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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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Repubblica - Venerdì Rassegna Stampa
15.02.2002 14/2/02 Democrazia: chi insegna a chi
due servizi sui militari israeliani che hanno rifiutato di prestare servizio nel territori

Testata:Repubblica - Venerdì
Autore: Paolo Garimberti
Titolo: «Israele,colombe in divisa»
Domani, 15-2-2002, Il Venerdì di Repubblica esce con due servizi sui militari israeliani che hanno rifiutato di prestare servizio nel territori. Il primo di Paolo Garimberti, un editoriale dal titolo "Israele,colombe in divisa". Il secondo, del corrispondente Enrico Franceschini, fa parlare i protagonisti della disubbidienza.
Non sono articoli animati da un particolare pregiudizio contro Israele. Raccontano quanto è avvenuto (non lo riasssumiamo per i nostri lettori che già ne hanno letto su IC in critiche precedenti), intervistano i protagonisti,descrivono la realtà nella quale la protesta si è formata.
Quello che però il Venerdì, e con lui la maggior parte dei media, si è ben guardato dal raccontare è la specificità tutta israeliana nella quale un tal fenomeno è potuto accadere.
In quale altro paese al mondo è mai possibile per dei militari non solo discutere gli ordini ma addirittura non obbedirli? E,soprattutto, senza subire nè prigione nè Corti Marziali ? Ebbene, questo succede in Israele, dove la legge consente ad un soldato di disubbidire agli ordini di un suo superiore se li ritiene contrari ai propri principi morali. Chi ha deciso di non prestare servizio nei territori subirà alcune sanzioni (retrocessione ad altre mansioni, richiami e altro, ma niente di più grave). Tutto qui. E in tutto il paese ferve un dibattito sull'argomento.
Ai media italiani diciamo: dove, se non in Israele, esiste una democrazia che consente simili comportamenti?
Questo andrebbe rilevato dai nostri media, se non fossero accecati dall'ostilità verso Israele, in una misura così colma che impedisce ormai di vedere quello che qualunque persona decentemente per bene non può non rilevare.

Domani 15.2 esce Venerdì di Repubblica. Una buona occasione per leggersi i due articoli qui dibattuti e far conoscere a Repubblica quello che sempre dimenticano. Il grande valore civile della democrazia israeliana. Come lo stato ebraico riesce a mantenere uno standard così elevato di difesa dei diritti civili in un mare di dittature islamiche.E come la viltà e la codardia dell'Occidente siano sempre pronte a scagliarsi contro chi rappresenta i valori democratici in un modo che l'Europa farebbe solo bene ad imitare invece di condannare.





Invitiamo, pertanto, a comprare il Venerdì di Repubblica di domani, 15-2-2002, e mandare lettere di commento alla redazione della repubblica o all'indirizzo delle lettere al Venerdì:



rubrica.lettere@repubblica.it

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