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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Informazione Corretta Rassegna Stampa
24.06.2025 Rimostranze e appelli alla saggezza
Commento di Michelle Mazel

Testata: Informazione Corretta
Data: 24 giugno 2025
Pagina: 1
Autore: Michelle Mazel
Titolo: «Rimostranze e appelli alla saggezza»

Rimostranze e appelli alla saggezza
Commento di Michelle Mazel 
(Traduzione di Yehudit Weisz)
https://www.dreuz.info/2025/06/remontrances-et-appels-a-la-sagesse-316340.html

Emmanuel Macron - Wikipedia
La solita codardia di Macron lo ha spinto a prendere le distanze dall'intervento preventivo di Israele contro l'Iran pur definendo l'iniziativa Israeliana giusta e in linea con gli interessi strategici europei. Stesso atteggiamento in Gran Bretagna. Francesi e inglesi non hanno imparato nulla dalla seconda guerra mondiale.

Per una volta, Francia e Inghilterra non avevano condannato l'intervento israeliano in Iran per eliminare il rischio che il programma nucleare di questo Paese rappresentava per il mondo. Avevano però voluto sottolineare di non essere stati coinvolti in nessuna fase della preparazione e dell'esecuzione delle operazioni. Fin dall'inizio, gli attacchi israeliani hanno preso di mira siti strategici e rampe di lancio di missili con una precisione quasi chirurgica, grazie alle informazioni fornite da sistemi di intelligence che suscitano ammirazione. È necessario sottolineare anche il coraggio sereno dei piloti che rischiano la vita giorno dopo giorno a più di duemila chilometri dalle loro basi. Al contrario, i missili balistici e i droni iraniani si concentrano principalmente su obiettivi civili, colpendo deliberatamente l'ospedale di Soroka, il più grande ospedale nel Sud del Paese, e i quartieri residenziali. Lanciati a volte a gruppi di trenta alla volta, questi missili hanno innescato e continuano a innescare allarmi in tutto il Paese. Una situazione che non attira l'attenzione dei redattori di un importante quotidiano francese. Giudicate voi stessi: In Iran, dei civili sono terrorizzati dagli attacchi: “Israele colpisce ovunque, in qualsiasi momento.” Nonostante le interruzioni di internet, i cittadini di Teheran stanno condividendo la loro angoscia e la loro rabbia per gli attacchi israeliani sui social media e con Le Monde. Ovviamente, avrebbero fatto meglio a protestare contro i miliardi di dollari investiti nel corso di decenni in un colossale programma atomico a scapito dello sviluppo dell'Iran e del benessere della sua popolazione. Ah, dimenticavo. Avevano troppa paura di farlo in un Paese dove i diritti dell’uomo, per non parlare dei diritti della donna, vengono violati quotidianamente. L'ex presidente Ibrahim Raisi si è guadagnato il soprannome di “Macellaio di Teheran” per la sua responsabilità nelle esecuzioni di massa dei dissidenti. Oggi, sembra che la Francia non abbia apprezzato molto l'intervento americano. Emmanuel Macron si è precipitato a chiamare il Presidente iraniano Masoud Pezeshkian e gli ha consigliato di “esercitare la massima moderazione” per “consentire un ritorno alla via diplomatica.” Secondo Le Figaro: “In un messaggio su X di Jean-Noël Barrot, suo Ministro degli Esteri, la Francia ha espresso la sua preoccupazione in seguito agli attacchi americani contro i siti nucleari iraniani, esortando “le parti a dar prova di moderazione per evitare qualsiasi escalation che potrebbe portare a un'estensione del conflitto.” Precisando di “non aver partecipato né a questi attacchi né alla loro pianificazione”, la Francia si è detta “convinta che una soluzione duratura a questo problema richieda una soluzione negoziata nel quadro del Trattato di non proliferazione.” Mosca, quel grande difensore del diritto internazionale, ha condannato gli attacchi statunitensi con la massima fermezza. Per i russi, si è trattato di una “decisione irresponsabile.” Dopotutto, l'Iran è loro alleato. A margine di questi eventi, le forze israeliane a Gaza sono riuscite a trovare e a far rimpatriare i resti di tre israeliani assassinati da Hamas e conservati dall'organizzazione terroristica come merce di scambio.

Michelle Mazel

takinut3@gmail.com

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