Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
La pizzeria di Napoli: calamita nazionale antisemita Commento di Fiamma Nirenstein
Testata: Il Giornale Data: 10 maggio 2025 Pagina: 12 Autore: Fiamma Nirenstein Titolo: «La pizzeria di Napoli, calamita nazionale antisemita»
Riprendiamo dal GIORNALE di oggi 10/05/2025 a pag. 12 il commento di Fiamma Nirenstein dal titolo: "La pizzeria di Napoli, calamita nazionale antisemita".
Fiamma Nirenstein
Il ristorante che ha buttato fuori i turisti israeliani è diventato meta di pellegrinaggi antisionisti, anche con politici di rilievo come Laura Boldrini (PD). L'odio contro gli ebrei e Israele non viene neppure più dissimulato.
Il pericolo ormai è presente e chiaro. Invece di ostentare la sua cultura antisraeliana sventolando un volumetto sulla storia di Israele di un suo classico squalificato odiatore, Ilan Pappe, sarebbe bello che la signora pizzaiola che ha buttato fuori i turisti israeliani, si informasse su un altro argomento, cioè le conseguenze dell’odio di massa per gli ebrei nella storia. Il tratto terrificante della vicenda, è che la pizzeria della signora, invece di essere chiusa, è diventata un attraente centro di odio antisraeliano, e numerose istituzioni e autorità non solo non condannano, ma sono graditi ospiti. Adesso, una domanda pesante: come accade che nella storia si scateni la caccia all’ebreo, fino alla Shoah? Ci se lo chiede spesso guardando indietro nel passato tedesco. Oggi però, si dice, in Italia, in America, nel mondo… no, impossibile, non diciamo sciocchezze. Ma mentiamo a noi stessi. Le masse odiatrici ormai sono scatenate. L’odio mortale non è un fenomeno d’elite; quando si marcia urlando morte a Israele, genocida, razzista, e le autorità poi concordano, il pericolo è consistente. Daniel Goldhagen nel suo famoso I volenterosi carnefici di Hitler fa i conti: l’odio antisemita omicida fu appannaggio di decine di milioni di persone, l’eccidio nazista non è solo delle SS, ma di un popolo che sembrava normale. La Polizia, la gendarmeria, uomini e donne nelle amministrazioni e istituzioni civili, nelle aziende, nelle scuole, università, ospedali… il numero di collaborazionisti oggi includerebbe parte di chi lavorava nell’informazione, nelle istituzioni umanitarie... la gente, i proPal di oggi. Siamo sull’orlo di un attacco di massa al popolo ebraico sulla base di un mucchio di bugie travestite da diritti umani. “Il numero di quelli che si resero complici o che erano al corrente, è sbalorditivo”, dice Goldhagen. E qui un pubblico enorme è stato imbrogliato sul fatto che gli ebrei siano coloni e non, senza possibilità di dubbio, gli unici indigeni di Israele; non sa che dozzine di accordi internazionali fino all’ONU nel 1948 ne stabiliscano la legittimità e i “territori” sono frutto non desiderato di guerre di aggressione arabe; che Gaza è sgombera dal 2005; che gli arabi cercano di eliminare gli ebrei in base a convinzioni religiose. La folla non si interroga su parole gettate a sproposito nella mischia, come genocidio e apartheid. Un numero spropositato è oggi pronto a dare la caccia agli ebrei chiamandoli sionisti, o con la scusa di Netanyahu, di cui non sanno niente. La vicenda della pizzaiola ha avuto tre fasi: butta fuori la coppia ebraica e israeliana; c’è un sussulto di vergogna istituzionale, è un gesto di odio antiebraico anche se lo chiami antisionista, e poi c’è la terza parte, quella in cui la Boldrini e una lista di personaggi istituzionali solidarizzano con la pizzaiola, coi ripensano e ritengono evidentemente che qui c’è del consenso da spigolare. E’ un classico: per i nazifascisti gli ebrei erano comunisti, per i comunisti fascisti, per i capitalisti accattoni di shtetl, per Marx, capitalisti... adesso sono sionisti, vogliono la loro casa, ma che vogliono questi ebrei, brutti nazionalisti... e pretendono persino di non essere fatti a pezzi tutti i giorni da missili e attacchi terroristi, ma tu al 7 ottobre ci credi? I protetti di questi difensori dei diritti umani uccidono gli omosessuali e mutilano le donne mentre la pizzeria, nel consenso istituzionale, diventa un hub di odio. Mentre Israele combatte per la propria sopravvivenza, l’Albanese l’ha trasformato in tana ideologica come “Presa Diretta” su Rai 3: tre coraggiosi, Giovanardi, Prado e Volli, hanno attaccato le balle e la diffamazione proposte come reportage, ma l’USIGRAI e FNSI li condanna invocando il diritto all’informazione. Gli ebrei sono sotto un assedio di massa in tutto il mondo: il premio Pulitzer va a un palestinese Mosab Abu Toha che denigra le vittime e i rapiti del 7 ottobre; si insiste ovunque per l’ “aiuto umanitario” a un’organizzazione che tiene gli ostaggi a morire sotto terra; si chiede “pace” intendendo la resa di Israele; a Milano si discute se illuminare Palazzo Marino per Gaza, sostenendo, solo coi numeri di Hamas, che ci sono 52mila morti di cui 13mila bambini; a Ragusa e Catania si beve Gazacola. Nuova bevanda per i volenterosi carnefici del nuovo odio per gli ebrei.