Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Da Trump un altro favore al Cremlino Editoriale del Foglio
Testata: Il Foglio Data: 08 luglio 2025 Pagina: 3 Autore: Editoriale Titolo: «Un altro favore al Cremlino»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 08/07/2025, a pag. 3, l'editoriale dal titolo "Un altro favore al Cremlino".
Trump impone dazi altissimi agli storici alleati degli Stati Uniti, come Europa, Giappone e Corea del Sud, mentre nei confronti della Russia le sanzioni restano morbide. Aveva promesso la pace in Ucraina, ma è finito per lasciarsi ricattare dallo zar
Da quando è tornato alla Casa Bianca, Donald Trump non ha introdotto nessuna nuova sanzione contro la Russia che ha invaso l’Ucraina, e anzi alcune le ha allentate. In un’inchiesta sulle misure sanzionatorie e il necessario aggiustamento previsto perché quelle esistenti continuino a funzionare, il New York Times ha spiegato che gli importatori russi hanno creato nuove compagnie tra marzo e aprile per reindirizzare l’arrivo di componenti dagli Stati Uniti e dall’Europa: tra febbraio e marzo, le importazioni per il settore della Difesa russo (componenti per i droni e per le comunicazioni) in arrivo dalla Turchia sono aumentate del 38 per cento rispetto allo stesso periodo nel 2024. A maggio, un’analisi dei detriti di un missile russo lanciato contro la città di Kharkiv ha rivelato la presenza di chip provenienti da Analog Devices e Texas Instruments, sanzionate nel 2023. Gli esempi sono tantissimi, la sostanza è unica: l’Amministrazione Biden aveva introdotto 170 nuove sanzioni ogni mese dal 2022 al 2024, per un totale di 6.200 blocchi riguardanti individui, veicoli e aziende legati alla Russia, ma gli effetti di quella pressione – che l’ex presidente intensificò nelle ultime settimane di mandato – si stanno erodendo perché per ogni entità sanzionata ne nascono altre pronte a sostituirla. Le sanzioni funzionano se vengono costantemente aggiornate, ma questo non avviene più e anzi Trump continua a rallentare l’introduzione di nuove sanzioni. C’è una legge pronta al Senato che ha un sostegno straordinario considerate le difficoltà di dialogo tra repubblicani e democratici, ma ogni volta che deve essere messa al voto, arriva una richiesta di posticipare la data. Si va avanti così da mesi, concedendo tempo e fondi a Vladimir Putin che li usa per attaccare con un’intensità mai vista l’Ucraina.
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