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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Libero Rassegna Stampa
10.06.2025 Telefonata fra Donald e Bibi sull’Iran
Cronaca di Amedeo Ardenza

Testata: Libero
Data: 10 giugno 2025
Pagina: 10
Autore: Amedeo Ardenza
Titolo: «Telefonata fra Donald e Bibi sull’Iran»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 10/06/2025, a pag. 10, con il titolo "Telefonata fra Donald e Bibi sull’Iran", la cronaca di Amedeo Ardenza. 

Benjamin Netanyahu e Donald Trump si consultano ancora sul da farsi in Iran. Il presidente americano sollecita Israele a non attaccare le installazioni nucleari iraniane e tenta una nuova trattativa. Ma l'Iran già adesso ha respinto le condizioni degli Usa e prende tempo per sviluppare l'atomica. Trump non lo capisce.

Ieri il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il primo ministro Benjamin Netanyahu hanno parlato di Iran. La chiamata è arrivata mentre Trump è impegnato su due fronti mediorientali: tentare di accelerare la distribuzione degli aiuti umanitari alla popolazione nella striscia di Gaza ma anche provare a convincere l’Iran a rinunciare al suo programma nucleare. La conversazione è durata 40 minuti e il premier ha messo in pausa l’interrogatorio al quale era sottoposto nel quadro di un processo penale a suo carico per prendere la chiamata dalla Casa Bianca. A seguito della conversazione, il capo del governo, scriveva lunedì sera il Jerusalem Post, ha annunciato una riunione del gabinetto di sicurezza allargato, in via eccezionale, ai falchi ministri delle Finanze Bezalel Smotrich e della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir. Alla riunione sono attesi anche il ministro degli affari strategici Ron Dermer e alti funzionari della sicurezza, tra cui il capo di stato maggiore delle Idf, il capo del Mossad e quello dello Shin Bet, a indicare l’imminenza di qualche decisione importante. Non è un mistero che nelle scorse settimane Trump abbia sollecitato Netanyahu a non attaccare le installazioni nucleari della Repubblica islamica. Di recente Trump ha proposto all’Iran di limitare il programma atomico al solo sviluppo del nucleare civile e una risposta (o controproposta) di Teheran è attesa in queste ore.
Sul fronte interno, la famiglia dell’ostaggio Matan Angrest ha dato luce verde alla pubblicazione di un video del 7 ottobre 2023 in cui si vedono uomini di Hamas estrarre il giovane da un carro armato per portarlo a Gaza. Dopo oltre 600 giorni di prigionia il giovane, che soffre di asma e sarebbe stato torturato con scosse elettriche da batterie di auto, avrebbe perso l’uso della mano destra e sarebbe in pericolo di vita. Parlando a Ynet sua madre, Anat, ha spiegato che è molto doloroso per un genitore vedere le immagini di un figlio picchiato e rapito ma che ha acconsentito alla loro diffusione per spingere il primo ministro a siglare un accordo con Hamas per liberare gli ostaggi. «Il governo non sta facendo niente, li sta abbandonando». Da parte sua Netanyahu ha affermato: «Siamo in una guerra esistenziale e se ci arrendiamo, il fanatismo travolgerà noi e il resto del Medio Oriente».

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