Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Gli Usa pronti a bombardare di nuovo Cronaca di Amedeo Ardenza
Testata: Libero Data: 29 giugno 2025 Pagina: 13 Autore: Amedeo Ardenza Titolo: «Teheran, i funerali diventano propaganda»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 29/06/2025, a pag. 13, con il titolo "Teheran, i funerali diventano propaganda", la cronaca di Amedeo Ardenza.
L’Iran impedisce le ispezioni ai siti nucleari. Ma gli Stati Uniti sono pronti a bombardare di nuovo gli impianti, con le democrazie non si scherza o sei trasparente o rischi grosso
Nella teologia rivoluzionaria del clero sciita iraniano la morte non è la fine di tutto. Anzi nella narrativa della Repubblica islamica chi cade lottando per difendere la Rivoluzione islamica e i suoi obiettivi è considerato un martire. La stessa agenzia governativa che si prende cura dei veterani di guerra – non va dimenticato che all’indomani dell’avvento di Ruhollah Khomeini al potere scoppiò la decennale guerra Iran-Iraq – si chiama Fondazione dei Martiri. Inoltre, il 13 del mese di Esfand (che inizia il 20 febbraio) è celebrato nel paese come il Giorno dei martiri.
Date le premesse, è del tutto normale che, finita la guerra dei 12 giorni con Israele, l’Iran abbia organizzato grandi funerali di stato per i propri caduti.
Proprio il giorno prima le autorità israeliane avevano rivendicato di aver eliminato 31 alti ufficiali delle forze di sicurezza (dai pasdaran alle forze armate) ma anche i primi undici scienziati nucleari sui quali gli ayatollah puntavano per arrivare alla bomba atomica.
Sabato, dunque, a Teheran, le strade sono state inondate da una folla di persone in lutto accorse, a piangere vestite di nero i più alti comandanti militari così come i fisici e gli ingegneri nucleari eliminati per la gran parte nelle prime ore del conflitto da parte di Israele.
Le bare del capo dei Guardiani della Rivoluzione (i pasdaran), generale Hossein Salami,del capo del programma di missili balistici dei pasdaran, generale Amir Ali Hajizadeh, e di altri sono state trasportate su camion lungo Azadi Street, nella capitale. Secondo la televisione di Stato iraniana le esequie sono state celebrate per 60 persone in totale, tra queste quattro donne e quattro bambini. Le autorità hanno anche disposto la chiusura degli uffici governativi per consentire ai dipendenti pubblici di partecipare alle cerimonie. La folla che più o meno spontaneamente ha partecipato ai funerali ha più volte scandito i cori “Morte all'America” e “Morte a Israele”.
Una coreografia alla quale il regime degli ayatollah ha abituato il mondo intero da quasi mezzo secolo.
Alla cerimonia hanno partecipato il presidente dell’Iran Masoud Pezeshkian e altre figure di spicco, tra cui il contrammiraglio Ali Shamkhani, che è rimasto gravemente ferito durante il conflitto (ed era stato dato per morto).
Shamkhani è un consigliere della Guida Suprema, l’ayatollah Ali Khamenei, che, presente in passato ad altri funerali, continua a non apparire in pubblico per timore di essere ucciso (il martirio da celebrare evidentemente è solo quello altrui) ma che si è fatto rappresentare da suo figlio Mojtaba.
«Oggi gli iraniani, attraverso l’eroica resistenza contro due regimi armati di armi nucleari, hanno protetto il loro onore e la loro dignità e guardano al futuro più orgogliosi, più dignitosi e più risoluti che mai», ha scritto su Telegram il ministro degli Esteri Abbas Araqchi, anch’egli presente al funerale.
Funerali di stato, dunque, per i vip uccisi dal nemico sionista. Secondo i dati del ministero della Salute iraniano, prima dell'entrata in vigore del cessate il fuoco martedì, nella guerra sono state uccise 610 persone e più di 4.700 sono rimaste ferite ma secondo Human Rights con sede a Washington più di 1.000 persone, tra cui almeno 417 civili, hanno perso la vita durante i dodici giorni del conflitto. In Israele le persone uccise dai missili iraniani sono state 28 e i feriti 3.238.
Ieri, intanto, il vicepresidente del parlamento iraniano, Hamid Reza Haji Babaei, ha ribadito che Teheran vieterà al direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, di ispezionare gli impianti nucleari.
Non è escluso che dietro al no al diplomatico argentino l’Iran cerchi di celare al mondo l’entità dei danni subito da giorni di bombardamenti israeliani culminati nell’attacco americano con i missili Tomahawk e le bombe bunker buster ad alta penetrazione.
Secondo il New York Times gli attacchi aerei sul sito Isfahan hanno distrutto «attrezzature essenziali» per la produzione di armi nucleari. Il rapporto afferma che l'attrezzatura viene utilizzata per un processo noto come metallizzazione, che converte il gas di uranio arricchito in metallo, uno dei passaggi finali per la produzione del nucleo esplosivo all'interno di una bomba nucleare. Peggio ancora, mentre Teheran organizzava i funerali di stato, Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha detto prenderebbe «assolutamente» in considerazione l’idea di bombardare di nuovo l'Iran laddove l’intelligence lo informasse che il paese potrebbe arricchire l'uranio a livelli preoccupanti.
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