Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Napoli: nuova mozione antisemita, più grave delle leggi razziali Commento di Iuri Maria Prado
Testata: Il Riformista Data: 04 luglio 2025 Pagina: 2 Autore: Iuri Maria Prado Titolo: «La nuova mozione antisemita è più grave delle leggi razziali»
Riprendiamo dal RIFORMISTA di oggi, 04/07/2025, il commento di Iuri Maria Prado dal titolo "La nuova mozione antisemita è più grave delle leggi razziali".
Iuri Maria Prado
A Napoli viene votata all'unanimità dal Consiglio una mozione che chiede di interrompere ogni rapporto con Israele, anche culturale. E in aula riecheggia lo slogan genocida "Palestina libera, dal fiume al mare"
Il Mattino di Napoli ha considerato che la vicenda non fosse abbastanza importante per la prima pagina di ieri.
E quindi ha messo a pagina 27 la notizia della mozione antisemita adottata all’unanimità dal Consiglio comunale di Napoli.
Un paio di colonne di neutra cronaca, che opportunamente ometteva di riferire alcunché dello slogan genocidiario (“Palestina libera dal fiume al mare”) che risuonava nell’Aula durante la discussione (il pubblico, rigorosamente Judenfrei, era affollato di sigle palestinesi).
Scritta in un italiano claudicante, la mozione non si rivolge soltanto al boicottaggio di Enti, associazioni e istituzioni israeliane, ma anche alla revoca dei rapporti di collaborazione per lo studio, la cultura, la ricerca e gli scambi commerciali e tecnologici con università e imprese israeliane.
Vengono in mente le cronache della cacciata degli ebrei da Napoli nel XVI secolo.
Ma un pulviscolo di dissenso e sdegno, allora, c’era: oggi nulla.
Nel suo “Gli ebrei nell’Italia meridionale” (Torino, 1915), Nicola Ferorelli annotava: “Non invano, né senza vantaggi immensi anche pel regio erario, Ferdinando I d’Aragona gridò forte a tutti, che «li iudei serranno sempre defisi»”.
Sotto il giogo spagnolo, e nell’incrudelirsi dell’odio antiebraico cattolico, il proclama di quel regnante più illuminato sarebbe stato travolto alcuni decenni dopo, con i primi provvedimenti antisemiti del 1510 e poi con la definitiva cacciata degli ebrei del 1540.
Ma pure in quella temperie odiosa i sudditi napoletani riuscivano a protestare, dicendo che l’espulsione degli ebrei avrebbe comportato “grandissima ruina”, e privato Napoli della sua “mità dell’animo”.
“Sembrava - chiosa Ferorelli - che nulla al mondo vi fosse stato di più perfido e di più abominevole” degli israeliti.
Lasciamo agli stupidi, e ai mascalzoni, l’obiezione secondo cui qui non si tratta di provvedimenti antisemiti, ma solo avversi al governo israeliano.
Come pure lasciamo a quelli l’osservazione secondo cui la mozione dell’amministrazione napoletana fa salvi i rapporti con “organizzazioni non governative israeliane attive nel pacifismo”.
Anche la retorica sulle politiche sterminazioniste tedesche spiegava che il Führer avrebbe saputo distinguere tra gli ebrei meritevoli e quelli indesiderabili.
Ciò che è successo a Napoli è una vergogna nazionale, non diversa da quella del 1938 e, per certi aspetti, anche più grave.
Perché viene dopo, e contro, ciò che nel 1938 neppure era ancora realizzato: e cioè il diritto degli ebrei a un proprio focolare, un proprio Stato uguale al cospetto degli altri.
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