Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Da Trump un altro favore al Cremlino Editoriale del Foglio
Testata: Il Foglio Data: 08 luglio 2025 Pagina: 3 Autore: Editoriale Titolo: «Un altro favore al Cremlino»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 08/07/2025, a pag. 3, l'editoriale dal titolo "Un altro favore al Cremlino".
Trump impone dazi altissimi agli storici alleati degli Stati Uniti, come Europa, Giappone e Corea del Sud, mentre nei confronti della Russia le sanzioni restano morbide. Aveva promesso la pace in Ucraina, ma è finito per lasciarsi ricattare dallo zar
Da quando è tornato alla Casa Bianca, Donald Trump non ha introdotto nessuna nuova sanzione contro la Russia che ha invaso l’Ucraina, e anzi alcune le ha allentate. In un’inchiesta sulle misure sanzionatorie e il necessario aggiustamento previsto perché quelle esistenti continuino a funzionare, il New York Times ha spiegato che gli importatori russi hanno creato nuove compagnie tra marzo e aprile per reindirizzare l’arrivo di componenti dagli Stati Uniti e dall’Europa: tra febbraio e marzo, le importazioni per il settore della Difesa russo (componenti per i droni e per le comunicazioni) in arrivo dalla Turchia sono aumentate del 38 per cento rispetto allo stesso periodo nel 2024. A maggio, un’analisi dei detriti di un missile russo lanciato contro la città di Kharkiv ha rivelato la presenza di chip provenienti da Analog Devices e Texas Instruments, sanzionate nel 2023. Gli esempi sono tantissimi, la sostanza è unica: l’Amministrazione Biden aveva introdotto 170 nuove sanzioni ogni mese dal 2022 al 2024, per un totale di 6.200 blocchi riguardanti individui, veicoli e aziende legati alla Russia, ma gli effetti di quella pressione – che l’ex presidente intensificò nelle ultime settimane di mandato – si stanno erodendo perché per ogni entità sanzionata ne nascono altre pronte a sostituirla. Le sanzioni funzionano se vengono costantemente aggiornate, ma questo non avviene più e anzi Trump continua a rallentare l’introduzione di nuove sanzioni. C’è una legge pronta al Senato che ha un sostegno straordinario considerate le difficoltà di dialogo tra repubblicani e democratici, ma ogni volta che deve essere messa al voto, arriva una richiesta di posticipare la data. Si va avanti così da mesi, concedendo tempo e fondi a Vladimir Putin che li usa per attaccare con un’intensità mai vista l’Ucraina.
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