2 Lettere
1. Giornalisti amici di Israele
Gentile Deborah, mi permetto di chiamarla per nome data la mia superveneranda età e perché, seguendola da anni con estremo interesse, mi sembra di essere ormai sua amica.
Le scrivo a proposito di quanto lei ha detto due giorni fa sui giornalisti italiani: pensa che solo Capezzone sia amico di Israele. Penso sia importante sottolineare che per fortuna non è così: per esempio, tutti i giornalisti del Foglio (Meotti in particolare) e di Libero sono amici di Israele, poi c'è Pierluigi Battista che scrive, mi pare, per il Corriere, che è uno strenuo difensore di Israele, mi è capitato di leggere suoi articoli veramente appassionati. E spero che ce ne sia pure qualcun altro che ora non mi viene in mente (porto sempre i miei 90 anni a giustificazione). E' purtroppo anche vero che rispetto alla schiera di opportunisti, ignoranti, disinformati, ingenui, vigliacchi, utili idioti, e vari campioni di questo genere di squallida umanità il manipolo dei nostri amici numericamente quasi scompare, però ci sono e proprio perché sono pochi e per questo rischiano di più, non solo in impopolarità ma anche a livello di aggressioni, dobbiamo essere loro doppiamente grati.
Le invio i miei più affettuosi saluti, con profonda amicizia e sincera ammirazione
Silvia Conti Supino
Cara, Silvia,
lei ha perfettamente ragione, tutti i giornalisti da lei citati sono amici di Israele. ma io mi riferivo soprattutto a quelli che appaiono spesso in TV e per questo forse più seguiti dal pubblico. Giulio Meotti, purtrppo, non è mai invitato essendo considerato uno dei più grandi difensori di Israele. Pigi Battista poco. A me è venuto in mente Capezzone perchè, oltre a scrivere quotidianamente, è spesso ospite di trasmissioni dove può esprimere tutta la sua passione per difendere Israele. Peraltro, da tempo, invitano poco anche lui e le trasmissioni televisive sono invase dai propal. Però faccio ammenda perchè lei ha mille volte ragione e la ringrazio per avermelo ricordato.
Un cordiale shalom
Deborah Fait
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2. Giù le mani da Hava Nagila!
Carissima Signora Debora,
L'articolo della Sua carissima Collega e Amica FIAMMA NIRENSTEIN, comparso su IL GIORNALE di stamani, sabato 03.05.2025 (5 Iyar, 5785), che mi ha fatto rizzare quei pochi capelli che mi sono rimasti sul capo. Tutto va bene (cioè no), ma che poi si osi mettere le mani su questo canto che pur non capendoci nulla mi ha conquistato sin dal primo momento che l'ho sentito, mi treman le vene e i polsi, come direbbe il mio amico Dante Alighieri.
Si strumentalizzi pure "bella ciao" che a me me ne frega men del due di briscola, ma per favore CHE NON SI TOCCHI HAVA' NAGILA'!
A quanto mi risulta dai miei (dimenticati) studi di giurisprudenza, mi risulta che qui potrebbero esserci gli estremi di plagio.
Non dubito che ricorriate a tutti i mezzi leciti ed anche illeciti se necessario (in questo caso sareste giustificatissimi!) per fare rimangiare la minaccia ai servi della gleba hamaz, hezbollah, & c.ia di m....
Shalom.
Mario Salvatore Manca di Villahermosa
Caro Mario,
Più che gli estremi di plagio, per i propal che hanno copiato Hava Naghila cambiando le parole a loro propaganda ci sarebbero gli estremi di una denuncia per odio razziale e negazione della storia.
Come ho scritto nel mio articolo che avrà modo di leggere su IC, i nazisti palestinesi e pro palestinesi hanno un unico desiderio: cancella Israele, come Popolo con le proprie tradizioni millenarie per sostituirlo con gente che si è appropriata di tutto e che tenta di farlo con l'aiuto indefesso degli antisemiti europei.
Un cordiale shalom
Deborah Fait