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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Newsletter di Giulio Meotti Rassegna Stampa
03.06.2025 Verdi fuori e rossi dentro, i nostri barcaioli preferiti dai Fratelli Musulmani
Newsletter di Giulio Meotti

Testata: Newsletter di Giulio Meotti
Data: 03 giugno 2025
Pagina: 1
Autore: Giulio Meotti
Titolo: «Verdi fuori e rossi dentro, i nostri barcaioli preferiti dai Fratelli Musulmani»

Riprendiamo l'articolo di Giulio Meotti, dalla sua newsletter, dal titolo: "Verdi fuori e rossi dentro, i nostri barcaioli preferiti dai Fratelli Musulmani". 


Giulio Meotti

Greta Thunberg, la testimonial svedese dell'ecologismo radicale, autoproclamata profetessa dell'apocalisse climatica che viaggia solo in barca a vela (costosissima per altro), si è riciclata da un anno nel suo nuovo ruolo: sostenitrice della Palestina (leggasi di Hamas). I Fratelli Musulmani sono fieri di lei e la sfruttano per la loro propaganda in Europa.

“Sole, vento e pannelli solari”…

Sei anni fa queste furono le parole d'ordine seducenti che spinsero verso l'America Greta Thunberg, l'icona ecologista che aveva sedotto tutti (il Papa, Macron, i media, l'Onu). Greta veleggiò con il catamarano “Malizia II” di Pierre Casiraghi verso il Climate action summit di New York. Casiraghi è il figlio della principessa di Monaco e il vicepresidente dello Yacht Club, ricchissimo di sponsor: Rolex, Credit Suisse, Hermès, il gruppo del lusso Lvmh e Bmw, nota per le auto di fascia non esattamente ecologica.

Sei anni fa, l'ipocrita amazzone climatica salpò per New York con un team multimilionario, mentre il trasferimento del suo entourage (così come il volo di ritorno dell'intera squadra) avvenne con voli di linea ad alta emissione di CO2.

Ora l'irritante predicatrice svedese è di nuovo partita per un viaggio in mare: Greta è salpata domenica da Catania col veliero “Madleen” della Freedom Flotilla Coalition nell'ambito di una protesta navale contro il blocco israeliano di Gaza. A sostenerla, i nostri di “Sinistra Italiana e di Alleanza Verdi e Sinistra”.

Intanto, negli Stati Uniti, un egiziano ha tirato una bomba molotov su un corteo a favore degli ostaggi israeliani. Ha gridato “Free Palestine” mentre bruciava un sopravvissuto alla Shoah.

A bordo assieme a Greta ci sono anche la famosa eurodeputata franco-palestinese Rima Hassan, una nota antisemita del partito di Mélenchon, e l’attore Liam Cunningham (“Il Trono di Spade” e “Il problema dei 3 corpi”), che si sta prestando a questa cinica propaganda ammantata di impegno “umanitario”.

Rima Hassan ha detto che Hamas non ha ucciso i fratellini Bibas, dopo aver iniziato la carriera nel “Consiglio consultivo su diversità, equità e inclusione” del colosso francese L’Oréal (che l’ha poi cacciata per antisemitismo).

Qualcuno nella sinistra italiana si starà vergognando?

Israele ha impedito a Hassan di entrare nel paese. Un giro all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv e il governo l’ha rimessa sul primo aereo per Parigi, dove ha potuto continuare l’Intifada tra l’anfiteatro di Sciences Po e la banlieue di Saint Denis.

La Svezia di Greta ha appena lanciato un’inchiesta sull’infiltrazione dei Fratelli Musulmani.

Gli ecologisti in Francia sono da tempo infiltrati dagli islamisti. Qualche giorno fa è venuto fuori che il capo di gabinetto di un sindaco ambientalista è il direttore di una scuola coranica. A Strasburgo, il sindaco (femminista, woke ed ecologista) Jeanne Barseghian si è appena fatta fotografare con una mappa senza Israele circondata da islamisti in keffiah.

In Belgio i Verdi sono accusati di essere “la staffetta dell’Islam politico”. La vicepresidente dei Verdi, Rajae Maouane, è accusata di antisemitismo.

Un candidato del Partito Verde inglese, Mothin Ali, ha gridato “Allahu Akbar!” dopo essere stato eletto al consiglio comunale di Leeds.

I dirigenti dei Verdi inglesi negano le atrocità di Hamas.

Kefentse Dennis, candidato per i Verdi, ha elogiato una manifestazione “pro-Palestina” che ha interrotto una marcia in memoria dell'Olocausto. Ad Auschwitz. D’altronde, Gaza è la nuova Auschiwitz a sentire questi pagliacci.

In Scozia, i Verdi cacciano i membri del partito che attaccano Hamas e Hezbollah.

In Germania la fondazione legata ai Verdi, la Heinrich Böll, sponsorizza conferenze con i terroristi di Hamas.

