Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Le armi di Israele, nuovo scudo anti missile Analisi di Mirko Molteni
Testata: Libero Data: 21 giugno 2025 Pagina: 2 Autore: Mirko Molteni Titolo: «Entra in azione il Barak Magen nuovo scudo antimissile»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 21/06/2025, a pag. 2 con il titolo "Entra in azione il Barak Magen nuovo scudo antimissile" l'analisi di Mirko Molteni.
Mirko Molteni
Inaugurato il Barak Magen, missile anti-missile imbarcato sulle navi della marina israeliana. Smentite le analisi secondo cui Israele starebbe esaurendo le sue difese e non riuscirebbe più a proteggersi dagli attacchi iraniani.
L’esercito israeliano ha smentito la notizia che starebbe finendo i missili intercettori perla difesa aerea. L’Idf ha dichiarato di essere «preparato e pronto a gestire qualsiasi scenario».
Nella guerra Israele-Iran ha debuttato un nuovo tassello dello scudo antiaereo israeliano.
Dal 16 giugno è iniziato l'utilizzo di un missile intercettore israeliano finora sperimentale, che già dalla sua prima azione ha abbattuto otto droni iraniani. È il Barak Magen, in ebraico Scudo del Fulmine, un sistema antiaereo imbarcato su nave, nello specifico sulle 4 moderne corvette Saar 6 entrate in servizio fra 2020 e 2023 e costruite per Israele dai cantieri tedeschi di Kiel. Il missile, chiamato anche Barak MX, è stato sviluppato dalla IAI, Israel Aerospace Industries, partendo dall'esperienza del precedente Barak 8 che la IAI ha realizzato insieme all'agenzia DRDO dell'India. Ma la nuova arma è totalmente ebraica. E' un missile modulare disponibile in 4 versioni per gittate da 15, 35, 70 e 150 km, la cui lunghezza varia da 4 a 5 metri. È un razzo a due stadi, con un booster d'accelerazione e un motore principale che sfrutta la spinta vettoriale, cioè uno scarico orientabile per aumentare l'agilità nell'inseguire il bersaglio. Può raggiungere una quota massima fra 20 e 30 km, ma il suo meglio lo dà alle basse e medie quote contro ordigni dalla traiettoria mutevole, come droni e missili da crociera. Grazie a una guida radar in parte autonoma il Barak Magen monta una testata da 60 kg a frammentazione, che investe l'oggetto nemico con un'esplosione innescata da una spoletta di prossimità. Non si sa se possa intercettare anche missili ipersonici nella fase terminale. La sua velocità massima non è dichiarata, ma se non fosse troppo diversa da quella del Barak 8, s'aggirerebbe fra Mach 2 e Mach 3, circa fra 2200 e 3500 km/h. Pur concepito per la protezione antiaerea sul mare, il Barak Magen può però contribuire alla difesa dell'entroterra dato che Israele è piccolo e può essere coperto anche da antimissile su navi dislocate vicino alle coste. I suoi successi costituiranno una pubblicità per aumentarne l'export, tenuto conto l'arma è stata già ordinata da Marocco, Colombia, Azerbaigian, Slovacchia e Cipro.
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