Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Bambini italiani dell’asilo portati a prostrarsi per Allah. Siamo stupidi o già sottomessi? Newsletter di Giulio Meotti
Testata: Newsletter di Giulio Meotti Data: 04 maggio 2025 Pagina: 1 Autore: Giulio Meotti Titolo: «Bambini italiani dell'asilo portati a prostrarsi per Allah. Siamo stupidi o già sottomessi?»
Riprendiamo l'articolo di Giulio Meotti, dalla sua newsletter, dal titolo: "Bambini italiani dell'asilo portati a prostrarsi per Allah. Siamo stupidi o già sottomessi?".
Giulio Meotti
I bimbi della scuola materna parrocchiale di Ponte della Priula, un piccolo paese di 4.500 abitanti in Veneto, sono stati portati in gita al centro islamico di Susegana. I bambini si sono inginocchiati verso La Mecca, fronte a terra.
Ponte della Priula sorge sul Piave. Quale abisso fra gli italiani di oggi e i ragazzi della Brigata Sassari che dopo la disfatta di Caporetto passarono il ponte per ultimi, proteggendo la ritirata dell'esercito cantando “Sa fide nostra no la pagat dinari”.
Nell’ultimo mese, gli studenti dell’Istituto Tecnico Commerciale di Biella sono stati portati al Centro islamico, i bambini della scuola primaria di Borghetto Santo Spirito hanno visitato la moschea di Albenga e gli studenti dell’Istituto Vallauri di Cuneo sono stati trascinati in moschea.
Bambini delle elementari in moschea ad Albenga
Ha ragione Edward Luttwak quando denuncia la “graduale islamizzazione dell'Europa”. “Nell'Europa di oggi”, ha detto Luttwak, “non vedo alcuna volontà di sopravvivere”. Ha osservato che l'Impero Romano è caduto quando i barbari provenienti dal nord Europa l'hanno invaso. “Ora vengono da sud”.
Qualche giorno fa anche in Francia, a Doubs, è successa la stessa cosa e Marion Maréchal ha fatto un esposto alla giustizia. La prima in Europa ad aprire la strada alla soumission fu una scuola elementare in Olanda.
Anche la gita al termine della scuola a Vorarlberg, in Austria, si è svolta in una moschea. E una madre tedesca non vuole che la figlia di 9 anni vada in gita scolastica alla grande moschea di Colonia. La direzione della scuola elementare minaccia la madre di conseguenze. “Sono stata subito minacciata che a mia figlia non sarebbe stato permesso di partecipare ad altri viaggi”, racconta la madre all’Express. Se non vuoi mandare tuo figlio in gita in moschea ora in Germania vieni punito.
Ma il caso in Veneto è persino più grave, perché si tratta di una materna cattolica, perché la decisione è stata “concordata con i genitori” e perché significa che la Chiesa è parte dell’islamizzazione (c’è anche un “docente di cristologia” che giustifica la vergogna in nome della “diversità”). E perché, a differenza della Francia che ha ancora alcuni intellettuali corsari, in Italia non esistono anticorpi giornalisti e culturali.
Chiedono di togliere i simboli natalizi ma portano gli studenti dell’asilo in moschea? Ci avviamo alle scuole “laiche” per i cristiani e islamiche per tutti?
Quanto è successo in questa materna cattolica del Veneto è molto più grave del caso Pioltello, l’istituto tecnico in Lombardia chiuso da due anni per il Ramadan.
In tutta Europa, l’Islam sta conquistando anche le scuole cattoliche.
Da un reportage del Courrier Internazional sulla Francia: “Si stima che i giovani di fede islamica rappresentino ormai più del 10 per cento dei 2 milioni di studenti nell'educazione cattolica privata. Nelle regioni industriali del nord del Paese, la proporzione supera il 50 per cento”. La demografia è un rullo compressore che acquista forza con il tempo. Ed è inesorabile.
