sabato 20 dicembre 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



Clicca qui






Informazione Corretta Rassegna Stampa
04.06.2025 Sul ‘cessate il fuoco a Gaza’ non vi dicono tutto!
Commento di Michelle Mazel

Testata: Informazione Corretta
Data: 04 giugno 2025
Pagina: 1
Autore: Michelle Mazel
Titolo: «Sul ‘cessate il fuoco a Gaza’ non vi dicono tutto!»

Sul ‘cessate il fuoco a Gaza’ non vi dicono tutto!
Commento di Michelle Mazel
(Traduzione di Yehudit Weisz)
https://www.dreuz.info/2025/06/cessez-le-feu-a-gaza-on-ne-vous-dit-pas-tout-315635.html

Quando si discute del "cessate il fuoco" a Gaza e si fanno pressioni solo su Israele, si dimentica sempre che Hamas tiene ancora ostaggi prigionieri, in condizioni disumane. E nemmeno nell'ultimo round negoziale si è detta disposta a liberarli tutti o a restituire almeno tutte le salme di quelli che hanno assassinato.

I fatti: è stato il barbaro attacco del 7 ottobre 2023, seguito dalla pioggia di missili lanciati contro Israele, a scatenare l'attuale conflitto. E sapete perché questo conflitto perdura ancora oggi dopo oltre 600 giorni? Perché, sorda alle sofferenze che la sua condotta irresponsabile ha causato al suo stesso popolo, l'organizzazione terroristica Hamas sta ponendo delle condizioni per un cessate il fuoco. In primo luogo, c'è la richiesta del ritiro totale delle forze israeliane dalle posizioni conquistate durante i combattimenti nella Striscia di Gaza. Se non fosse così grave, potremmo paragonare questo atteggiamento a quello di un bambino che ha appena perso una partita e che dice: “Non gioco più, ridatemi le mie biglie.”  Ma non è tutto. Mentre i leader terroristi sognano palesemente un nuovo 7 ottobre – sono loro stessi a dirlo  – “pretendono” delle garanzie internazionali che assicurino loro che Israele si impegni a non attaccare per un periodo fino a sette anni. Il tempo necessario perché Hamas si riarmi e si prepari ad un nuovo scontro? Forse ancora più scioccante è che le proposte avanzate dai Paesi che si offrono da mediatori avallino le condizioni poste dai terroristi per il rilascio degli ostaggi. Spero che non abbiate dimenticato gli ostaggi. Questi uomini, queste donne, rapiti in violazione di ogni diritto. Cinquantotto di loro sono ancora tenuti prigionieri a Gaza. Venti sono ancora in vita, ma per quanto tempo? Muoiono di fame, sono privi di cure mediche, subiscono i peggiori abusi, senza aver mai ricevuto la minima visita dai delegati della Croce Rossa. Le spoglie degli altri sono accuratamente custodite come merce di scambio. La cessazione delle ostilità dovrebbe normalmente essere accompagnata dalla loro  restituzione incondizionata a Israele. Questo sarebbe non conoscere l'organizzazione terroristica. Di condizioni ne pone, e non da poco. Secondo l'ultima proposta avanzata dal mediatore statunitense Steve Witkoff, inizialmente verrebbero rilasciati solo 10 ostaggi israeliani ancora in vita. In cambio (!), Israele rilascerà 125 prigionieri condannati all'ergastolo per attacchi terroristici e crimini di sangue e 1.111 cittadini di Gaza detenuti dopo il 7 ottobre 2023. E gli altri dieci ostaggi? Beh, aspetteranno il loro turno. Dai sessanta ai settanta giorni. Affamati, privi ​​di cure mediche, sottoposti ai peggiori abusi. In un silenzio mediatico assordante. Il mondo ha altre priorità. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite riprende senza vergogna le accuse del “Ministero della Salute” di Hamas. Non chiedetegli di esigere il rilascio degli ostaggi. Le Figaro cita la “Protezione Civile” di questo movimento, e il Presidente Macron s’indigna. Neppure lui sarebbe a conoscenza delle condizioni poste dai terroristi per “accettare” un cessate il fuoco? I leader britannici che condannano Israele sono forse più informati?                         

 Ma se gli uni e gli altri ne sono a conoscenza, allora perché tacciono?

  
Michelle Mazel


takinut3@gmail.com

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT