domenica 06 luglio 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



Clicca qui






Libero Rassegna Stampa
06.07.2025 Trump è stufo. Pronte sanzioni a Putin. Ma le userà?
Cronaca di Mirko Molteni

Testata: Libero
Data: 06 luglio 2025
Pagina: 11
Autore: Mirko Molteni
Titolo: «Kiev colpisce la base dei caccia russi. Trump è stufo: «Pronte sanzioni a Putin»»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 06/07/2025, a pag. 11 con il titolo "Kiev colpisce la base dei caccia russi. Trump è stufo: «Pronte sanzioni a Putin»" l'analisi di Mirko Molteni. 

Mirko Molteni
Mirko Molteni

Putin non intende fermare il suo sterminio in Ucraina. La sua inutile trattativa con Trump serve solo a prendere tempo. Il presidente americano dà segni di impazienza e parla di nuove sanzioni. Ma la smetterà di trattare Putin come suo amico?

La pressione russa su 1.200 km di fronte, che gli ucraini faticano a tamponare, prosegue. E il presidente americano Donald Trump, dopo la telefonata «deludente» al presidente russo Vladimir Putin, ieri minacciava nuove sanzioni: «Credo che Putin sia molto preoccupato per le sanzioni. E il Senato, come sapete, sta valutando sanzioni pesanti, molto pesanti». Al presidente ucraino Volodymir Zelensky preme rimpinguare le scorte dei missili antiaerei Patriot. E Trump ha riaperto alla possibilità di riprenderne le forniture: «Hanno bisogno dei Patriot. Non voglio vedere bambini uccisi. Sono incredibilmente efficaci. Sapete, abbiamo abbattuto 14 obiettivi su 14».
Dovrà convincere il Pentagono, che non vuole intaccare le riserve Usa, o accordarsi col cancelliere tedesco Friedrich Merz, disposto a rigirare all’Ucraina i Patriot destinati alla Bundeswehr. Le forze ucraine hanno colpito con droni la base aerea russa di Borisoglebsk, nella regione di Voronezh, da cui decollano caccia russi Sukhoi Su-30, Su-34 e Su-35 armati con le bombe plananti guidate KAB, sganciate sulle postazioni dei soldati ucraini. È per ridurre tale minaccia che l'aeroporto è stato attaccato da droni che avrebbero distrutto «un deposito delle bombe guidate» e «un aereo d’addestramento», mentre altri aerei sarebbero stati colpiti.
Borisoglebsk non è però che una delle tante basi da cui i russi lanciano incursioni. Altri droni ucraini hanno causato danni, ancora da valutare, a una fabbrica russa di sistemi elettronici, la VNIIR-Progress di Cheboksary, in Chuvashia, a 1.300 km dal confine ucraino. Dall’impianto escono le antenne Kometa montate sui missili Iskander-K, sui droni Shahed e sulle citate bombe KAB. La fabbrica era già stata attaccata una prima volta il 9 giugno. L’esercito ucraino afferma di aver respinto piccole puntate russe nella regione di Sumy, fra Khotin e Yunakhiv, dove Mosca ha inviato «piccoli gruppi d’assalto» per operazioni che non sono l’offensiva temuta, ma piuttosto ricognizioni per saggiare le difese.
Intanto sembra che i russi stiano aprendo un nuovo fronte sul confine fra Donetsk e Dnipropetrovsok, dove secondo il sito Deep State, filo-Kiev, hanno preso i villaggi di Zelenyi Kut e Novo-Ukrainka, vicino alla contesa Dachne. Ma il maggiore ucraino Viktor Tregubov: «I combattimenti sono ancora sul confine del Donetsk».
Il generale Oleksandr Syrskyi, comandante dell'esercito ucraino, paventa «una nuova offensiva russa a Kharkiv», dato che «i russi cercano d’avanzare con la forza dei numeri». Il Ministero della Difesa di Mosca ha annunciato d’aver distrutto due lanciatori di missili Patriot e due sistemi radar AN/MPQ-65 che guida tali missili antiaerei, oltre a siti di assemblaggio e stoccaggio di droni. Perciò Zelensky ha esortato ieri alla «produzione congiunta con gli alleati di armi e droni». E, attraverso un post su X, ha confermato che «questa settimana abbiamo raggiunto un accordo con un’azienda americana per la produzione di droni e un altro accordo è stato concluso con la Danimarca per la prima co-produzione di armi per l’Ucraina all’estero».

Per inviare a Libero la propria opinione, telefonare: 02/99966200, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@liberoquotidiano.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT