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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Avvenire Rassegna Stampa
23.04.2002 24/4/02 Si può anche perdere il pelo...
a Hebron è stato linciato un collaborazionista

Testata: Avvenire
Data: 23 aprile 2002
Pagina: 4
Autore: Graziano Motta
Titolo: «Israele-Anp la tregua può attendere»
Su Avvenire del 23 aprile a pag. 4 nell'articolo: "Israele-Anp la tregua può attendere" Graziano Motta scrive che "a Hebron è stato linciato un collaborazionista" (in realtà si trattava di un regolamento di conti fra clan palestinesi rivali) e che gli "Israeliani hanno ucciso numerosi palestinesi nella striscia di Gaza" (si trattava di terroristi membri delle Brigate dei Martiri di Al Aqsa).
Sempre a pag. 4 nell'articolo di Lorenzo Rosoli ("Dentro i dolori del mondo") viene intervistato il "ministro degli Esteri del vaticano" mons. Tauran il quale dopo essersela presa con Israele ("una parte non può prevalere su un altra con le armi") ripropone la tesi dello statuto internazionale per Gerusalemme di cui non c'è assolutamente nessun bisogno dal momento che Israele (da quando Gerusalemme è sotto la sua sovranità) ha sempre garantito ai non-Ebrei la libertà di culto.
Infine a pag. 27 Rosso Malpelo ironizza in modo grossolano contro l'attore de film "Amen" (che rivela le complicità di papa Pacelli con il regime nazista e il suo "silenzio" durante la Shoah) definendo l'attore "Kasso.....witz".
Una simile battuta non merita ulteriori commenti.Forse era meglio discutere di storia invece di ironizzare su un cognome.




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