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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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Il Foglio Rassegna Stampa
28.06.2025 Il Foglio non conosce il quotidiano Haaretz
Redazione de Il Foglio

Testata: Il Foglio
Data: 28 giugno 2025
Pagina: 3
Autore: Redazione de Il Foglio
Titolo: «Gaza va sfamata in sicurezza»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 28/06/2025, a pagina 3, il redazionale dal titolo: "Gaza va sfamata in sicurezza".

Ärzte ohne Grenzen bezeichnet Gaza ...
A Gaza Israele fornisce aiuti umanitari alla popolazione civile, è Hamas che fa di tutto per boicottare il nuovo sistema di distribuzione di cibo per mantenere il controllo sulla popolazione. Il Foglio riprende un'inchiesta di Hareetz, quotidiano israeliano schierato sempre contro Israele, non a caso soprannominato 'quotidiano arabo in ebraico'.

Dopo il cessate il fuoco con l’Iran, gli Stati Uniti vogliono che arrivi presto un’intesa tra Israele e Hamas per il rilascio degli ostaggi e la tregua nella Striscia di Gaza e i presupposti, secondo la stampa israeliana, iniziano a farsi concreti. La guerra tra Israele e Hamas va avanti da seicentotrenta giorni, il gruppo di terroristi che il 7 ottobre ha attaccato i kibbutz ha uno scarso potere militare, ma ha ancora il controllo della Striscia. La situazione per la popolazione dentro la Striscia è disperata, Hamas usa i civili come scudo, li sfrutta economicamente, li priva degli aiuti, che distribuisce sotto ricatto. La consapevolezza che i terroristi hanno il controllo della distribuzione degli aiuti ha portato Israele a interromperne la consegna, aggravando la situazione nella Striscia. La creazione della Gaza Humanitarian Foundation (Ghf), un’organizzazione sostenuta da Israele e Stati Uniti, ha dovuto affrontare molte difficoltà, con Hamas che ha cercato in ogni modo di contrastarne l’operato. Ieri il governo di Israele ha dato all’esercito due giorni di tempo per trovare una soluzione alla razzia degli aiuti da parte dei terroristi. La situazione deve essere risolta, ma la richiesta del ministro Katz è arrivata dopo che Naftali Bennett, ex premier e ora principale

avversario di Netanyahu, ha pubblicato il video di uomini armati che assaltano gli aiuti. Poco dopo è arrivata la notizia di un’interruzione degli aiuti anche se la Ghf ha detto di aver lavorato come sempre. Secondo il canale Keshet 12, il governo ha annunciato un nuovo stop per il possibile ritiro dal governo del ministro delle Finanze Bezalel Smotrich. Altre fonti hanno smentito. Israele dovrebbe essere assistito seriamente nella consegna di cibo a Gaza e questo aiuto non c’è. Nel frattempo però, il governo Netanyahu non deve vedere negli aiuti un fine politico. Autoinfangarsi e peggiorare le condizioni dei civili nella Striscia, intrappolati da Hamas che non vuole andarsene e stremati dai bombardamenti, non è tra gli obiettivi di Israele.

Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/5890901, oppure cliccare sulla e-mail sottostanti


lettere@ilfoglio.it

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