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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Informazione Corretta Rassegna Stampa
04.05.2025 Francesca Albanese propagandista del terrorismo più feroce
Analisi di Stefano Scaletta

Testata: Informazione Corretta
Data: 04 maggio 2025
Pagina: 1
Autore: Stefano Scaletta
Titolo: «Francesca Albanese propagandista del terrorismo più feroce»

Francesca Albanese propagandista del terrorismo più feroce
Analisi di Stefano Scaletta

Countries at UN rally behind expert who accused Israel of 'genocide'

Francesca Albanese incarna l’ipocrisia più pericolosa dell’ONU: si presenta come relatrice per i diritti umani ma nei fatti è un megafono ben retribuito della propaganda di Hamas. Mente, insabbia, legittima il terrorismo e nega i crimini più atroci commessi contro gli ebrei, compresi gli stupri e i massacri del 7 ottobre

L’antisemita Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i Territori palestinesi, ha sempre mostrato un sostegno aperto al terrorismo e ha grossolanamente negato legami con organizzazioni vicine ad Hamas per la sua attività di propaganda. Ad Albanese è stato impedito l’ingresso in Israele poiché considerata un nemico dello Stato, lei che legittima ad ogni occasione il terrorismo contro gli ebrei definendolo impropriamente “resistenza” con menzogne e calunnie. Lo ha fatto pubblicamente sia prima che dopo il massacro del 7 ottobre. In più, Albanese ha equiparato Israele al nazismo e per questo è stata accusata da Germania e Francia di essere “antisemita”, fatto mai successo prima a riprova dell’unicità del pregiudizio di questa pericolosa portavoce dei terroristi.
Ora che emergono prove circa la sua partecipazione nell’attività di propaganda di gruppi pro-Hamas, in particolare riguardo a finanziamenti ricevuti contro le regole del suo mandato, Albanese fatica a smarcarsi dalle accuse promosse da UnWatch, organizzazione presieduta dal giurista canadese Hillel Neuer con sede a Ginevra. Al centro dello scandalo un viaggio in Australia e Nuova Zelanda, effettuato nel novembre 2023. Albanese ha dichiarato che l’intero viaggio è stato finanziato dalle Nazioni Unite, ma diversi gruppi pro-palestinesi hanno pubblicamente affermato di aver sponsorizzato l’iniziativa, tra questi l’AFOPA Australia, organizzazione pro-Hamas. Nelle sue dichiarazioni all’ONU, Albanese ha negato qualsiasi conflitto di interessi. Eppure, proprio a questo proposito, ha omesso di menzionare che suo marito Massimiliano Calì ha lavorato per l’Autorità Palestinese per la quale ha redatto un rapporto contro Israele, rimasticando le solite falsità antisemite.
Ma Albanese ha un conflitto di interessi ancora più grave. Nell’ambito del suo impiego a tempo pieno presso l’Arab Renaissance for Democracy and Development (ARDD) - sostiene Hillel Neur - “Albanese ha un lavoro retribuito per fare lobby contro Israele, gestisce una rete di influenza globale composta da oltre 100 individui e ONG varie, con l’obiettivo di colpire lo Stato ebraico orchestrando campagne di ‘guerra legale’, sminuendo il terrorismo di Hamas e manipolando cinicamente i governi affinché finanzino UNRWA”, organizzazione in mano ai terroristi e creata allo scopo di perpetuare la distruzione di Israele. Come se non bastasse, Albanese viene invitata a parlare nelle università italiane rigorosamente senza contraddittorio. È successo a Milano, in via Conservatorio, dove Albanese ha messo in scena la solita invettiva antisemita accusando gli ebrei di essere “genocidi”, “colonizzatori” e altre calunnie. Nel libercolo che ha scritto si sofferma minimamente sui massacri del 7 ottobre solo per attribuirli alle scelte politiche di Israele, insomma, il solito ribaltamento della realtà per difendere i terroristi. Albanese non ha mai fatto cenno agli stupri subiti dalle israeliane ma si e scagliata contro le “donne delle forze di difesa israeliane” a soli pochi giorni dal massacro più feroce contro gli ebrei dalla Shoah. Nel mondo di Albanese gli stupri di massa e i massacri indiscriminati ai danni degli ebrei sono un dettaglio che disturba la sua improponibile e criminale difesa ad oltranza dei tagliagole.
Il punto è chiaro: i paesi terroristi dominano le Nazioni Unite dove le dittature sono maggioranza e Francesca Albanese è il prodotto di un antisemitismo strutturale promosso da paesi apertamente votati alla distruzione di Israele. I vertici dell’ONU escludono le prove del coinvolgimento diretto di Albanese nella propaganda pro-Hamas nel vano tentativo di nascondere la propria inclinazione filo-terroristica. Francesca Albanese non è voce imparziale bensì portavoce “presentabile” di Hamas nelle sedi internazionali. Il vero problema è un sistema corrotto, ostaggio dei regimi autoritari che strumentalizzano a fini politici commissioni come quella dei diritti umani, paradossalmente presieduta dalla Repubblica Islamica dell’Iran, potenza dichiaratamente protesa alla distruzione di Israele.

Stefano Scaletta

 


takinut3@gmail.com

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