Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
L’ha fatto Netanyahu, ma dovevamo farlo prima noi Editoriale di Mario Sechi
Testata: Libero Data: 17 giugno 2025 Pagina: 1 Autore: Mario Sechi Titolo: «L’ha fatto Netanyahu. Ma dovevamo pensarci prima noi»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 17/06/2025, a pag. 1 con il titolo "L’ha fatto Netanyahu. Ma dovevamo pensarci prima noi" l'editoriale di Mario Sechi.
Mario Sechi
Israele sta vincendo la guerra contro l'Iran. Netanyahu sta facendo quel che avremmo dovuto fare tutti noi. Da quando l'Aiea ha condannato il programma atomico iraniano, avremmo dovuto fare noi occidentali un intervento per smantellarlo, ma siamo troppo imbelli.
Come sta andando la guerra tra Israele e Iran? Sta vincendo Gerusalemme e Teheran vacilla. In pochi giorni l’esercito israeliano ha aperto un gigantesco squarcio nella difesa aerea dei pasdaran e i caccia bombardieri penetrano nello spazio aereo iraniano come un coltello nel burro. Gli obiettivi colpiti sono centinaia, gran parte dei capi militari sono stati uccisi e la caccia all’ayatollah Ali Khamenei è aperta. La missione è quella di eliminare il leader della teocrazia, tagliare la testa del serpente, l’uomo che sceglie chi guida le forze armate, l’ispiratore della strategia dell’assassinio che l’Iran ha perseguito dalla rivoluzione islamica del 1979 con Khomeini fino a oggi.
Fino a poco tempo fa Teheran poteva contare sull’aiuto degli alleati, ma la strage degli ebrei del 7 ottobre 2023 ha cambiato il corso della storia, da quel momento Bibi Netanyahu si è assunto sulle spalle tutto il peso di una guerra su quattro fronti: a Gaza contro Hamas, in Libano contro Hezbollah, in Yemen contro gli Houthi, e ora in Iran contro le guardie rivoluzionarie degli islamisti che sognano di costruire la bomba atomica e realizzare un altro Olocausto. A questo quadro va aggiunta la Siria di Assad, altro fedele alleato degli iraniani, il suo regime è caduto miseramente e lui è in esilio in Russia. In due anni la spada di David ha disegnato un altro scenario del Medioriente, chi voleva cancellare Israele e gli ebrei dalla faccia della Terra è stato eliminato. Questo è stato possibile grazie all’eccezionale prova di leadership di guerra del primo ministro Netanyahu, alla tenacia e fierezza degli ebrei, a un esercito di qualità e forza morale senza pari. La guerra preventiva contro l’Iran, la difesa della libertà, avremmo dovuto farla noi, ma siamo troppo deboli, con la pancia piena e la mente vuota per riconoscere il bene e il male. In un piccolo Occidente, Israele è grande.
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