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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Libero Rassegna Stampa
03.05.2025 Israele difende i drusi
Cronaca di Amedeo Ardenza

Testata: Libero
Data: 03 maggio 2025
Pagina: 14
Autore: Amedeo Ardenza
Titolo: «Israele difende i drusi: «Pronti a combattere in Siria»»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 03/05/2025, a pag. 14, con il titolo "Israele difende i drusi: «Pronti a combattere in Siria»", la cronaca di Amedeo Ardenza.

A Damasco inizia la persecuzione della minoranza drusa e Israele lancia un avvertimento al presidente al Sharaa: una bomba vicino al palazzo presidenziale. Israele protegge la minoranza drusa che combatte con l'IDF e popola il Golan.

Sono saliti a dieci i drusi siriani ricoverati in Israele dopo essere stati vittime di violenze settarie nel loro paese di origine. Secondo il Jerusalem Post, la violenza antidrusa è scoppiata a Damasco dopo che sui social media è circolato un video artefatto in cui un clerico druso bestemmiava Maometto. Sarebbero 100 i morti provocati dalla reazione di gruppi islamici radicali. Ieri cinque drusi sono stati portati all’ospedale Ziv di Safed, nel nord dello Stato ebraico, dove altri cinque drusi siriani erano già stati accolti per cure mediche. E sempre ieri le Israeli Defense Forces (Idf) hanno reso noto di aver dispiegato delle unità nel sud della Siria «per impedire alle forze ostili di entrare nei villaggi drusi».
Israele conferma dunque il proprio legame storico con il popolo druso – nel nord dello Stato ebraico vivono 150mila membri di questa minoranza – schierandosi al suo fianco nel conflitto interetnico che ha ripreso vigore nella Siria di Ahmad al-Shara. Noto anche come Abu Muhammed al-Jolani, l’uomo forte di Damasco è un islamico radicale sunnita succeduto all’ex presidente e massacratore di sunniti Bashar Assad, esponente del fronte sciita.
Già venerdì mattina il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il suo ministro della Difesa Israel Katz avevano rivendicato l’attacco aereo contro la zona del palazzo presidenziale avvenuto poche ore prima. Un atto dimostrativo per far capire ad al-Jolani che i drusi siriani, circa 700 mila persone concentrate soprattutto nel Gebel druso, nel sud ovest del paese, non si toccano. «Dovere di al-Jolani», ha scandito Katz, «è proteggere i drusi nella periferia di Damasco dagli attacchi dei rivoltosi jihadisti e consentire alle centinaia di migliaia di drusi a Sweida e nel Gebel druso di difendersi da soli». Da parte sua Netanyahu ha ricevuto il leader spirituale dei drusi israeliani, lo sceicco Muafak Tarif, assicurando la protezione delle Idf ai suoi confratelli in Siria. L’incontro prova una volta di più l’alto tasso di integrazione dei 150mila drusi (molti dei quali hanno parenti in Siria) israeliani: questa minoranza araba, che pratica una fede di derivazione musulmana sciita ismailita, esprime accademici, diplomatici, giudici, politici, alti ufficiali e intellettuali israeliani. E nelle ore in cui a Damasco crollava il regime di Assad già loro protettore, tanti drusi del versante siriano del Golan hanno subito chiesto protezione a Israele dal fanatismo sunnita.
Ieri il sistema di difesa aerea ha anche intercettato l’ennesimo missile esploso dagli Huthi in Yemen.
Il proiettile era diretto contro una base militare nel nord dello Stato ebraico ma è stato distrutto prima di entrare nello spazio aereo israeliano ma una donna è rimasta ferita mentre correva verso il rifugio antiaereo. Ieri sera, infine, scriveva il Times of Israel, mentre la prospettiva di una tregua con Hamas si allontana, Netanyahu avrebbe approvato i piani per espandere le operazioni a Gaza preparando l’arruolamento di decine di migliaia di riservisti.

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