Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Dura la vita per i sinistri, troppi criminali per cui manifestare Commento di Deborah Fait
Testata: Informazione Corretta Data: 16 giugno 2025 Pagina: 1 Autore: Deborah Fait Titolo: «Dura la vita per i sinistri, troppi criminali per cui manifestare»
Dura la vita per i sinistri, troppi criminali per cui manifestare Commento di Deborah Fait
La manifestazione di Potere al Popolo "Giù le mani dall'Iran" è stata solo la prima. Perché tutta la sinistra, compresa +Europa (se li vedesse Marco Pannella!) ha condannato Netanyahu. Adesso la sinistra difende pure gli ayatollah, pur di dare addosso a Israele.
Non hanno ancora rimesso le kefieh e le bandiere della morte nel cassetto dopo la manifestazione di sabato scorso, pronti a tirarle fuori alla prima occasione, che già “i sinistri” devono organizzare cortei per l’Iran. I partiti dell’opposizione italiana sono chiaramente portati verso tutto ciò che rappresenta il Male del mondo, ne sono affascinati. Dai palestinesi, assassini tagliagole di bambini, stupratori, torturatori, agli ayatollah che, per mano della Polizia Morale, ammazzano a bastonate giovani ragazze per un ricciolo fuori dal velo, che impiccano gli omosessuali, che sono i finanziatori e gli ideatori del terrorismo internazionale contro gli ebrei, che hanno un unico obiettivo: distruggere Israele. L’Iran non ci aveva lasciato nessuna via d’uscita che non fosse la guerra. Mancava poco, pochissimo, per avere pronte 10 bombe atomiche che avrebbero rovesciato su Israele per raggiungere finalmente il sogno lungo mezzo secolo, da quando, nel 1979, Khomeini prese il potere a Teheran una volta cacciato lo Scià di Persia, Rezah Pahlevi. Dopo l’attacco di Israele in Iran i titoli dei giornali italiani hanno dato sfogo a tutto il livore contro lo stato ebraico. Marco Travaglio sul “Fango Quotidiano” ha titolato “Il terrorista Netanyahu ci ha messi tutti nel mirino”. Ha sbagliato persona, Netanyahu é il Primo ministro di Israele, eletto dal popolo, terroristi sono quelli che voi difendete e amate. Terrorista era Arafat, terroristi sono gli ayatollah, terroristi i capi palestinesi e un buon numero della popolazione palestinese. A proposito, i cosiddetti morti di fame di Gaza hanno ritrovato le forze e, da quando l’Iran ha incominciato a bombardare Israele con centinaia di missili e droni, stanno saltando e ballando per le strade, distribuendo i soliti dolcetti! Dove li avranno trovati? Non erano senza aiuti? Non erano tutti a terra boccheggianti e morenti perché Israele li stava affamando? Israele è uno stato democratico e il suo premier è sempre eletto dal popolo. Vorrei chiedere a Travaglio se aveva dato del terrorista anche a Bush dopo l’attentato alle Torri gemelle nel 2001 e l’attacco americano all’Afghanistan. Bush guidò l’invasione dell’Afghanistan con l’obiettivo di colpire Al-Qaeda e i talebani. Nel 2003 lanciò anche l’invasione dell’Iraq per colpire Saddam Hussein. Nessuno mai definì Bush terrorista perché terroristi erano quelli che lui tentava di combattere e che avevano messo l’America in pericolo. Israele ha avuto la pazienza di sopportare odio, guerre e terrorismo per 80 anni. Nei miei 30 anni passati in questo Paese, credo di non aver mai vissuto un solo giorno senza la notizia che qualche terrorista si era infiltrato per ammazzarci. Ottant’anni di 5 guerre, due intifade, terrore quasi quotidiano, il tutto con la volontà di eliminare Israele e gli israeliani. Poi, dopo i vani tentativi di rabbonirli offrendo loro terre in cambio di una agognata pace, dopo i ripetuti rifiuti dei boss palestinazi di creare uno stato sui territori di cui Israele si era privato nella ricerca della pace. Dopo averli ricoperti di soldi e diamanti a miliardi, ecco il 7 Ottobre. Come avrebbe dovuto reagire Israele? Come avrebbe reagito un qualsiasi paese al mondo? Netanyahu ha aspettato settimane prima di entrare nella Striscia, settimane nella speranza che ci restituissero, vivi ,i 254 ostaggi. Troppi morti, dite? Israele è l’unico paese al mondo che avvisa, a suo danno, prima di bombardare. Gli avvisi sono stati tutti ignorati da Hamas che voleva vittime palestinesi, le agognava. I loro morti erano un’arma formidabile perché tutto il mondo si schierasse contro Israele. L’ordine di Haniyeh di sacrificare più donne e bambini possibile per la causa fu eseguito fedelmente. Allora i posti di blocco di Hamas per impedire alla popolazione di scappare verso sud, allora i tunnel (600 km) chiusi a tutti. I bambini usati per correre di gruppo in gruppo di terroristi con armi e munizioni nascoste sotto i vestiti o pizzini con le posizioni dei soldati. Ogni cinico sforzo è stato fatto da Hamas per avere più vittime possibile. Israele non voleva niente dagli arabi, solo vivere, solo un po’ di pace. Israele ha rinunciato a terre sue, a terre assegnategli dalle Istituzioni internazionali pur di avere il diritto di vivere. Niente, in Iran avevano persino sistemato un orologio che scandiva ore e minuti concessi a Israele per esistere e i palestinazi ci hanno perseguitati giorno e notte per decenni, ammazzando le persone per la strada, facendo esplodere autobus pieni di vite umane, e scuole e ristoranti e teatri. I palestinazi entravano nelle case per sgozzarne gli abitanti, bambini, neonati, intere famiglie. Tutto questo orrore per 80 anni (in realtà il terrorismo ebbe inizio molto prima del 48 con le stragi di ebrei a Gerusalemme, a Hebron, a Safed, in tutte le città sacre agli ebrei). Il tutto condito dall’Iran che soffiava sul fuoco, che mandava i suoi scagnozzi a ammazzare ebrei nel reso del mondo. Dopo tanto dolore, tanta sopportazione, tanta pazienza dobbiamo anche sentirci dare dei terroristi e dei fascisti? Giorni fa ho sentito Pucciarelli di Repubblica dire “Cosa c’entra l’Iran col 7 Ottobre?” Ma come Pucciarelli? Posso capire il livore contro Israele perché non tutti sono obbligati ad amarci, infatti il mondo questo lo ha preso alla lettera, ma non posso capire l’ignoranza di uno che si dice giornalista. Non lo sa Pucciarelli che l’Iran è stato il finanziatore del 7 Ottobre? Non lo sa che Hamas, pur essendo sunniti, sono legati a triplo filo agli ayatollah sciiti? Signori giornalisti, siete in tale malafede da risultare ridicoli. Stanotte l’abbiamo passata tra casa, scale e bunker, 200 missili sui civili israeliani mentre Israele in Iran colpisce le basi missilistiche e militari e solo le case dove sanno trovarsi i collaboratori di Khamenei.
Aspettiamo che arrivi la sera per sentire lo squarcio degli allarmi che terrorizza i nostri bambini. Il 7 Ottobre ha lacerato le nostre anime e ci ha trascinati in questa situazione disumana. Il 13 ottobre abbiamo avuto almeno la soddisfazione di vedere l’Iran in ginocchio grazie all’eroismo e alla magnificenza dei nostri soldati e dei nostri servizi segreti. Senza il potere malefico degli ayatollah, se riusciremo a sconfiggerli, Israele e il mondo intero potranno vivere meglio.