Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
L’ombra di Teheran dietro gli iraniani arrestati nel Regno Unito Analisi di Costantino Pistilli
Testata:Atlantico Quotidiano Autore: Costantino Pistilli Titolo: «L’ombra di Teheran dietro gli iraniani arrestati nel Regno Unito»
Riprendiamo da ATLANTICO QUOTIDIANO di oggi 07/05/2025, con il titolo "L’ombra di Teheran dietro gli iraniani arrestati nel Regno Unito", l'analisi di Costantino Pistilli.
Costantino PistilliCinque iraniani arrestati per terrorismo in diverse città inglesi, sono solo la punta di un iceberg. L'Iran sta infiltrando pesantemente il Regno Unito (e non solo).
Cinque uomini, quattro dei quali di origine iraniana, sono stati arrestati sabato in diverse città del Regno Unito con l’accusa di preparare un attentato terroristico a Londra. Lo ha reso noto domenica la Metropolitan Police. Gli arresti, avvenuti a Londra, Manchester e Swindon, sono stati definiti dal ministro dell’interno Yvette Cooper come una delle più grandi operazioni antiterrorismo degli ultimi anni.
Gli arresti
I sospettati, di età compresa tra i 29 e i 46 anni, sono attualmente sotto interrogatorio, e non sono stati forniti dettagli ufficiali sul possibile obiettivo dell’attentato. In un’operazione separata, altri tre uomini iraniani – di 39, 44 e 55 anni – sono stati arrestati a Londra in un’indagine distinta legata a minacce alla sicurezza nazionale. Anche questi arresti sono stati eseguiti dall’antiterrorismo britannico che ha confermato: le indagini sono in corso e non risultano minacce immediate alla popolazione.
L’ombra di Teheran
Il ministro Cooper ha parlato di un “serio promemoria” della necessità di mantenere alta la guardia. Ha ribadito che il governo lavorerà con polizia e Intelligence per proteggere il Paese. Il MI5 non ha ancora stabilito un legame diretto con Teheran, ma l’ombra iraniana è sempre più presente.
Infatti il capo dell’MI5, Ken McCallum, ha rivelato che dal 2022 sono stati sventati almeno 20 piani terroristici legati all’Iran, molti dei quali contro dissidenti rifugiati nel Regno Unito. Uno dei casi più recenti – marzo 2024 – è quello del giornalista Pouria Zeraati, noto per le critiche al regime iraniano, accoltellato a Londra. I sospetti sono stati fermati in Romania. Anche questo caso alimenta i sospetti su un’azione coordinata da Teheran.
Minaccia sistemica
La crescente attività di intelligence e le operazioni sospette che coinvolgono cittadini iraniani riflettono una minaccia sistemica. Il Regno Unito ha già inserito l’Iran tra le principali preoccupazioni strategiche, accanto a Russia e Cina. Nel 2023, il Parlamento aveva chiesto la designazione del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie (Pasdaran) come organizzazione terroristica.
Abbiamo parlato dei recenti arresti nel Regno Unito con il giornalista Potkin Azarmehr, analista di business intelligence, nato in Iran e residente a Londra:
I tre iraniani arrestati in un’indagine separata rispetto all’operazione antiterrorismo sono stati fermati in base al National Security Act, entrato in vigore nel luglio 2023. Questa legge consente alle forze di sicurezza di arrestare non solo chi è coinvolto in attività terroristiche, ma anche chi promuove l’influenza e il soft power di uno Stato ostile nel Regno Unito. Iran, Cina e Russia sono stati esplicitamente indicati come stati ostili. Tuttavia, nonostante questa legge, gli attori e gli agenti statali iraniani hanno continuato indisturbati, ignorandola completamente.
Poi aggiunge: “Recentemente abbiamo assistito persino a una manifestazione per l’al-Quds Day, organizzata dall’Iran, e quando ne ho parlato con la polizia, non avevano idea dell’esistenza della legge”.
Nel 2024, il governo britannico aveva annunciato nuove misure per rafforzare la capacità delle forze di sicurezza. Ma resta un vuoto politico. L’intero apparato britannico segnala da anni la crescente aggressività dell’Iran, ma le scelte restano parziali. “È comunque la prima volta che attori e agenti iraniani vengono arrestati in base al National Security Act – commenta Azarmehr- e ciò potrebbe rappresentare un punto di svolta per chiudere altre strutture iraniane nel Regno Unito, comprese alcune organizzazioni e charities che sono cresciute fuori controllo”.
Non solo terroristi per procura
Intanto, quello che è accaduto nel Regno Unito dimostra che l’Iran continua a servirsi di criminali comuni, gang, sfrutta il narcotraffico e assolda piccoli delinquenti per commettere attentati e omicidi mirati nel Continente europeo. Ne avevamo parlato qui. Le agenzie di intelligence li definiscono “terroristi per procura”. Però, Azarmehr osserva:
Sembra che il regime sia tornato a utilizzare i propri agenti per attività terroristiche. Per un periodo, l’Iran aveva cambiato modus operandi, assumendo bande criminali per non essere direttamente coinvolto. Tuttavia, se questi sono cittadini iraniani è per mancanza di fondi che l’Iran non ha ingaggiato criminali comuni, oppure i criminali si rifiutano di agire per l’Iran perché è diventato troppo rischioso?
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