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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Informazione Corretta Rassegna Stampa
20.05.2025 Eroismo tranquillo
Commento di Michelle Mazel

Testata: Informazione Corretta
Data: 20 maggio 2025
Pagina: 1
Autore: Michelle Mazel
Titolo: «Eroismo tranquillo»

Eroismo tranquillo
Commento di Michelle Mazel 
(Traduzione di Yehudit Weisz)
https://www.dreuz.info/2025/05/heroisme-tranquille-315080.html

Yuval Raphael, scampata al pogrom del 7 ottobre, arriva seconda all'Eurovision (e prima nel voto popolare). Una storia di eroismo, un eroismo tranquillo.

Chi avrebbe mai creduto a una storia del genere? Quella di una giovane donna di ventidue anni, che era andata a ballare con gli amici a uno di quei rave party all'aperto tanto in voga tra i giovani, quando l'incubo ebbe inizio. Orde di Hamas drogate e ebbre di odio si sono avventate su coloro che ballavano, spalancando le porte dell'inferno. Lì vicino c'era un rifugio, una di quelle strutture di cemento dove ci si può proteggere in caso di lanci di razzi da Gaza. Questo rifugio si è trasformato in una trappola mortale. I terroristi lo hanno crivellato di proiettili e poi hanno lanciato delle granate all'interno, uccidendo 37 persone. Colpita da numerose schegge alla gamba, la giovane donna riuscì a  sopravvivere, nascosta sotto i corpi degli amici uccisi. Ha atteso otto lunghe ore prima di essere messa in salvo.                                                    

Dopo una simile prova, altri sarebbero rimasti prostrati, traumatizzati a vita, incapaci di rialzarsi. Ma la nostra eroina è riuscita a trovare nella musica e nel canto, le sue passioni di sempre, la forza per ricostruire se stessa. Diciotto mesi dopo, è proprio lei che rappresenta Israele all'Eurovision Song Contest. Ci va per portare un messaggio di speranza: un nuovo giorno arriverà. Ma sa bene che non sarà accolta a braccia aperte. C'è poco da aspettarsi dalla maggior parte dei Paesi europei, che non hanno mai detto una parola sulla sorte degli ostaggi, ma che sono comunque sempre pronti a condannare Israele. Lei è a conoscenza dei tentativi fatti per far escludere questo Paese dalla competizione. Per fortuna, invano. Ciò non impedirà a coloro che odiano Israele, di andare a manifestare. Manifestare contro lo Stato ebraico e sostenere la “Palestina”. E’ stato necessario adottare importanti misure di protezione e fornire guardie del corpo. E va bene. Durante la finale, all'esterno dell’Arena di Basilea si è svolta una grande manifestazione pro-palestinese, che ha radunato migliaia di persone. Bisognava vedere con quale foga i sostenitori dei terroristi del 7 ottobre si accanivano contro la sopravvissuta ai loro massacri, colei che era sopravvissuta, ma a che prezzo! Viene da chiedersi se erano tutti pazzi. E quelli che protestavano nell’Arena? Possibile che non sapessero che di fianco a loro c'erano quattro dei suoi compagni, che avevano vissuto con lei durante quelle otto ore di terrore e angoscia? Come hanno potuto venire apposta per tormentarla, sventolando davanti a lei bandiere che evocavano i momenti più bui della sua vita? Lei che era venuta a cantare un canto di speranza: “Un nuovo giorno sorgerà, la vita continuerà. Piangono tutti, non sei il solo a piangere. L'oscurità svanirà, tutto il dolore passerà.”  Si è verificato allora un fenomeno straordinario: mentre i pronostici le davano poche possibilità, mentre le giurie di ventidue Paesi non assegnavano alcun punto a una performance unanimemente elogiata dagli osservatori, il voto del pubblico ha invertito la tendenza e ha assegnato a Youval Raphael e al suo inno di speranza un meritato secondo posto.

 

 
Michelle Mazel


takinut3@gmail.com

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