Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Le armi di Israele, nuovo scudo anti missile Analisi di Mirko Molteni
Testata: Libero Data: 21 giugno 2025 Pagina: 2 Autore: Mirko Molteni Titolo: «Entra in azione il Barak Magen nuovo scudo antimissile»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 21/06/2025, a pag. 2 con il titolo "Entra in azione il Barak Magen nuovo scudo antimissile" l'analisi di Mirko Molteni.
Mirko Molteni
Inaugurato il Barak Magen, missile anti-missile imbarcato sulle navi della marina israeliana. Smentite le analisi secondo cui Israele starebbe esaurendo le sue difese e non riuscirebbe più a proteggersi dagli attacchi iraniani.
L’esercito israeliano ha smentito la notizia che starebbe finendo i missili intercettori perla difesa aerea. L’Idf ha dichiarato di essere «preparato e pronto a gestire qualsiasi scenario».
Nella guerra Israele-Iran ha debuttato un nuovo tassello dello scudo antiaereo israeliano.
Dal 16 giugno è iniziato l'utilizzo di un missile intercettore israeliano finora sperimentale, che già dalla sua prima azione ha abbattuto otto droni iraniani. È il Barak Magen, in ebraico Scudo del Fulmine, un sistema antiaereo imbarcato su nave, nello specifico sulle 4 moderne corvette Saar 6 entrate in servizio fra 2020 e 2023 e costruite per Israele dai cantieri tedeschi di Kiel. Il missile, chiamato anche Barak MX, è stato sviluppato dalla IAI, Israel Aerospace Industries, partendo dall'esperienza del precedente Barak 8 che la IAI ha realizzato insieme all'agenzia DRDO dell'India. Ma la nuova arma è totalmente ebraica. E' un missile modulare disponibile in 4 versioni per gittate da 15, 35, 70 e 150 km, la cui lunghezza varia da 4 a 5 metri. È un razzo a due stadi, con un booster d'accelerazione e un motore principale che sfrutta la spinta vettoriale, cioè uno scarico orientabile per aumentare l'agilità nell'inseguire il bersaglio. Può raggiungere una quota massima fra 20 e 30 km, ma il suo meglio lo dà alle basse e medie quote contro ordigni dalla traiettoria mutevole, come droni e missili da crociera. Grazie a una guida radar in parte autonoma il Barak Magen monta una testata da 60 kg a frammentazione, che investe l'oggetto nemico con un'esplosione innescata da una spoletta di prossimità. Non si sa se possa intercettare anche missili ipersonici nella fase terminale. La sua velocità massima non è dichiarata, ma se non fosse troppo diversa da quella del Barak 8, s'aggirerebbe fra Mach 2 e Mach 3, circa fra 2200 e 3500 km/h. Pur concepito per la protezione antiaerea sul mare, il Barak Magen può però contribuire alla difesa dell'entroterra dato che Israele è piccolo e può essere coperto anche da antimissile su navi dislocate vicino alle coste. I suoi successi costituiranno una pubblicità per aumentarne l'export, tenuto conto l'arma è stata già ordinata da Marocco, Colombia, Azerbaigian, Slovacchia e Cipro.
Per inviare a Libero la propria opinione, telefonare: 02/99966200, oppure cliccare sulla e-mail sottostante