Lettera: 5 Minuti di sconcerto
Carissima Deborah,
ieri sera, per puro caso, sono incappata nel programma "5 minuti" di Bruno Vespa. Parlava, o almeno tentava di farlo, la bravissima Fiamma Nirenstein in collegamento da Israele, mentre in studio c'era un figuro a me sconosciuto del giornale Il Manifesto. La discussione verteva sul piano di Netanyahu per Gaza. Ovviamente, il "manifestante" vomitava il suo odio verso Israele, accusando Netanyahu di volere fare campi di concentramento a Gaza. Niente di nuovo sotto il sole: la solita fuffa sinistra di fare passare i perseguitati di ieri per i persecutori di oggi.
Quello che mi ha sorpreso č stato l'atteggiamento palesemente ostile di Vespa nei confronti della Nirenstein, permettendo al "manifestante" di interromperla. Il culmine si č avuto alla fine, quando il "manifestante" ha sbattuto sul tavolo i soliti 53 mila (o 56? non ricordo) morti palestinesi. La Nirenstein ha cercato di ribadire che, come sappiamo noi e chi non ha paura di affrontare la realtā, queste cifre provengono da Hamas ma Vespa, visibilmente contrariato, le ha impedito di replicare chiudendo bruscamente il collegamento.
Vespa, fino a ieri, č stato uno dei pochi giornalisti equilibrati sulla guerra di Israele contro Hamas. Che sia stato fulminato sulla via (sunnita) di Damasco?
Con sincera stima,
Sandra Biglino
Cara Sandra,
Sono in viaggio e non riesco a seguire i programmi tv come a casa mia ( forse č un bene, meno mal di fegato) ma fatalmente ho visto qualche minuto del programma di Bruno Vespa. Ho sentito quello che ha detto Alberto Negri del Manifesto ( un nome e una garanzia di odio antisemita). Quando ha pronunciato le parole "campo di concentramento" ho pensato che sono furbi come il demonio. La sinistra propal getta lā le parole, sicura di far presa sul cervello debole di molta gente. Come "genocidio", come "apartheid". Parole, palesemente bugiarde, che, anche se pronunciate una volta sola, entrano a far parte del lessico antisemita. Negri con quel campo di concentramento sapeva di fare centro nella mente manipolabile dei propal. Fiamma, che non sapeva se ridere per l'enormitā dell'affermazione, o se piangere, lo ha smentito con forza. Vespa č stato vergognoso ma non č la prima volta che si comporta in questo modo con Fiamma Nirenstein, impedendole di replicare, e in genere in queti ultimi mesi, su Israele č molto brusco e sbrigativo. Sarā stato colpito sulla via di Damasco? Non so, credo piuttosto sulla via di SanPietro in Roma e della Direzione RAI. Ormai gli amici giornalisti li contiamo sulle dita di una mano se ancora avanzano dita.
Un affettuoso shalom
Deborah Fait