Regno Unito: alunni delle scuole elementari costretti a recarsi in una moschea. Le bambine devono indossare l'hijab
Succede in Inghilterra, racconta il Times. Gli alunni musulmani sono più numerosi dei bambini cristiani in più di 30 scuole ecclesiastiche. 20 scuole anglicane e altrettante cattoliche hanno più alunni musulmani che cristiani. Si legge dal Guardian: “La scuola elementare di St Albert, in cemento e vetro, si trova tra le eleganti ville in arenaria di un'ampia strada alberata nel sobborgo di Pollokshields, a sud di Glasgow. Non è solo l'architettura della scuola a essere incongrua. St Albert è cattolica. Eppure la maggioranza dei suoi alunni, sicuramente più del 75 per cento, è musulmana. Alle 15, quando le porte della scuola si spalancano e i bambini sciamano fuori, la maggior parte viene accolta da madri vestite di nero; le loro teste, anche i loro volti, sono velati”.
Le visite in moschea in Inghilterra sono patrocinate dalle autorità per “combattere l’islamofobia”.
In Belgio, che è molto avanti in questo processo di decadenza, in tante scuole cattoliche il 90 per cento degli studenti sono musulmani. A Bruxelles, anche l’“Istituto figlie di Maria” ora ha una maggioranza musulmana.
La Chiesa in Europa sta vivendo il suo ultimo decennio di gestione del declino. E la rivista dei gesuiti giustifica queste gite in moschea.
Bambini dell’asilo di Ponte della Priula in moschea
“Ci siamo tolti le scarpe, le maestre hanno indossato un velo” raccontano le educatrici della scuola in Veneto. “Siamo entrati in una grande stanza dove per terra c’era un enorme tappeto rosso con alcune strisce bianche, dove ci si mette a pregare. L’imam ci ha spiegato che la religione musulmana si fonda su cinque pilastri e ci ha detto che loro pregano cinque volte al giorno (ci abbiamo anche provato)”.
I bambini delle scuole elementari di Molinella, in provincia di Bologna, sono andati in gita a Ravenna. Non per visitare il mausoleo di Galla Placidia o la basilica di San Vitale o la tomba di Dante o il mausoleo di Teodorico o la basilica di Sant'Apollinare. No, per andare a pregare con i musulmani.
E ora si inizia direttamente all’asilo.
In una scuola di Berlino, la sottomissione all’Islam da parte dello Stato ha raggiunto nuovi minimi il mese scorso. Alla scuola Carl Zuckmayer, tutti gli studenti sono stati chiamati a rompere il digiuno del Ramadan il 28 marzo. I bambini e i genitori sono convocati. “Questo incontro è obbligatorio perché le altre lezioni sono annullate”, ha scritto la scuola. Sintetizza il corrispondente del Wall Street Journal Bojan Pancevski sulla scuola di Berlino: “Berlino come Houellebecq”.
Il dissidente sovietico Vladimir Bukovskij nel suo capolavoro autobiografico Il vento va e poi ritorna racconta che nel sistema comunista tutto quello che veniva chiesto al cittadino-modello, formato fin dagli asili in strutture di stato ferocemente ideologizzate, era “alzare la mano quando c’era da alzarla”. Vogliono ancora questo, anche in un sistema politico liberale ma ideologicamente non meno coercitivo di quello sovietico.
Non biasimo i genitori veneti che hanno firmato un modulo per consentire di trascinare i propri figli in moschea e farli prostrare ad Allah: vivono nel tempo della grande disinformazione e propaganda. E anche se provo ribrezzo per le “educatrici” e i loro dirigenti scolastici, loro si preparino: domani saranno chiamate a vestirsi con “pudore” all’asilo, come avviene già altrove.
Non provo invece che disprezzo per questa Chiesa che, mentre affonda in tutta Europa, si traveste da dhimmi d’Eurabia.
La newsletter di Giulio Meotti è uno spazio vivo curato ogni giorno da un giornalista che, in solitaria, prova a raccontarci cosa sia diventato e dove stia andando il nostro Occidente. Uno spazio unico dove tenere in allenamento lo spirito critico e garantire diritto di cittadinanza a informazioni “vietate” ai lettori italiani (per codardia e paura editoriale).
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