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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Libero Rassegna Stampa
07.07.2025 Niente regali alle ammucchiate della sinistra
Editoriale di Daniele Capezzone

Testata: Libero
Data: 07 luglio 2025
Pagina: 1
Autore: Daniele Capezzone
Titolo: «Niente regali alle ammucchiate della sinistra»

Riprendiamo da LIBERO di oggi 07/07/2025, a pag. 1, con il titolo "Niente regali alle ammucchiate della sinistra", l'editoriale di Daniele Capezzone. 

Confessioni di un liberale. Daniele Capezzone al Caffè della Versiliana  Giovedì 14 luglio, ore 18:30 - Versiliana Festival
Daniele Capezzone

Campo largo: un'ammucchiata irrazionale di partiti di sinistra che non votano mai allo stesso modo, in ogni singola votazione. E questa dovrebbe essere l'opposizione?

Partiamo dalla fine, cioè dalla classica morale della favola: nonostante tutto ciò che sto per scrivere sui guai della sinistra, il centrodestra farà bene a stare molto attento. Il turno autunnale di elezioni regionali si preannuncia altamente insidioso: e sarebbe un gran peccato – già in estate – dare per scontato che alcune missioni siano impossibili. Dunque, occorre uno sforzo sia nazionale sia locale per evitare autogol, per scegliere caso per caso i candidati più competitivi, e – esercizio tutt’altro che semplice – per trovare un equilibrio tra le esigenze di tutti e tre i partiti dell’area di governo, in modo che ciascuno si senta impegnato a fondo.
La sinistra non merita regali né aiutini, nemmeno involontari o casuali. E meno che mai merita di avvicinarsi alle elezioni politiche del 2027 in una condizione di semi -eccitazione. Si sa come funzionano queste cose: quando a sinistra perdono e straperdono (si pensi ai referendum di nemmeno un mese fa), la faccenda viene rapidissimamente archiviata anche dai media d’area (cioè quasi tutti). Tutto digerito, tutto dimenticato. Amnesia e amnistia. Quando invece c’è un turno positivo per i compagni, giornali e tv montano la panna per mesi, creano il clima, fanno doping mediatico, arroventano l’atmosfera contro il governo, per lanciare la volata ai loro beniamini. Ecco, se possibile, sarebbe meglio risparmiarsi e risparmiarci questo ben conosciuto spettacolo di fine legislatura. Anche perché – ecco il punto – i compagni sono pieni di guai, dei quali varrebbe la pena fare tesoro. Certo, cercano l’ammucchiata, anzi l’”ammucchiatissima”, come da mesi la chiama giustamente Libero: tutti dentro, ignorando contraddizioni e nemmeno preoccupandosi di un minimo di coerenza programmatica. Prendi l’ultima discussione sulla politica estera tra Camera e Senato: i cinque principali partiti della (futura) coalizione di centrosinistra hanno presentato cinque risoluzioni diverse. Non solo: queste benedette risoluzioni non se le sono nemmeno votate reciprocamente. Peggio ancora: alla Camera, per fare un esempio, quel giorno si sono tenute sui diversi documenti ben 22 votazioni. Ecco, in nessuno di quei 22 casi, i cinque partiti sono riusciti a votare nello stesso modo. Ce li immaginiamo a gestire due guerre o forse tre da Palazzo Chigi?
C’è ancora di più. A questi conclamati guai nazionali si aggiungono – oggi Libero ve ne fa una rassegna amplissima – una serie di fiammeggianti liti a sinistra sui territori. In Campania stanno letteralmente ai pesci in faccia, tra veti incrociati e un’autentica guerra per bande (politiche, non fraintendete). In Puglia ci sarebbe un candidato naturale, l’ex sindaco di Bari Antonio Decaro, il quale però già si vede semicommissariato dalle lunghe ombre di Michele Emiliano e Nichi Vendola, entrambi - par di capire - intenzionati a essere nel prossimo Consiglio regionale. Di tutta evidenza, per pesare e non lasciare campo libero a Decaro stesso.
E allora, eccoli qua i campioni del cosiddetto campo largo: spappolati ma comunque ammucchiati. Non hanno una coalizione nazionale, non hanno un candidato premier, non hanno coesione programmatica, non hanno nemmeno uno straccio di compattezza sui territori. Cosa gli resta in mano? Solo l’idea fissa di ammucchiarsi, anzi di super-ammucchiarsi, e la speranza che di un regalino politico da parte degli avversari.

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