Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Gli sceicchi palestinesi chiedono aiuto a Israele Analisi di Maurizio Stefanini
Testata: Libero Data: 07 luglio 2025 Pagina: 10 Autore: Daniele Capezzone Titolo: «Gli sceicchi palestinesi chiedono aiuto a Israele»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 07/07/2025, a pag. 10, con il titolo "Gli sceicchi palestinesi chiedono aiuto a Israele" la cronaca di Maurizio Stefanini.
Maurizio Stefanini
Da Hebron potrebbe arrivare l'alternativa a Hamas e all'Autorità Palestinese. Cinque sceicchi vogliono costituirsi in Emirato e chiedono di aderire agli Accordi di Abramo. Sono i palestinesi realmente pacifisti che non trovano spazio alcuno sui nostri media.
Netanyahu Trump con forti dubbi sulla idea del presidente Usa secondo cui una tregua per Gaza sarebbe possibile la settimana prossima. «Le richieste di Hamas sono inaccettabili» spiega, anche se il presidente israeliano nel vederlo prima della sua partenza per Washington ha sottolineato l'urgenza di raggiungere una svolta nei colloqui per un accordo sulla liberazione degli ostaggi e un cessate il fuoco. «Sostengo pienamente questi sforzi, anche quando comportano decisioni difficili, complesse e dolorose. Il costo non è semplice, ma sono fiducioso che il governo e le forze di sicurezza saranno all'altezza della sfida», ha detto. «Siamo determinati a riportare a casa tutti gli ostaggi», ha commentato il primo ministro, il quale ha aggiunto che dei rapiti il 7 ottobre ancora in mano ai terroristi, 20 sarebbero ancora vivi. Ma Israele vuole anche i copri dei 30 morti. «Allo stesso tempo, insistiamo sull'eliminazione delle capacità militari di Hamas e sul fatto che Gaza non rappresenti più una minaccia per va da Israele. Un incontro con il presidente Donald Trump potrebbe contribuire al raggiungimento dell'accordo».
Tuttavia Netanyahu ha dato istruzioni di accogliere l'invito ai colloqui indiretti e di proseguire i negoziati per il ritorno degli ostaggi nelle mani di Hamas, sulla base della proposta del Qatar alla quale Israele ha già dato il suo assenso. La delegazione negoziale israeliana è dunque partita per Doha, dove si terranno i colloqui indiretti con Hamas. Mentre Netanyahu è negli Stati Uniti, il suo governo ha confermato che il ministro della Difesa Israel Katz fungerà da vice nella riunione del gabinetto ristretto, mentre il ministro della Giustizia Yariv Levin fungerà da suo vice durante la riunione di governo.
C'è pure la novità di una terza forza palestinese distinta da Anp e da Hamas che viene fuori attraverso un gruppo di cinque importanti sceicchi del distretto di Hebron, in Cisgiordania. Secondo il Wall Street Journal, avrebbe inviato una lettera al governo israeliano esprimendo il desiderio di aderire agli Accordi di Abramo e di raggiungere la pace con lo Stato ebraico. Israele.
Hebron sarebbe appunto staccata dall'Anp per costituirsi come Emirato che «riconosca Israele Stato del popolo ebraico, quindi Israele riconoscerà l'Emirato come rappresentante dei residenti arabi». Primo firmatario è lo sceicco Wadia al-Jabari, che chiede appunto l'aiuto israeliano per raggiungere l’obiettivo. L'iniziativa è sostenuta dal ministro dell'Economia israeliano Nir Barakat, che si è incontrato con gli sceicchi varie volte a febbraio. Sempre secondo il Wall Street Journal, anche altri sceicchi sostengono l'iniziativa, ma per il momento hanno mantenuto l'anonimato per motivi di sicurezza.
Hamas e la Jihad islamica palestinese hanno intanto minacciato di morte il leader e i membri della milizia armata Abu Shabab, che ha annunciato di combattere a fianco delle forze israeliane nella Striscia di Gaza. «Questi agenti agiscono su ordine dell'occupazione e sono ostracizzati dal nostro popolo e dalle fazioni della resistenza», si legge in una nota di Hamas. «Il loro destino è nella pattumiera della storia e una macchia di vergogna davanti a Dio e alla patria».
Hamas e la Jihad islamica palestinese hanno elogiato le tribù e le famiglie palestinesi «che rinunciano al tradimento di questo gruppo ribelle», sottolineando che «il nostro popolo è consapevole e sa distinguere bene tra agenti e coloro che sono leali alla patria e alla nostra giusta lotta».
La scorsa settimana, l'autorità giudiziaria militare di Hamas a Gaza ha invitato il leader della milizia Abu Shabab ad arrendersi entro dieci giorni o ad affrontare un processo in contumacia.
Yasser Abu Shabab è stato accusato di tradimento, spionaggio, collaborazione con elementi ostili, formazione di banda armata e ribellione armata.
Intanto, la guerra continua. Secondo quanto riporta il Times of Israel, i raid aerei israeliani hanno ucciso almeno 33 palestinesi a Gaza, dopo che le Forze di Difesa israeliane hanno dichiarato di aver colpito oltre un centinaio di obiettivi terroristici nell'enclave sotto assedio il giorno prima. Anche il comandante delle Forze navali di Hamas nel nord della Striscia di Gaza, Ramadan Abd Ali Saleh, è stato ucciso nel raid aereo israeliano che ha colpito un Internet Cafè a Gaza City. Lo hanno reso noto le Idf e lo Shin Bet in una nota congiunta, precisando che altri funzionari di Hamas sono stati uccisi nell'attacco.
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