giovedi` 08 maggio 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



Clicca qui






Libero Rassegna Stampa
07.05.2025 La chiesa veneta benedice i bimbi che pregano Allah
Cronaca di Fabio Rubini

Testata: Libero
Data: 07 maggio 2025
Pagina: 11
Autore: Fabio Rubini
Titolo: «La chiesa veneta benedice i bimbi che pregano Allah»

Riprendiamo da LIBERO di oggi 07/05/2025, a pag. 11, con il titolo "La chiesa veneta benedice i bimbi che pregano Allah", la cronaca di Fabio Rubini.


Fabio Rubini

La diocesi di Vittorio Veneto benedice la preghiera dei bambini di un asilo cattolico in moschea. Allora non c'è veramente più... religione.

Se anche la Diocesi di Vittorio Veneto benedice la preghiera “all’islamica” dei bambini dell’asilo cattolico di Susegana, nel Trevigiano, allora è proprio il caso di dirlo: non c’è più religione. O se c’è non è messa benissimo. Dopo giorni di polemiche suscitate dall’immagine dei bambini che, inginocchiati e fronte a terra, simulano la preghiera all’interno di un centro culturale islamico, anche la Chiesa ha preso posizione: «Ci sentiamo in sintonia con le motivazioni che la parrocchia di Ponte della Priula ha dato in merito all’iniziativa della visita al Centro culturale islamico.
Aprirsi al dialogo interreligioso - scrive la Diocesi di Vittorio Veneto- richiede una “reale reciprocità”, che nel caso di Ponte sulla Priula è effettivamente vissuta». La nota va oltre e spiega anche che «va detto che nel Comune di Susegana, la presenza di immigrati extracomunitari è importante e conseguentemente anche la loro presenza nella scuola lo è. Far finta che questa presenza non ci sia, è voler chiudere gli occhi sulla realtà».
Parole che lasciano un po’ interdetti. Non ce ne voglia la Diocesi, ma seguendole alla lettera si dovrebbe concludere che il giorno in cui gli alunni di religione musulmana saranno di più di quelli cattolici, la scuola dovrebbe essere governata, se non dalla sharia, almeno dalla legge del Corano... Non una bella prospettiva.
Intanto la scuola insiste sulla bontà della sua iniziativa.
Lo fa con un’intervista al Corriere del Veneto, della direttrice Stefania Bazzo. Oltre a ribadire quanto già detto nei giorni scorsi sulla versione della «preghiera solo simulata per la curiosità dei bambini», a colpire sono due cose. La prima è quando dice che «i bambini musulmani preparano il presepio a Natale, ci siamo trovati a pregare per l’Avvento tutti insieme». Non ce ne voglia la dirigente, ma pur credendo alle sue parole, non possiamo fare a meno di chiederci come mai sulla pagina social della scuola, che ha pubblicato con grande enfasi le immagini dei bimbi inginocchiati in moschea, non vi è una sola foto che raffiguri un presepio, o l’immagine delle medesime classi in visita a una scuola cattolica coi bimbi musulmani inginocchiati a pregare. La sottomissione inizia anche da questi piccoli, ma importanti, particolari.
La seconda cosa che ci ha colpito riguarda l’appello che la Bazzo fa alle altre scuole: «(dopo le polemiche, ndr) Ci siamo chiesti, “cosa si può fare di più”? Direi alle altre scuole di non avere paura. Nel nostro piccolo abbiamo aperto una breccia». Sarà, ma la storia insegna che l’ultima volta che nella Chiesa si è aperta una breccia (a Porta Pia) non è finita granché bene...
Parallelamente a diocesi e scuola, anche la politica ha continuato a dibattere sull’argomento. L’onorevole Elisabetta Gardini (Fdi), ha scritto alla scuola e dopo aver ripercorso i fatti degli ultimi giorni, ha lanciato l’idea per un «passo ulteriore» nel dialogo interreligioso: «Aprite la chiesa ai bambini musulmani, lasciate che ascoltino il parroco, che preghino seduti sui banchi, che si avvicinino alla fede cristiana con lo stesso spirito di “dialogo” proposto nella moschea. Il dialogo interreligioso, come ci ha insegnato Papa Benedetto XVI, non può esistere senza reciprocità. Un incontro autentico tra fedi e culture nasce solo quando si cammina insieme, con pari dignità e verità. Non può essere un gesto unilaterale, ma un percorso condiviso, fondato sul riconoscimento e sull’ascolto reciproco».
Per il capogruppo di Fdi alla Camera, Galeazzo Bignami «quanto accaduto è agghiacciante» e rappresenta «una cultura della sottomissione cara alla sinistra». E si è spaccato anche il fronte del centrosinistra, con la senatrice di Italia Viva, Daniela Sbrollini, che ha presentato un’interrogazione al ministro Valditara perché quell’iniziativa «è in aperto contrasto con la natura laica dello Stato».

Per inviare a Libero la propria opinione, telefonare: 02/99966200, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@liberoquotidiano.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT