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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Libero Rassegna Stampa
01.05.2025 La Cgil si ricorda del lavoro soltanto oggi
Commento di Daniele Capezzone

Testata: Libero
Data: 01 maggio 2025
Pagina: 1
Autore: Daniele Capezzone
Titolo: «La Cgil dimostri la sua forza e rinunci al rinnovo automatico delle iscrizioni»

Riprendiamo da LIBERO di oggi 01/05/2025, a pag. 1, con il titolo "La Cgil dimostri la sua forza e rinunci al rinnovo automatico delle iscrizioni", il commento di Daniele Capezzone. 

Confessioni di un liberale. Daniele Capezzone al Caffè della Versiliana  Giovedì 14 luglio, ore 18:30 - Versiliana Festival
Daniele Capezzone

Il 1 maggio, la Cgil rivive. I leader sindacali stanno alzando i toni, adesso che il governo non è di sinistra. Ma quando al governo c'era il PD, non assistevamo a tanto attivismo politico.

Curioso, no? I leader sindacali - Cgil in testa - alzano i toni. In particolare Maurizio Landini appare incontenibile: sbraita, sbuffa, straparla di tutto, e oggi, Primo Maggio, darà spettacolo a reti semi -unificate.
Ormai è chiaro: la sua partita è tutta politica in due sensi. Per un verso, vede un’opposizione debole e dunque tenta un’operazione egemonica su leader spaesati e privi di bussola. Per altro verso, cerca la contrapposizione diretta con il governo per marcare un protagonismo e anche per agguantare la ribalta mediatica. Gioco scoperto.
C’è però un piccolo “dettaglio”: gli italiani non sono affatto smemorati, e ricordano bene l’atteggiamento della Cgil nei lunghi anni dei governi dominati dal Pd o dai tecnici. Allora c’era una Cgil accucciata, in versione da compagnia, con i leader trasformati in docili micioni propensi alle fusa verso Palazzo Chigi. Ora, con un governo sgradito, improvvisamente- oplà - i micioni pensano di essere diventati tigri o pantere. Con irresistibili quanto involontari effetti comici.
E allora lanciamo una piccola sfida di trasparenza che in primo luogo la Cgil, se si sente così forte e rappresentativa come dice di essere, non avrà difficoltà a raccogliere: rinunciare, per l’iscrizione e il relativo rinnovo, al meccanismo della trattenuta automatica in busta paga (salvo disdetta).
Il paradosso è tuttora incredibilmente sotto i nostri occhi: se mi iscrivo a un partito, quell’iscrizione ha solo una durata annuale, e, una volta scaduta la durata della tesse ra, né Giorgia Meloni né Elly Schlein né Matteo Salvini – per citare tre diversi partiti – possono pretendere nulla da me. Ma se invece mi iscrivo al sindacato, e spesso accade come effetto collaterale di un servizio richiesto a un patronato, do vita a un legame che rischia di essere prorogato indefinitamente nel tempo, a meno di effettuare una disdetta, a volte con complicate modalità burocratiche e tempistiche iperdilatate. Se i sindacati fossero davvero forti di buone ragioni e soprattutto sicuri di se stessi, lancerebbero da subito un’autoriforma semplicissima: quella dell’iscrizione annuale non rinnovata automaticamente. E secondo voi perché non lo fanno? Elementare, Watson: perché temono di perdere iscritti. Stessa cosa – ovviamente – per ciò che riguarda la trattenuta sulle pensioni, che ha la stessa logica: vincolare per sempre l’iscritto. La realtà è che una tendenza di fondo non solo non è cambiata, ma si è perfino accentuata. Fette sempre più grandi della società italiana (disoccupati, sottoccupati, ecc) non sono affatto rappresentate dal sindacato, la cui azione riguarda una cerchia sempre più limitata di lavoratori: ma la pretesa di raccogliere risorse attraverso meccanismi prevalentemente automatici, e di esercitare un ruolo di interdizione rispetto ai governi sgraditi e alle relative maggioranze parlamentari è rimasta la stessa. 

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