Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Israeliani non graditi. Manifesti in tutta Italia Cronaca di Giorgia Petani
Testata: Libero Data: 27 giugno 2025 Pagina: 1 Autore: Giorgia Petani Titolo: ««Israeliani non benvenuti» l’Italia piena di manifesti»
Riprendiamo da LIBERO di oggi 27/06/2024, a pag. 1/4, con il titolo "«Israeliani non benvenuti» l’Italia piena di manifesti", la cronaca di Giorgia Petani.
Da Nord a Sud l'Italia si macchia di antisemitismo ancora una volta, questo tipo di manifesti non si vedevano dagli anni del fascismo e quest'ondata di odio fa male a tutto il paese
L’ondata di antisemitismo che sta attraversando tutto il Paese non può che preoccupare i migliaia di cittadini ebrei che vivono in Italia e che sempre più frequentemente sono oggetto di attacchi e insulti ingiustificabili.
L’ennesimo episodio è avvenuto ieri a Milano, dove in diverse zone della città sono apparsi cartelli con la scritta “Israeli are not welcome, ovvero “gli israeliani non sono i benvenuti”. A denunciare quanto accaduto è stato il consigliere comunale di Azione, Daniele Nahum. I responsabili sarebbero alcuni ragazzi facenti parte di gruppi sociali milanesi: sei giovani, secondo gli accertamenti della questura, tre uomini e tre donne. A quanto si apprende, inoltre, sarebbero stati trovati in possesso di altri cartelli da affiggere. Il fatto si è verificato a pochi giorni da un altro gravissimo episodio: l’aggressione ai danni di due ragazzi ebrei di 18 e 15 anni. I due giovani, che indossavano la kippah, sono stati picchiati, rapinati e insultati con frasi antisemite all’uscita di una sinagoga milanese.
Ma le tensioni in Medio Oriente continuano ad avere ripercussioni in tutta Italia, non solo a Milano dove solo pochi mesi fa, in una merceria in pieno centro città, era apparso un cartello con su scritto: “Israeliani e sionisti non sono i benvenuti”. Episodi di odio antisemita si sono verificati anche a Bologna, dove nella notte tra lunedì 16 e martedì 17 giugno, davanti alla sede dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, sono comparse alcune scritte spray contro lo Stato di Israele. Le due scritte recitavano: “Morte al sionismo” e “Stop accordi con il sionismo”.
A Lecce, lo scorso maggio si era arrivati addirittura a organizzare un’iniziativa di protesta durante il Giro d’Italia, intitolata “Non prendeteci in Giro: è genocidio”. Gli organizzatori avevano specificato di essere contrari alla partecipazione di Israele, rappresentato dalla squadra IPT.
La scorsa estate, cartelli contro Israele erano apparsi anche nella bacheca dell’Ospedale San Giovanni di Dio, in Toscana. A Sorano, erano stati invece affissi circa cinquanta adesivi con su scritto “Boicotta Israele” su alcuni cartelli stradali. Insomma, non si tratta di una percezione, ma di un vero e proprio dato di fatto. Gli ebrei non si sentono più al sicuro. Si tratta di fatti inquietanti, confermati anche dagli ultimi dati contenuti nella ricerca «La normalizzazione del 7 ottobre/ La “resistenza” palestinese sulle reti sociali» realizzata dall’associazione culturale indipendente e apolitica «Setteottobre».
Sarebbero ben 268.320 i post antisemiti pubblicati in Italia nell’ultimo anno. In questo periodo gli atti antisemiti sono cresciuti del 400%, mentre il 94% degli ebrei italiani racconta di aver subito atti di antisemitismo. E c’è chi non si sente nemmeno più sicuro a mostrare con orgoglio la propria stella di David. «Non rinuncerò mai ai miei simboli religiosi, non cederò a questo ricatto, ma non nego di sentirmi osservata quando vado in giro», spiega a Libero Dalia Gubbay, assessore alla Scuola della Comunità Ebraica. «Il clima è molto teso e ci saremmo aspettati un po’ di vicinanza da parte delle istituzioni milanesi». E in questa oscurità c’è chi ha portato un po’ di luce, «staccando quei volantini e cancellando il “not”».
A intervenire anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, per cui «l’affissione di diversi cartelli antisemiti avvenuta a Milano all’ingresso delle stazioni della metropolitana di Tolstoj, e in via Soderini e via D’Aviano, al confine del quartiere ebraico è un fatto gravissimo e che merita una chiara e ferma condanna. Viviamo un clima politico sempre più carico di odio e intolleranza e gesti come questi offendono non solo gli israeliani e gli ebrei, ma i valori fondanti della convivenza civile. Mi auguro che i responsabili vengano presto identificati e rivolgo al popolo di Israele e alla comunità ebraica la mia sincera vicinanza».
Per il presidente della Comunità Ebraica di Milano, Walker Meghnagi quanto accaduto è «vergognoso», ma soprattutto, aggiunge: «Trovo assurdo che venga dato spazio a queste persone. È chiaro che c’è una parte della sinistra che permette tutto ciò. Sono dei portatori di antisemitismo, c’è un odio viscerale che si traduce in azioni concrete: dal voler interrompere il gemellaggio della città di Milano con Tel Aviv, alle manifestazioni violente. A Milano hanno colpito anche uno dei luoghi più importanti della città: il Teatro Parenti».
Per Davide Romano, direttore del museo della Brigata Ebraica di Milano, «le parole razziste portano a comportamenti violenti; è dal massacro del 7 ottobre 2023 che vediamo manifestazioni, cartelloni, adesivi, scritte sui muri», spiega. «Ovvio che poi seguano aggressioni a sempre più membri della comunità ebraica anche nella nostra città. Che ci sia una piccola parte di milanesi che ormai tifa esplicitamente per l’islam radicale è un fatto. Stupisce che dal sindaco alla Statale di Milano, passando per la commissione comunale contro l’odio nessuno stia mettendo in campo un granché contro tutte queste manifestazioni di odio».
Per la deputata Isabella De Monte, «serve un’offensiva da parte di tutte le forze politiche a difesa dei principi universali di libertà e democrazia delle nostre società. Mi auguro che il sindaco Sala intervenga».
«Auspico che i responsabili siano presto identificati ma ritengo anche che l’antisemitismo stia diventando un problema nuovamente endemico nelle società occidentali e questo è molto preoccupante», denuncia Raffaella Paita, capogruppo di Iv al Senato e componente della commissione “Segre”.
L’antisemitismo «è la negazione di quel che siamo, una civiltà fondata sul primato della libertà», commenta la deputata vicesegretaria nazionale di Fi Deborah Bergamini. Il deputato di Fdi, Riccardo De Corato, nell’augurarsi che i cartelli vengano rimossi al più presto, sottolinea che «se ciò non dovesse accadere, vorrà dire che denuncerò alle Autorità competenti la complicità della maggioranza di centrosinistra del Comune che, a quel punto, sarà anche lei responsabile politicamente di questo grave atto antisemita».
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