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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Libero Rassegna Stampa
09.05.2025 La via della Chiesa passa tra Roma e Washington
Editoriale di Mario Sechi

Testata: Libero
Data: 09 maggio 2025
Pagina: 1
Autore: Mario Sechi
Titolo: «La via della Chiesa passa tra Roma e Washington»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 09/05/2025, a pag. 1 con il titolo "La via della Chiesa passa tra Roma e Washington" l'editoriale di Mario Sechi.


Mario Sechi

Papa Leone XIV, il primo nordamericano. Chiaro che non siamo di fronte a un nuovo Francesco, lo si capisce dalla sua prima apparizione. Ma è Vaticano, non dimentichiamolo.

Lo Spirito Santo gioca a dadi con la Storia e ieri ne abbiamo avuto un altro segno: mentre tutti aspettavano l’ascesa di Pietro Parolin (regolare: è entrato Papa, è uscito cardinale), è arrivata l’elezione del primo Santo Padre americano, Robert Francis Prevost, nato a Chicago.
A sinistra è già partita la pietosa corsa all’arruolamento, avviso ai naviganti: il nuovo Papa non è Francesco, è chiaro che siamo di fronte a un altro carattere, visibile fin dalla sua comparsa in scena, con il ritorno dei paramenti, il bianco che si sposa con il rosso, l’abito che fa il monaco. Prevost si è definito un «figlio di Sant’Agostino» - un padre della Chiesa, gigante della cultura e della spiritualità - e anche questa è una differenza rispetto al gesuita Bergoglio. «Habemus Papam», la scelta rapidissima del Conclave non è casuale, la diocesi degli Stati Uniti è quella più importante, alla Casa Bianca i cattolici occupano ruoli chiave e interpretano il loro mandato politico con una forte spinta (anche) religiosa. È in terra americana che si giocano le più grandi partite geopolitiche e culturali: la guerra e la pace; la difesa del metodo democratico dall’aggressione delle dittature e dagli inganni delle tecnocrazie; il primato della politica sull’economia; la missione dell’Occidente e il recupero del “sacro”. L’americano Prevost non sarà il Papa di Trump, Cesare e Dio non sono sovrapponibili, dunque ci saranno increspature e contrasti, ma entrambi avranno l’occasione che fu concessa a Ronald Reagan e Karol Wojtyla, quella di difendere i valori universali e seminare la pianta della libertà. La coglieranno?
Non potranno sottrarsi alla chiamata, Trump governa la nazione che può cambiare il corso della storia, Prevost è la nuova voce che parla al mondo, quella che ha fatto risuonare per 8 volte in Piazza San Pietro la parola «pace» e citato «Cristo risorto». È una traccia sulla mappa, è la storia della Chiesa che per la prima volta passa tra Washington e Roma.

 

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