fosse stato meglio fare questo accordo dall'inizio ,risparmiando la vita a quasi 1000 giovani soldati?
Approfitto di questo spazio in riferimento alla Sua risposta alla lettrice Sandra Bligno rispetto al premio Strega vinto da Anna Foa. Lei Deborah elenca una serie di personaggi di religione ebraica ,italiani e non ,odiatori di Israele. Io aggiungerei anche che tutti questi appartengono alla sinistra mondiale.
cordiali saluti
Ilan Besion
Caro Ilan,
Anche io penso che dovevamo finire la guerra l’8 ottobre. Israele, speciale nelle guerre lampo, tutte quelle che gli arabi hanno iniziato, le ha concluse in un battibaleno. L’Iran, l’immenso Iran, lo abbiamo fatto cadere nella polvere in 12 giorni! Israele ha stravinto una guerra su 7 fronti, come lei giustamente scrive. Con i palestinesi è diverso perché Hamas ha sempre il ricambio di assassini, ne ha 2 milione a disposizione, pronti a sgozzare, a stuprare a strangolare. La tregua non credo si farà perché Hamas ha sempre nuove richieste e l’Occidente, anziché dire a Israele “Và e finiscila più presto che puoi”, rispetta le condizioni di un manipolo di assassini. E poi ci sono gli ostaggi… di cui tutti, meno noi, si sono dimenticati.
Un cordiale shalom
Deborah Fait
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3. Le vittime trasformate in carnefici
Gent. ma Deborah Fait,
mi sento in grado di scriverle adesso perchè il sostegno e la solidarietà devono essere sempre presenti. Ho dovuto farmi forza per trovare le parole giuste che non fossero di circostanza, non guardandola in viso.
Le è successa una cosa tremenda, la perdita violenta della casa nella mente dei terroristi è sempre collegata alla prima casa, Israele. Quindi le ferite sono almeno due. Riporto all'ordine logico e morale la vicenda, ossia la terza ferita ancor più lacerante, le vittime trasformate in carnefici, l'assuefazione dell'Europa alla pioggia di missili sui civili in Israele e il giustificazionismo dilagante. La miseria umana l'ha colpita. Viva Israele un abbraccio a Deborah.
Maurizio Curcelli
Caro Maurizio,
Grazie infinite per le sue affettuose parole di sostegno. Le ferite si sentono e fanno male, non solo fisicamente. Le ferite inferte a tutto Israele e a tutti gli ebrei del mondo sono inguaribili. Un’esplosione tale di odio nessuno se l’aspettava ma è accaduto e siamo in balia di un mondo che, se potesse, ci ridurrebbe un’altra volta in fumo, come quello di Auschwitz. Chi l’avrebbe detto che non aspettavano altro che l’occasione per invocare un’altra Shoah. Per fortuna Israele, oltre ai suoi meravigliosi soldati, ha anche tanti carissimi amici.
Un affettuoso shalom
Deborah Fait
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4. Prego per lei
Carissima Deborah Fait,
le rubo un minuto per dirle solo che sono moto dispiaciuto per le sue vicissitudini. Spero che ora stia meglio e che tutto per lei si risolva al più presto. Da credente, la ricorderò nelle mie preghiere, assieme a tutti coloro che le sono cari.
Un caro saluto. Shalom.
Michele Cocchi
Caro Michele,
la ringrazio per le sue parole di affetto e solidarietà. Ho bisogno, tutti noi abbiamo bisogno, delle sue preghiere e di quelle di coloro che, come lei, hanno fede e ci sono amici.
Un affettuoso shalom
Deborah Fait