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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Il Foglio Rassegna Stampa
12.05.2025 Zelensky azzera gli imbrogli di Putin
Commento di David Carretta

Testata: Il Foglio
Data: 12 maggio 2025
Pagina: 1
Autore: David Carretta
Titolo: «La sorpresa di Zelensky»

Riprendiamo dal FOGLIO  di oggi, 12/05/2025, a pag. 1/II, con il titolo "La sorpresa di Zelensky", il commento di David Carretta.

Ultime Notizie Online | Agenzia Giornalistica Italia | AGI
David Carretta
Ucraina, visita a sorpresa di Zelensky a Londra: vedrà Sunak e parlerà ai  Comuni - Cremaoggi
L’annuncio di Zelensky di incontrare Putin in Turchia, nonostante il rifiuto russo del cessate il fuoco, è un gesto forte e simbolico. Kiev dimostra apertura, ma senza arretrare sulla difesa della propria sovranità. Trump è avvisato: l’Europa sta con Zelensky ed è pronta a difenderlo a ogni costo

Bruxelles. Volodymyr Zelensky ieri ha annunciato chegiovedì sarà in Turchia, pronto a incontrare Vladimir Putin, dopo che il leader russo ha rifiutato la proposta di un cessate il fuoco di trenta giorni, ma ha detto di esserepronto a negoziati bilaterali tra la Russia e l’Ucraina.

Il presidente ucraino è andato a vedere il bluff di Putin dopo che i leader europei hanno aumentato la pressione inviando un ultimatum alla Russia sul cessate il fuoco, minacciando di imporre con gli Stati Uniti ulteriori sanzioni economiche.

La presenza di Emmanuel Macron, Keir Starmer, Friedrich Merz e Donald Tusk al fianco di Vodolymyr Zelensky è stata un forte segnale simbolico, ma non solo. Il presidente americano, Donald Trump, ha dato la sua benedizione agli europei concordando con loro la strategia e i messaggi. Il presidente russo era chiamato a rispondere entro il fine settimana. Tra sabato e domenica ha convocato una conferenza stampa in piena notte. La Russia non accetta il cessate il fuoco ma è pronta a negoziati diretti a Istanbul con la mediazione della Turchia per risolvere le “cause profonde del conflitto”, ha detto Dietro questa espressione si nasconde la volontà di Putin di privare l’Ucraina della sua sovranità e della sua identità, nonché di allontanare le truppe della Nato dal confine orientale dell’Alleanza. Un rifiuto, mascherato da apertura. Una tattica dilatoria per aggirare per l’ennesima volta Trump. Ma il fatto che Zelensky abbia accettato di incontrare personalmente Putin in Turchia mette di nuovo nell’angolo il leader russo.

La disponibilità di Putin a negoziati diretti “è un primo movimento, ma non sufficiente”, ha detto il presidente francese Macron: “Non si negozia quando le armi parlano. Non si discute se alo stesso tempo le popolazioni sono bombardate”. Inizialmente Zelensky aveva definito la proposta russa come un “segnale positivo”, ma aveva ribadito che serve prima un cessate il fuoco “completo, durevole e affidabile”. Donald Trump aveva parlato di “un potenziale grande giorno” per i due paesi. Un post sul suo social Truth, probabilmente coordinato con il presidente ucraino e i leader europei, ha lasciato pensare che Trump volesse mettere nuovamente la pressione sull’Ucraina. “Il presidente russo Putin non vuole avere un accordo con ilcessate il fuoco con l’Ucraina, ma vuole un incontro giovedì in Turchia per negoziare una possibile fine al bagno di sangue. L’Ucraina deve dare il suo accordo a questo, immediatamente”, ha scritto Trump.

La risposta di Zelensky è arrivata pochi minuti dopo. “Attendiamo un cessate il fuoco completo e duraturo, a partire da domani, per fornire le basi necessarie alladiplomazia. Non ha senso prolungare le uccisioni”. Poi l’annuncio sorprendente. “Aspetterò Putin in Turchia.

Personalmente. Spero che questa volta i russi non cerchino scuse”, ha detto Zelensky. Gli alibi di Putin, ma anche quelli di Trump, sono venuti meno.

Il leader turco, Recep Tayyip Erdogan, ha detto di essere a ospitare negoziati tra Ucraina e Russia “che portino a una soluzione duratura”. Si è aperta “una finestra di opportunità per la pace e un cessate il fuoco globale”, ha detto l’ufficio della presidenza turca. Una risposta dal Cremlino sulla presenza del presidente russo non è ancora arrivata. Le dichiarazioni in provenienza da Mosca non lasciano intravedere una svolta. Gli obiettivi dichiarati da Putin nella notte tra sabato e domenica sono sempre quelli dell’inizio della guerra. Non è chiaro se Zelensky andrà in Turchia anche se la Russia non accetterà il cessate il fuoco.

Ma il grande interrogativo è se l’ennesimo rifiuto di Putin spingerà Trump a trarne le dovute conseguenze. E se la minaccia di sanzioni senza precedenti alla Russia da parte di europei e americani sarà messa in atto. L’incontro in Turchia permetterà almeno di determinare se un accordo è possibile o no, e se non è il caso, i leader europei e gli Stati Uniti “sapranno come stanno le cose e potranno procedere di conseguenza”, ha detto Trump.

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