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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Libero Rassegna Stampa
14.06.2025 Le sinistre tifano Iran
Cronaca di Alessandro Gonzato

Testata: Libero
Data: 14 giugno 2025
Pagina: 5
Autore: Alessandro Gonzato
Titolo: «Le opposizioni tifano Iran «Così Roma è complice»»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 14/06/2025, a pag. 5, il commento di Alessandro Gonzato intitolato: "Le opposizioni tifano Iran «Così Roma è complice»".


Alessandro Gonzato

Sinistra unita per gli ayatollah. Dall'opposizione italiana, dai cosiddetti "progressisti"- nome da dimenticare, basta dire "sinistre"- arrivano condanne in una sola direzione: contro Netanyahu e l'autodifesa di Israele.

Tra le cose più divertenti di giornata – pur nella drammaticità degli eventi – c’è la precisazione di Angelo Bonelli: «Io sono sveglio». L’ambientalista l’ha detto per attaccare Antonio Tajani: «Io lo sono, non so se lui lo sia». Sul podio anche l’idea meravigliosa degli eurodeputati contiani i quali – pare di capire ma potremmo sbagliarci – vorrebbero che l’Ue dichiarasse guerra a Israele, o qualcosa di simile: «Basta! L’Unione europea smetta di tollerare l’arroganza di Netanyahu e reagisca alla sua strategia del terrore. La comunità internazionale, con Bruxelles in testa, ha il dovere di condannare con forza questa continua e sanguinosa escalation».
La sinistra sta con le barbe. Tifa per gli ayatollah. Si schiera senza tentennamenti con l’Iran, che è uno dei Paesi più liberticidi del pianeta ma chissenefrega. Israele colpisce Teheran e riparte il coro: “Meloni venga a spiegare in aula e già che c’è stavolta venga pure il ministro degli Esteri, anche lui colpevole”. Bonelli ha chiesto a Tajani «un’informativa urgente»: «È inaccettabile che l’Italia continui a cooperare militarmente con Israele. Quello della guerra in Medio Oriente», ha spiegato lo scopritore di Aboubakar Soumahoro, «è un problema che doveva essere affrontato dall’Italia e da tutti i governi già da tempo». È il momento di Giuseppe Conte: «Oltre al genocidio di palestinesi ora l’attacco all’Iran. Qualcuno ha intenzione di fermare il criminale Netanyahu o vogliamo lasciare a lui la decisione di farci trascinare in un conflitto dagli effetti devastanti e imprevedibili senza neppure battere ciglia?». Ciglia o ciglio? Lo statista di Volturara Appula ribolle: «Il nostro governo si distingue per l’afonia della premier, che si vanta di avere restituito centralità a un’Italia che non ha una sola posizione chiara in politica estera, ma galleggia in uno stato di incertezza totale, accetta supina anche lo scenario impensabile del 5 per cento di Pil per le spese militari, e rimane vigliaccamente in silenzio di fronte ai peggiori scenari della storia, genocidio su Gaza compreso, cercando di decifrare quali siano, di volta in volta, i desiderata di Washington». Conte, lo ricordiamo, ha definito la strage del 7 ottobre «un odioso blitz» e ha parlato di «retorica del 7 ottobre»: la retorica di migliaia di morti, rapimenti, stupri. La lezione di Giuseppi non è ancora finita: «Ci sono molti cortigiani che sulla stampa e in tivù fingono di credere alla rinnovata centralità dell’Italia. Sì, certo», ironizza, «siamo al centro...
del deserto». Ecco spiegate le allucinazioni dei 5Stelle.
Pronti alla vice di Conte, Chiara Appendino? «Io non dimentico», ha scritto sui social, «ecco con chi sta l’Italia del governo Meloni: con un genocida che semina morte distruzione. Per quanto tempo ancora saranno complici? Basta», ha sentenziato, «fermiamoli». L’Appendino non dimentica e gli italiani ricordano quando i grillini invocavano le dimissioni anche solo per un’indagine, figuriamoci per una condanna: vero, Appendino?
Imperdibile l’invettiva di Giovani Barbera. Chi è? Ma come: fa parte della direzionale nazionale di Rifondazione Comunista! «Le dichiarazioni di Tajani sono semplicemente vergognose. Il ministro minimizza, è un atteggiamento irresponsabile che dimostra la totale subalternità del governo italiano alle posizioni americane e israeliane (...) L’Italia continua a essere parte del problema, non della soluzione».
È il turno di Nicola Fratoianni del duo Bonelli&Fratoianni: «Dal governo italiano ci aspettiamo parole chiare e soprattutto un’iniziativa diplomatica».
La dem Laura Boldrini si conferma ai soliti alti livelli: «Oggi assistiamo a un imbarazzato e imbarazzante silenzio del governo Meloni». La Boldrini, tra le altre cose, è la stessa che poco tempo fa in parlamento ha chiesto alla Meloni «di fare qualcosa» per gli scontri tra India e Pakistan. Ma cosa? Boh. «Qualcosa». Poteva mancare Elly? Sì, e nessuno ne avrebbe avvertito la mancanza. E invece...
«Mi pare che quello che si deve svegliare sia lui». Parla di Tajani, non di Bonelli, si capisce. 

 

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