2 Lettere: Due Giugno pro-Pal
1. Mattarella, discorso indegno
Carissima Deborah,
come ogni anno, stamattina i miei famigliari ed io abbiamo assistito alla parata del due giugno trasmessa in diretta su RAI 1. Nel corso delle due guerre mondiali e anche dopo, vari componenti della famiglia di mio padre hanno contribuito, servendo con abnegazione nell'esercito italiano (qualcuno anche con la vita), alla costruzione e al consolidamento della nostra democrazia. Quindi, guardare la parata del due giugno è per noi celebrare il loro ricordo oltre che celebrare la storia della nostra Italia.
Quest'anno i commentatori preposti, i cui nomi non conosco e non ci tengo a conoscere, invece di commentare la parata presentando e descrivendo le varie forze armate ITALIANE che si succedevano alla presenza dei massimi vertici istituzionali ITALIANI, hanno pensato bene di attaccare Israele a ogni piè sospinto, arrivando, verso la fine della manifestazione, a criticare gli insediamenti "dei coloni" nei cosiddetti territori palestinesi. L'assist glielo ha fornito il presidente Mattarella con il suo ultimo (in ordine di tempo, ovviamente) discorso pro-palestina nel quale parla addirittura di "focolare" per il popolo palestinese, col tentativo palese, e aggiungo per nulla originale, di fare passare i perseguitati di ieri per i persecutori di oggi; mi sarei aspettata qualcosa di meglio dal nostro capo dello Stato. Pazienza. Ritornando al discorso iniziale, una delle zelanti commentatrici di questa parata ha ripreso le parole del presidente e ha definito inusuale il termine "focolare" dimostrando così, oltre la sua faziosità, anche un'enorme ignoranza storica. Devo dire che l'altro commentatore, sempre pro-pal, ha dimostrato almeno di conoscere la Dichiarazione Balfour, facendo fare alla collega una figura barbina, non saprei dire se consapevolmente o meno. Quello che so è che questa gente è stipendiata RAI la quale campa con i soldi di noi contribuenti.
Perché durante un evento che dovrebbe celebrare un traguardo fondamentale della storia italiana, si parla di altro? Forse la RAI accorda un incremento di stipendio per chi si scaglia contro Israele, anche in circostanze in cui non c'entra nulla? Oppure sa qualcosa che noi non sappiamo e tenta di prepararci a quello che succederà alla parata dell'anno prossimo e cioè che dal Colosseo, invece del tricolore italiano, verrà srotolata la bandiera palestinese?
Con amarezza e stima,
Sandra Biglino
Cara Sandra,
Ho visto anch’io la parata e mi sono indignata tanto che sto scrivendo proprio adesso un pezzo per parlare della indecente conduzione da parte, credo, di Elisa Anzaldo. Ho cercato su Rai play e all’inizio ho potuto leggere i nomi dei conduttori. Purtroppo ormai l’informazione italiana si è completamente venduta a Hamas. Stiamo vivendo un periodo spaventoso, una catena di odio generale che colpisce Israele. Come si vi fosse un regista che comanda ai suoi sottoposti di mentire, demonizzare, delegittimare lo stato ebraico e gli ebrei del mondo. I risultati dell’odio li abbiamo sotto gli occhi ogni giorno.
Un cordiale shalom
Deborah Fait
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2. La politica italiana contro Israele è una farsa
Gentile Deborah,
in Italia la politica assume spesso i toni della farsa. Abbiamo assistito in questi giorni ad iniziative pseudopolitiche di involontaria comicità.
Il presidente della Regione Puglia Emiliano ha ''rotto i rapporti'' con Israele per l'intervento dell' IDF contro i terroristi di Hamas. E' stato subito imitato dal presidente della Regione Emilia Romagna, De Pascale e dal sindaco di Bologna Lepore.
Questi personaggi , che non hanno mai avuto da ridire sui missili che partono da Libano, da Gaza , da Ramallah per colpire ogni sera Israele e che anche sul 7 ottobre si sono limitati ad una solidarieta' assai formale, sono diventati intransigenti con Israele , come da tradizione del vecchio PCI filosovietico e antiisraeliano.
E ' facile prevedere che il danno subito da Israele per questa'' rottura di rapporti'' sara' vicino allo zero.
saluti
Dante Dalessandro
Caro Dante,
Emiliano e gli altri dovrebbero informarsi meglio perché una regione non può rompere le relazioni con una nazione straniera. Questo può farlo solo il Governo nazionale. Sono ridicoli, razzisti e antisemiti e noi in Israele, alla notizia del loro pericolosissimo boicottaggio, ci siamo fatti una bella risata.
Un cordiale shalom,
Deborah Fait