Il sindaco di StrasburgoDidascalia

Lo stesso sindaco di Strasburgo ha disposto il finanziamento di 2,5 milioni di euro per la costruzione di una immensa moschea turca per volere del sindaco verde Jeanne Barseghian. 44 metri d’altezza per i minareti, 28 cupole, una sala di preghiera per 3.000 fedeli e un altro spazio esterno per 2.500 persone, vuole essere “la moschea più grande d'Europa”. E dove se non a Strasburgo, che ospita una delle due ali del Parlamento europeo, la città della Cattedrale di Nostra Signora e nella cui Biblioteca nazionale è conservato uno dei primi esemplari della Bibbia di Gutenberg del 1455?

Della prima flottilla per Gaza faceva parte l’organizzazione islamista turca IHH; uno dei “pacifisti” a bordo, Erdinç Tekir, era stato condannato a nove anni di carcere in Russia per il dirottamento del traghetto Avrasya, realizzato per ottenere il rilascio di terroristi ceceni. E poi c’era la potente rete della Federation of Islamic Organisations in Europe, legata allo sceicco Yussuf al Qaradawi, guida spirituale dei Fratelli Musulmani. E i britannici di “Viva Palestina”, i cui fondi sono finiti nelle tasche delle Brigate al Qassam, il braccio armato di Hamas.

Il fatto che questa nave partita dall’Italia non dica nulla che il territorio che vogliono “liberare” sia governato da una organizzazione terroristica che ancora detiene 52 ostaggi dal 7 ottobre 2023, dopo averne già uccisi diversi, non disturba minimamente questo gruppo di viaggiatori.

A Mannheim, dove l'ufficiale di polizia Rouven Laur è stato pugnalato a morte dall’islamista afghano e richiedente asilo Sulaiman Ataee il 31 maggio di un anno fa, quando il critico dell’Islam Michael Stürzenberger è rimasto gravemente ferito, di fronte a 700 manifestanti Greta ha detto: “Fanculo Germania! Fanculo Israele!”.

In Germania, Greta è classificata dalla polizia come “potenzialmente violenta” dopo che con una kefiah al collo è stata colta a gridare “crush Zionism” e a marciare sotto lo slogan “Sinwar non lasceremo che tu muoia”.

Intanto un’altra politica di sinistra, anche lei immigrata, prendeva posto sugli scranni del Bundestag, eletta tra le fila della Linke, la sinistra. Cansu Özdemir è una donna di Amburgo, cresciuta da genitori curdi. Si è battuta contro i matrimoni forzati, la violenza contro le donne e la povertà. Özdemir è impegnata da molti anni nella lotta contro l'islamismo. Nel 2015 ha messo in guardia con veemenza contro i tentativi degli islamisti di reclutare rifugiati nei centri di accoglienza e contro le minacce nei confronti dei richiedenti asilo yazidi o cristiani. La sinistra, disse la neo deputata, “deve prendere più seriamente la minaccia islamista”. Dal 7 ottobre, Özdemir ha condannato Hamas, “un’organizzazione terroristica islamista sostenuta dalle dittature turca e iraniana. Esporre cadaveri e rapire bambini non è resistenza”.

Le donne curde lo sanno meglio delle bimbe di Hamas.

L'utile idiota svedese di questa nuova flottilla vuole inscenare una violazione del blocco di Gaza, che ha lo scopo di impedire il supporto armato ad Hamas.

Il giornalista ed esperto di Medio Oriente Tobias Huch, con una certa ironia, prevede su X che Hamas potrebbe aumentare il numero degli ostaggi: “Greta sta navigando verso Gaza. Spero che Israele lasci attraccare questa nave di pagliacci. Nessun controllo, lasciatela navigare e poi potranno fare ciò che vogliono. Dopo 24 ore, i pagliacci se ne andranno oppure Hamas avrà nuovi ostaggi”.

Se fosse vivo, Vittorio Arrigoni sarebbe a bordo con Greta e Rima. Non faceva mistero di disprezzare gli israeliani e si faceva fotografare assieme al leader di Hamas, Ismail Haniyeh. Peccato che Arrigoni sia stato seviziato, strangolato e ucciso: a Gaza ma non dagli israeliani, sono stati quei fanatici islamici che questi utili idioti tanto difendono. La morte del pacifista italiano fu la prima di uno straniero a Gaza da quando il movimento islamico ha preso il potere nel 2007.

Poi sarebbero arrivate le sevizie e le uccisioni di decine di ostaggi israeliani. Ma questi, agli occhi di certi ecologisti, sono, come scrive La Repubblica di Barbapapà, vittime della “giustizia climatica”.

C’è un Occidente fuori di testa.

La newsletter di Giulio Meotti è uno spazio vivo curato ogni giorno da un giornalista che, in solitaria, prova a raccontarci cosa sia diventato e dove stia andando il nostro Occidente. Uno spazio unico dove tenere in allenamento lo spirito critico e garantire diritto di cittadinanza a informazioni “vietate” ai lettori italiani (per codardia e paura editoriale).

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