Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
La ‘guerra dei 12 giorni’ Cronaca di Maurizio Stefanini
Testata: Libero Data: 25 giugno 2025 Pagina: 10 Autore: Maurizio Stefanini Titolo: «Trump incavolato nero Teheran capisce la solfa: «Pronti alle trattative» Israele: «Storica vittoria»»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 25/06/2025, a pag. 10, con il titolo "Trump incavolato nero Teheran capisce la solfa: «Pronti alle trattative» Israele: «Storica vittoria»" la cronaca di Maurizio Stefanini.
Maurizio StefaniniDopo aver distrutto le centrali nucleari iraniane grazie al lavoro dell'aviazione israeliana, Trump impone alle parti il cessate il fuoco. Il presidente Usa non ha ancora capito che per vincere bisogna smetterla di inseguire una pace non duratura.
«Congratulazioni a tutti! È stato pienamente concordato tra Israele e Iran che ci sarà un cessate il fuoco completo e totale (tra circa 6 ore da ora, quando Israele e Iran avranno concluso e completato le loro missioni finali in corso!), per 12 ore, punto in cui la guerra sarà considerata finita!», era stato l’annuncio con cui Trump su Truth aveva iniziato la giornata, verso la mezzanotte italiana. Ma poi, parlando verso le 13 italiane con i giornalisti prima di partire per il vertice Nato dell’Aja, è sbottato per le violazioni della tregua fatte da entrambi i contendenti. «The two countries have been fighting so long and so hard that they don’t know what the fuck they’re doing, do you understand that?». La traduzione più fedele nello spirito sarebbe: «I due Paesi sono stati a combattersi così a lungo e così duramente che non sanno cosa c...o stanno facendo, lo capite?».
La delusione del presidente americano è evidente: nel suo messaggio su Truth si era sbilanciato inviando «congratulazioni a tutti!». «È stato pienamente concordato tra Israele e Iran che ci sarà un cessate il fuoco completo e totale (tra circa 6 ore da ora, quando Israele e Iran avranno concluso e completato le loro missioni finali in corso!), per 12 ore, punto in cui la guerra sarà considerata finita!». «L’Iran inizierà il cessate il fuoco e, alla dodicesima ora, Israele inizierà il cessate il fuoco e, alla ventiquattresima ora, una fine ufficiale della guerra dei 12 giorni sarà salutata dal mondo». Dunque, felicitazioni a entrambi per «aver avuto la resistenza, il coraggio e l’intelligenza per porre fine a quella che dovrebbe essere chiamata “la guerra dei 12 giorni”. Questa è una guerra che avrebbe potuto durare anni e distruggere l’intero Medio Oriente, ma non l’ha fatto e non lo farà mai!
Dio benedica Israele, Dio benedica l’Iran, Dio benedica il Medio Oriente, Dio benedica gli Stati Uniti d’America e Dio benedica il mondo!».
Il primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu, ha detto che con l’operazione sferrata contro l’Iran, il proprio Paese ha ottenuto «una vittoria storica», commentando in un video-messaggio l’operazione Rising Lion, e ringraziando Trump, per essersi «arruolato in un modo senza precedenti» e per il suo «impegno nella difesa di Israele e nella rimozione della minaccia nucleare iraniana»". Insomma, «una svolta» visto che «alla Casa Bianca, Israele non ha mai avuto un presidente amico come Trump».
Per tentare di calmare le acque Trump aveva ringraziato il regime di Teheran per avere «ufficialmente risposto alla nostra distruzione dei loro impianti nucleari con una reazione molto debole, come ci aspettavamo, e che abbiamo contrastato in modo molto efficace».
«Sono stati lanciati 14 missili: 13 sono stati abbattuti e uno è stato “liberato”, perché diretto in una direzione non minacciosa». «Sono lieto di annunciare che NESSUN americano è rimasto ferito e che non ci sono stati danni». Ulteriori ringraziamenti «per averci avvisato tempestivamente, il che ha permesso di non perdere vite umane e di non ferire nessuno. Forse l’Iran può ora procedere verso la pace e l’armonia nella regione, e incoraggerò con entusiasmo Israele a fare lo stesso».
Solo che, intanto, l’Iran aveva consigliato agli israeliani di evacuare la città di Ramat Gan, vicino a Tel Aviv. Teheran ha smentito di avere lanciato missili verso Israele. Anche perché ci sono stati quattro morti Beersheba, dove un missile ha colpito due rifugi antiaerei.
Dall’inizio della guerra fa 28 morti e 900 feriti. Per l’Iran le vittime sarebbero invece state 610. Il ministro della Difesa israeliano Katz dichiarava di aver dato istruzioni all’Idf di «rispondere con forza alla violazione del cessate il fuoco da parte dell’Iran con attacchi intensi contro obiettivi del regime nel cuore di Teheran», ma poi si è accontentato di colpire un radar a nord di Teheran come risposta simbolica.
Malo stesso Katz a fine giornata ha autorizzato l’Idf a porre fine alle restrizioni perla popolazione dovute alla guerra.
Trump ha appunto detto che Israele aveva «sganciato» missili subito dopo aver accettato l’accordo, malgrado le capacità nucleari dell’Iran fossero esaurite. Anche l’Iran ha riaperto spazio aereo, e i voli internazionali hanno ripreso a operare su Teheran. «Se il regime sionista non viola il cessate il fuoco, l’Iran non lo farà», ha detto il presidente iraniano Masoud Pezeshkian durante una telefonata con il premier della Malesia, Anwar Ibrahim.
Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha accolto con favore l’annuncio di Trump di un cessate il fuoco, e ha esortato i due Paesi a «rispettarlo pienamente».
«Buona notizia» anche per l’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Kaja Kallas. «Hamas e Israele condurranno negoziati indiretti per un cessate il fuoco a Gaza nei prossimi due giorni», ha affermato il primo ministro del Qatar Al Thani in una conferenza stampa congiunta con il primo ministro libanese Nawaf Salam. Un segnale è il crollo del prezzo del petrolio a New York, 6,13% a 64,32 dollari. A favore di telecamera Teheran ha indetto manifestazioni per celebrare «la vittoria su Israele», e la tv ha mostrato immagini della folla che sventola la bandiera e slogan contro Usa e Israele.
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