Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Israele si prepara alle Maccabiadi nonostante il conflitto Commento di Michelle Zarfati
Testata: Shalom Data: 07 maggio 2025 Pagina: 1 Autore: Michelle Zarfati Titolo: «Israele si prepara alle Maccabiadi nonostante il conflitto»
Riprendiamo da SHALOM online il commento di Michelle Zarfati dal titolo "Israele si prepara alle Maccabiadi nonostante il conflitto".
Michelle Zarfati
Nonostante la guerra e l'odio antisemita dilagante in tutto il mondo, Israele si prepara ad ospitare le Maccabiadi, i giochi internazionali che si terranno a luglio con 60 nazioni partecipanti e oltre 10mila atleti da tutto il mondo. Un atto di grande coraggio.
Nonostante il clima di tensione e insicurezza, Israele si appresta a ospitare, a partire dall’ 8 luglio, la 22ª edizione delle Maccabiadi, uno degli eventi sportivi più grandi al mondo. Sebbene le ferite ancora aperte del devastante attacco del 7 ottobre e una guerra ancora in corso, il Paese si prepara ad accogliere circa 10.000 atleti da oltre 60 nazioni. “Certo che abbiamo pensato di cancellare l’evento – ha ammesso Amir Gissin, CEO della Maccabi World Union, in un’intervista a The Media Line – ma poi abbiamo capito che le Maccabiadi rappresentano molto di più di un semplice evento sportivo. È un simbolo di speranza, coesione e resilienza”.
Le Maccabiadi, che si tengono ogni quattro anni, sono definite “le Olimpiadi ebraiche”. Gli atleti ebrei provenienti da ogni parte del mondo – così come israeliani di ogni fede – competono in decine di discipline, dall’atletica al nuoto, dalla ginnastica al calcio. Quest’anno, l’apertura avverrà allo stadio Teddy di Gerusalemme, e sarà seguita da competizioni in tutto il Paese, inclusi Netanya, Haifa e Tel Aviv. “Sappiamo che ci saranno delle difficoltà, ma la sicurezza degli atleti e dei visitatori è la nostra priorità assoluta”, ha assicurato Roy Hessing, CEO dell’evento. “Abbiamo lavorato a stretto contatto con le autorità di sicurezza per predisporre ogni misura necessaria”.
Gissin ha sottolineato come i Giochi abbiano un impatto ben oltre lo sport. “Per molti giovani ebrei della diaspora, è la prima volta in Israele. Le Maccabiadi sono dunque un ponte tra culture e generazioni, un’esperienza identitaria unica”. Un aspetto particolarmente emozionante quest’anno sarà la partecipazione degli atleti provenienti dalle comunità ebraiche colpite direttamente dall’attacco del 7 ottobre. Tra gli eventi commemorativi previsti, uno sarà dedicato proprio alle vittime del massacro e ai soldati caduti in servizio. Gli organizzatori hanno chiarito che l’edizione 2025 non ignorerà il dolore collettivo, ma lo onorerà. “Ci saranno momenti di silenzio, tributi, e l’accensione di una fiaccola commemorativa. Questo è anche un modo per ricordare chi non è più con noi” ha detto Hessing. Nonostante il clima di incertezza, le registrazioni hanno superato le aspettative. Alcune delegazioni, come quelle da Stati Uniti, Australia e Argentina, porteranno numeri simili – se non superiori – a quelli delle scorse edizioni.
Anche il presidente americano Donald Trump potrebbe essere tra gli ospiti d’onore delle gare di quest’anno, anche se per ora nulla è confermato. “È ancora presto per annunciare i nomi delle personalità internazionali che parteciperanno – ha spiegato Amir Gissin – ma posso dire che il profilo globale delle Maccabiadi non è mai stato così alto. Riceviamo manifestazioni d’interesse da ogni parte del mondo, quindi posso assicurare che non sarà un evento noioso. La cerimonia d’apertura sarà davvero qualcosa di speciale” . Per gli organizzatori, le Maccabiadi 2025 rappresentano una sfida logistica e simbolica. “Non vogliamo che il messaggio sia ‘nonostante la guerra, stiamo andando avanti’, ma piuttosto proprio a causa della guerra, dobbiamo andare avanti”, ha detto Gissin.
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