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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Il Foglio Rassegna Stampa
14.05.2025 Gli ebrei in Olanda si nascondono
Commento di Giulio Meotti

Testata: Il Foglio
Data: 14 maggio 2025
Pagina: 1
Autore: Giulio Meotti
Titolo: «Nuovi samizdat»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 14/05/2025, a pagina 1/4, il commento di Giulio Meotti dal titolo: "Nuovi samizdat"

Informazione Corretta
Giulio Meotti
La caccia all'ebreo di Amsterdam e un anno di antisemitismo | Il Foglio
La città del vergognoso pogrom di novembre contro i tifosi del Maccabi, un tempo simbolo della libertà europea, è oggi diventata il luogo in cui si è liberi di aggredire gli ebrei. Purtroppo, questa tendenza riguarda tutta l’Europa, i giornali ebraici stanno diventando pubblicazioni clandestine, nel timore crescente di attacchi antisemiti

Roma. Quando dieci anni fa la rivista della comunitàebraica di Berlino, Jüdisches Berlin, venne consegnata a casa dei lettori dentro una busta anonima, rivestita dal cellophane, senza scritte identificative, era l’indizio di un antisemitismo che stava per esplodere. “Abbiamo deciso di farlo, nonostante i notevoli costi aggiuntivi, per ridurre la probabilità di ostilità nei confronti degli oltre diecimilamembri della nostra comunità”, disse il portavoce delquotidiano Ilan Kiesling al Tagesspiegel. Gideon Joffe, capo della comunità ebraica della capitale, confessò: “Gli israeliani vengono picchiati a Berlino per il solo fatto di essere ebrei israeliani. Devono essere prese alcune misure per proteggerci”. Meglio non turbare il vicino di casa antisemita o dare nell’occhio con il postino. Il giornale ebraico di Berlino divenne dunque un samizdat, un foglio clandestino come si usava in Unione sovietica, da consultare soltanto all’interno della propria abitazione.

Ora tocca al Nieuw Israëlietisch Weekblad di Amsterdam (Nuovo settimanale israelita, Niw), fondato 160 anni fa e seconda pubblicazione ebraica più antica al mondo ancora in corso, che ha iniziato a nascondere le sue famose copertine. Dopo l’ondata di antisemitismo seguita al 7 ottobre 2023 e l’attacco ai tifosi israeliani ad Amsterdam, il settimanale ha iniziato ad arrivare agli abbonati tra fogli bianchi, per motivi di sicurezza: l’unica pubblicazione olandese a dover accettare questo trattamento. Alcuni abbonati al Niw si preoccupavano non solo dei loro vicini ma anche dei postini, molti dei quali sono musulmani. C’è da dire che ormai da anni la redazione del Niw lavora in un ufficio anonimo, con il nome del giornale assente dal pannello del citofono e dalle cassette postali. I costi per la sicurezza si sono accumulati, facendo pendere la bilancia a favore del lavoro da remoto. L’ultima volta che la rivista non aveva avuto un ufficio è stato dopo l’Olocausto, a cui sopravvissero due direttori del Niw di prima della guerra. Hanno stampato il primo numero dodici giorni dopo la liberazione.

A partire dal 7 ottobre 2023, un rabbino olandese, Yanki Jacobs, ha iniziato a offrire alla sua comunità mezuzah camuffate da sensori di sicurezza, in modo che le loro case non potessero essere identificate come abitate da ebrei. Intanto Meir Villegas Henriquez, rabbino del Beit Midrash(il centro studi ebraici) di Rotterdam, in un videomessaggioregistrato nella sua sinagoga si portava avanti: “Viviamo in una nuova realtà demografica che semplicemente non può essere cambiata. Preparatevi a fare aliyah. Parlate con i figli o nipoti e spiegate loro che qui non c’è futuro. Aiutateli a studiare ebraico. Investite in immobili, online, lavori 

da remoto: tutti i passaggi necessari per rendere possibile il trasferimento in Israele”.

“Ero contraria a nascondere il mio giornale, ma abbiamo deciso di mandarlo agli abbonati in copertine anonime perché ci sono stati incidenti e attacchi” racconta al Foglio Esther Voet, storica direttrice del Nieuw Israëlietisch Weekblad. “Molte copie sono state aperte, altre sono state vandalizzate, la scritta ‘fuck the Jews’ è stata incisa nelle caselle di posta dei lettori. Gli abbonati sono molto spaventati. Quindi abbiamo deciso di prendere questa iniziativa. E la copertina scompare, come la mezuzah sta scomparendo in Europa assieme alla kippah. La situazione per gli ebrei in Olanda si sta deteriorando molto rapidamente. Ci sono studenti che hanno deciso di cambiare corso di studi all’università”.

Questa e altre esperienze hanno reso Voet “molto pessimista sul futuro degli ebrei in Europa. Perché, chiaramente, la maggioranza silenziosa si è espressa: ha scelto di rimanere in silenzio. Ho sessant’anni e ho sempre visto che stavamo arrivando a questo punto, ma temo soprattutto per la prossima generazione, le cose diventeranno ancora più serie. Le persone si nasconderanno ancora e ancora. Andiamo verso uno scenario come ‘Sottomissione’ di Michel Houellebecq. C’è molta sottomissione e appeasement alle forze intolleranti”.

Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/5890901, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


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