Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Putin sempre pronto contro Kyiv Redazionale de Il Foglio
Testata: Il Foglio Data: 30 aprile 2025 Pagina: 3 Autore: Redazione de Il Foglio Titolo: «Putin sempre pronto contro Kyiv»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 30/04/2025, a pag. 3, il redazionale dal titolo "Putin sempre pronto contro Kyiv".
I russi ammassano truppe ai confini orientali dell'Europa e proseguono la guerra in Ucraina come se la trattativa di pace non fosse neppure in corso. Putin vuole annettere tutte e quattro le regioni parzialmente occupate, vuole il riconoscimento della Crimea, vuole cambiare governo a Kiev e un disarmo totale dell'Ucraina. Senza compromessi. L'Occidente è disposto a cedere su tutta la linea? E Trump che fa, lo appoggia?
Il Wall Street Journal ha pubblicato un lungo articolo ricco di informazioni in cui spiega che la Russia sta spostando le sue basi militari e le sue truppe vicino ai confini con i paesi europei. Ovviamente non è un segnale di pace, né di distensione. I paesi che condividono i loro confini con Mosca sanno quali sono le mire del loro vicino e si stanno preparando da tempo. Il problema è che, nonostante le prove, permane l’idea, soprattutto negli Stati Uniti, che il Cremlino si stia preparando alla pace e non ad altra guerra. L’esercito russo non è impegnato soltanto nel progettare mosse contro gli europei, ma sta mettendo a punto nuove offensive contro l’Ucraina, il paese con il quale dovrebbe arrivare a un accordo. Mosca spinge nella regione di Sumy e secondo esperti militari non sta pensando a come trovare un compromesso per far finire la guerra, sta invece pianificando una nuova offensiva: aspetta con impazienza l’arrivo del caldo, per avere delle condizioni del terreno più favorevoli per avanzare. Sul tavolo dei negoziati con gli Stati Uniti, Vladimir Putin non arretra di un millimetro, in questo sta tutta la sua coerenza dall’inizio della guerra, il problema è di chi continua a dire che è pronto a firmare un accordo. Vuole le quattro regioni occupate non del tutto e vuole la Crimea. Vuole che Kyiv venga demilitarizzata e lasciata da sola senza accesso alla Nato. Vuole tutto e non concede niente: non è certo questo l’atteggiamento di chi vuole a trattare. E’ vero che si negozia con il pugno di ferro, ma non è una tattica, Putin vuole tutto e rende chiaro quello che molti si ostinano a non voler capire: c’è soltanto un modo per far finire il conflitto una volta per tutte ed è la sconfitta di Mosca. Non può essere Kyiv da sola a farlo e ci vuole che gli Stati Uniti facciano vedere il loro peso. Pur di non mostrare il valore dell’America, pur di non rimettere ordine in Europa, pur di non rendere chiaro a un regime che gli americani sanno proteggere la libertà e i valori, Donald Trump è propenso a mollare tutto e lavarsene le mani.
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